F1 | Caso Horner: il silenzio testimonia la complessità della decisione
Doveva essere il giorno del giudizio per Christian e, invece, è probabile che oggi non succeda niente, perché la questione è molto delicata non solo riguardo alle accuse, ma anche per le conseguenze che l'eventuale uscita del CEO e team principal avrebbe sul sistema Red Bull. Per la conduzione del team potrebbe essere promosso l'attuale team manager, Jonathan Wheatley, mentre al vertice sarebbe più difficile trovare il CEO della squadra e del reparto powertrain. E niente è scontato...
Sono giornate lunghissime in casa Red Bull. La vicenda Horner è il terremoto gestionale più forte che abbia mai colpito la squadra di Milton Keynes da quando nel 2005 partì il programma Formula 1, e il passare dei giorni lo testimonia. Se a finire sotto i riflettori fosse stata un’altra figura aziendale il verdetto sarebbe già stat scritto, ma in questo caso si tratta del team principal e CEO della squadra.
Chi sarà chiamato ad esprimere un giudizio sulla vicenda non potrà non tener conto del contraccolpo che subirebbe la struttura nel caso di un allontanamento di Horner, quindi non sarà solo il peso dell’accusa e determinare la decisione finale.
Fonti inglesi hanno indicato la sede dell’incontro tra Horner, i suoi legali e la controparte Red Bull (pianificato oggi) in una location neutra, probabilmente nel centro di Londra, lontano dal quartier generale di Milton Keynes.
In ballo c’è molto più di quanto possa sembrare. Negli ultimi due anni in Formula 1 si è assistito ad un valzer di team principal, con ben otto avvicendamenti, ma nel caso di Horner si tratta di una figura di ben altra portata. Il primo aspetto da considerare è il doppio ruolo che ricopre, visto che detiene anche la carica di amministratore delegato, un controllo esteso pure sul nuovo programma Red Bull Powertrain.
Se si parla di Formula 1 Horner è la Red Bull. Di questo ne sono coscienti anche nel quartiere generale in Austria, e non sorprende che dopo una fase inziale in cui il destino del team principal sembrava ormai compromesso, si sia tirato un po' il freno.
La forza della squadra di Milton Keynes è sempre stato il gruppo, un fronte compatto nel quale Horner è stato storicamente il collante più efficace. Per questo oggi pensare alla squadra senza la sua figura può essere motivo di riflessioni. Tanti tecnici sono stati contattati e convinti di unirsi alla squadra da Horner in persona, ed è sempre stato lui il parafulmine nei momenti di difficoltà.
A Helmut Marko e Max Verstappen fischiano le orecchie sul caso Horner?
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Nei vent’anni trascorsi dalla sua fondazione, la Red Bull Racing ha preso la sua fisionomia. “Quando ho iniziato a lavorare nel ruolo di team principal – ha spiegato Horner a Motorsport.com lo scorso novembre - ho sempre cercato di modellare la squadra che mi sarebbe piaciuta avere da pilota. Sono qui dall'inizio, ho costruito questo team e sento una grande responsabilità nei confronti delle persone che lo compongono, degli azionisti e di tutti i partner che abbiamo. E infine non credo molto nel cambiamento, penso che la stabilità sia tremendamente importante”.
Ci sono quattro figure ritenute fondamentali nella Red Bull dei record vista nella stagione 2021: Max Verstappen, Adrian Newey, Helmut Marko e Christian Horner. Se, però, dovessero essere selezionate due persone in ordine di importanza, per molti addetti ai lavori (in alcuni casi anche interni alla stessa Red Bull) il tandem d’eccellenza sarebbe composto da Horner e Verstappen.
Allontanare Horner vuol dire correre il rischio di rompere un meccanismo perfetto, perché se è vero che nessuno è insostituibile, è anche vero che chi dovesse eventualmente ricoprire il ruolo dell’attuale team principal avrà bisogno di almeno un anno per essere pienamente operativo.
Jonathan Wheatley, a destra potrebbe essere il sostituto di Horner nella conduzione della squadra.
Photo by: Jake Grant / Motorsport Images
Per questo, nel caso di un allontanamento di Horner, la prima decisione sarebbe probabilmente una promozione interna, con l’attuale team manager Jonathan Wheatley incaricato di portare avanti la squadra sul fronte operativo.
Resterebbero però scoperte tutte le mansioni del ruolo CEO, incluse quelle del delicato reparto powertrain. Un grattacapo non da poco, per di più a poche settimane dal via di un’intensa stagione nella quale ci sarà da difendere in pista i due titoli mondiali conquistati nel 2023 e durante la quale la prima power unit ‘made in Red Bull’ vedrà la luce.
Ci sono tanti scenari all’orizzonte, molto diversi tra loro. Una decisione destinata a cambiare la storia del team con l’allontanamento del team principal, un’archiviazione del caso con la conferma dei pieni poteri, ed infine una via di mezzo, con un Horner confermato ma costretto a lasciare sul campo qualcosa ai suoi avversari interni.
L’unica certezza è che in casa Red Bull sarà un inizio di mondiale molto diverso rispetto alle premesse, non tanto sul fronte tecnico quanto nell’atmosfera che si vivrà a Milton Keynes e nel box in pista. Poi, come sempre, la Formula 1 imporrà di guardare avanti, ci saranno degli strascichi ma il tutto diventerà una vicenda passata che sarà ricordata con qualche battuta e poco più.
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