F1 | Verstappen a Monaco rende facile anche l'impossibile
Nel Principato l'olandese firma un'altra prestazione sensazionale che lo porta a essere il pilota più vincente della Red Bull, scavalcando con 39 successi la supremazia che era di Vettel. L'olandese, inoltre, porta a 39 il vantaggio in punti su Perez che resta il primo inseguitore, anche se il messicano comincia a sentire l'alitare di Alonso che è a sole 12 lunghezze. Il due volte campione del mondo riesce a capitalizzare imprese destinate a diventare mitiche con una facilità disarmante.
Era solo questione di tempo. L’atteso allungo di Max Verstappen si è concretizzato nel weekend di Monaco, un fine settimana in cui il campione del mondo ha messo in campo il meglio del repertorio, ribadendo i motivi per cui a 25 anni ha già in bacheca due titoli mondiali.
Il giro in qualifica di sabato e la gestione del momento critico della corsa (innescato dall’arrivo della pioggia) sono performance che Max fa sembrare normali, l’ordinario di un pilota straordinario.
I venticinque punti conquistati a Monaco sembrano anche pochi in rapporto al valore aggiunto garantito da Verstappen nel Principato, e a confermarlo c’è il confronto con un compagno di squadra che non è certo uno sconosciuto.
Max Verstappen, Red Bull Racing, festeggia il successo nel GP di Monaco
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Quando sulla griglia di partenza le monoposto hanno tolto le termocoperte, è diventata subito chiaro il piano studiato da Aston Martin e Alonso. Max è scattato con le medie, Fernando con le hard, per allungare il più possibile il primo stint di gara. Il tutto, con la speranza che la pioggia (annunciata un’ora dopo il via) non portasse ritardo.
È andata esattamente come previsto e un super Alonso non ha mai concesso al leader della gara un vantaggio tale da poter effettuare una sosta senza finire alle sue spalle. Questo scenario ha obbligato Verstappen a restare in pista con il set di medie montato al via fino all’arrivo della pioggia, ben 55 giri. Uno stint percorso ad un ritmo molto veloce, ma sia il pilota che la RB19 hanno gestito il treno in modo impeccabile. Max si è concesso anche un giro in più in condizioni ad altissimo rischio prima di passare alle intermedie, tre chilometri che lo hanno visto in due occasioni appoggiarsi alle barriere.
Max Verstappen, Red Bull RB19, ha costruito un'altra impresa nel GP di Monaco
Photo by: Jake Grant / Motorsport Images
“Ammetto che quando ho visto Alonso partire con le hard ho pensato ‘chissà se le medie terranno a lungo’ – ha commentato Christian Horner dopo la corsa – ed ho immaginato esattamente lo scenario che poi si è verificato, ma Max è riuscito a coprire un numero impressionante di giri. Col senno di poi, credo che ci siamo presi un rischio lasciandolo in pista un giro di troppo in condizioni davvero difficili, ma ha mantenuto la calma e ha portato la macchina ai box per passare finalmente alle intermedie. È stata una performance di grandissima classe da parte di Max. Il tutto ventiquattr’ore dopo la qualifica, credo che quel giro diventerà uno dei migliori di tutti i tempi percorsi su questa pista”.
Verstappen ha ottenuto il suo successo numero 39, diventando il pilota più vincente al volante di una Red Bull, record in precedenza nelle mani di Sebastian Vettel. 39 sono anche i punti di vantaggio su Sergio Perez nella classifica generale, un allungo che sa tanto di una inarrestabile da parte di ‘Checo’. Al termine di uno dei suoi peggiori weekend da quanto è in Red Bull, Perez ora non vede solo il compagno di squadra allontanarsi, ma anche la sagoma di Alonso che si avvicina.
Fernando Alonso, Aston Martin F1 Team, sul podio dopo il secondo posto
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Dopo sei gare il gap tra i due si è ridotto a 12 punti, uno scenario impensabile dopo le prime tappe stagionali. Se oggi a Monaco si è potuta ammirare la guida di Verstappen, il merito è esclusivamente di Alonso e dell’Aston Martin, unico tandem a tenere testa (anche se a distanza) al campione del mondo.
Ormai in Fernando si sono materializzate le speranze di tutti coloro che sperano di interrompere prima o poi il dominio della Red Bull, e allo spagnolo il ruolo non dispiace per nulla. L’attesa per il ritorno alla vittoria di Alonso cresce sempre di più, un’escalation motivata da quanto Fernando mostra in pista.
Fernando Alonso, Aston Martin AMR23
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
A Monaco è stato superlativo, in qualifica come in gara, unico pilota monitorato dal box Red Bull come una potenziale minaccia per Max. L’Aston Martin sa che se riuscirà a fare un ultimo sforzo tecnico potrà sperare davvero nel colpaccio, il pilota c’è, un giovanotto di 41 anni, affamato come un ventenne ma con una visione di gara da veterano. È probabilmente il valore aggiunto di questa prima parte di mondiale, se Alonso non ci fosse sarebbe molto, molto peggio.
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