F1 | Ferrari: il problema non si limita solo alla SF-23
MonteCarlo doveva essere la gara del rilancio della Scuderia e, invece, il Principato ha messo in luce le carenze della squadra di Maranello che vanno ben oltre i limiti della rossa. Vasseur difende le scelte della squadra che è stata sorpresa da una pioggia più intensa delle previsioni, per cui la scommessa fatta non ha pagato. Il team del Cavallino confida nelle novità che saranno portare a Barcellona, ma l'esame spagnolo sarà importante per definire le ambizioni di una stagioe che finora è deludente.
Monte Carlo doveva portare ossigeno, utile per tirare il fiato in attesa di tempi migliori. Invece al termine del weekend nel Principato in casa Ferrari si trovano davanti a nuovi interrogativi. Fermo restando che una grossa parte dei problemi che affliggono la Scuderia è la mancanza di performance della SF-23, al termine del fine settimana di Monaco ci sono da mettere in conto anche altre criticità.
Sulla veridicità di una delle leggi del paddock (“quando la monoposto va bene tutti nel team diventano più bravi, cuochi inclusi”) non ci sono dubbi, ma se al termine della trasferta monegasca il bottino è composto da un sesto ed un ottavo posto, qualcosa oltre alla monoposto non ha funzionato.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
Monaco ha detto che Red Bull e Aston Martin sono al momento inarrivabili per la Ferrari anche su un circuito ad alto carico, e questo aspetto ha cancellato le ambizioni (elevate) che nella Scuderia c’erano alla vigilia del weekend.
Un verdetto a cui ha contribuito una sessione FP3 nella quale la direzione sul fronte del setup non è stata la migliore, un problema di gestione delle comunicazioni pilota-pista che ha comportato la retrocessione di Leclerc dalla terza alla sesta posizione della griglia di partenza, e una gestione di gara molto conservativa che ne ha fatto una puntata sbagliata.
Nella prima parte di gara Sainz e Leclerc hanno mantenuto le rispettive posizioni, quarta e sesta. “Penso che il primo stint sia andato abbastanza bene – ha commentato Frederic Vasseur – siamo rimasti bloccati dietro Ocon, e Carlos ha provato, anche un po' troppo, a passare Esteban. Ma credo che in questa fase il nostro ritmo sia stato buono”.
Frederic Vasseur, Team Principal della Scuderia Ferrari
Photo by: Jake Grant / Motorsport Images
Il piano della Ferrari era quello di allungare il più possibile il primo stint (entrambi i piloti hanno preso il via con le hard) ma lo stop di Hamilton (giro 31) ha costretto Sainz al cambio gomme due tornate dopo. Carlos si è lamentato via-radio di questa chiamata anticipata, ma la decisione degli strateghi è stata corretta. “È stata la chiamata giusta – ha ribadito Vasseur - dovevamo coprire Hamilton per evitare di perdere una posizione, a Monaco non te lo puoi concedere. Senza Lewis ovviamente avremmo allungato lo stint, ma Lewis c’era”.
La paura di subire un undercut è stata anche alla base della chiamata ai box di Leclerc, al giro 44. Charles ha progressivamente perso performance, e con Gasly in scia c’era il rischio che una chiamata dell’Alpine potesse portare alla perdita della posizione. Qui però entrano in scena le previsioni meteo, ovvero l’attesa pioggia arrivata dieci giri dopo la fermata di Leclerc. Se Charles avesse atteso (in quel momento occupava la terza posizione) avrebbe avuto la possibilità di puntare al gradino più basso del podio.
“Non ci aspettavamo una pioggia dell’intensità che abbiamo visto – ha rivelato Vasseur – abbiamo puntato sulla possibilità che ci fosse poca acqua in pista, e che successivamente si sarebbe rapidamente asciugata”.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14 in battaglia con Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
La pioggia invece è arrivata, e mentre Hamilton, Russell e Gasly si sono fermati al giro 54, la Ferrari ha atteso una tornata in più. In quel giro Sainz ha commesso un errore che gli è costato dieci secondi e due posizioni, perse a favore di Leclerc e Gasly, mentre alle due Mercedes è riuscito l’undercut.
“Abbiamo fatto una scommessa – ha ammesso Vasseur – col senno di poi è facile capire cosa avrebbe funzionato al meglio, ma non me ne pento, già prima del via della gara sapevamo che avremmo dovuto osare per provare a puntare al podio”.
Il risultato del fine settimana ha visto la Ferrari conquistare il quinto bottino in termini di punti, preceduta anche da Mercedes e Alpine. Un verdetto che carica di responsabilità l’esame “Barcellona”, weekend nel quale si vedranno in pista le attesissime novità sulla SF-23.
Sarà un passaggio molto importante nell’economia della stagione della Scuderia, il rischio non è solo quello di continuare a perdere punti nei confronti degli avversari diretti, ma anche quello di veder calare le motivazioni. Ed è un rischio che la Ferrari non si può permettere.
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