F1 | Alpine: ci sono due creste sull'ala anteriore
La squadra di Enstone sta fallendo gli obiettivi stagionali con la A523: i tecnici capeggiati da Pat Fry portano aggiornamenti aerodinamici continui nella speranza di alzare la soglia di competitività di una macchina che tiene il marchio francese al sesto posto nel mondiale Costruttori. A Budapest c'è una nuova ala anteriore da alto carico che è facilmente riconoscibile...
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
In Alpine c’è molta pressione, perché la squadra di Enstone non sta rispettando gli obiettivi che il presidente del Gruppo Renault, Luca De Meo, aveva dato al team diretto da Otmar Szafnauer: l’intenzione era di salire spesso sul podio per avvicinare di più i top team team, confermando quel quarto posto nel mondiale Costruttori dello scorso anno.
Le cose non stanno andando come dovrebbero, tant’è che l’Alpine è sprofondata in sesta posizione, scavalcata anche da Aston Martin e dalla fulminante McLaren, che sta facendo una rimonta molto concreta dopo un avvio pessimo.
La sensazione è che l’Alpine raccolga meno di quello che sarebbe il suo potenziale, somigliando in alcuni aspetti alla Ferrari: i tecnici stanno lavorando sodo sulla A523, in attesa che gli investimenti di 200 milioni di dollari portati da nuovi investitori che hanno rilevato il 25% del pacchetto azionaria, consentano un riammodernamento della factory di Enstone ormai obsoleta in materia di galleria del vento e sistemi CFD.
Alpine A523: ecco le ali che erano state utilizzate a Silverstone
Photo by: Giorgio Piola
Per quello ci vorrà tempo, mentre lo staff di Pat Fry deve trovare delle prestazioni dalla macchina subito: in Ungheria, tracciato dove serve il massimo carico aerodinamico, abbiamo visto comparire una ennesima evoluzione dell’ala anteriore che mostra un ultimo flap caratterizzato da due creste nella parte centrale che dovrebbero aumentare la downforce nell’anteriore, senza sporcare troppo l’efficienza del frontale, tanto più che nella porzione più esterna dei flap si è accentuato l'effetto out wash, vale a dire il tentativo di convogliare l'aria all'esterno della ruota anteriore.
Il terzo elemento, invece, sembra di corda leggermente più corta, mentre è decisamente più lavorato il secondo flap che ha un bordo d’entrata con un soffiaggio variabile rispetto al profilo principale che ancora sostiene il muso, mentre la maggioranza delle squadre appoggia il nasino sul secondo elemento.
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