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Formula 1 GP dell'Arabia Saudita

F1 | Alonso: “Ci mancano tre decimi per essere competitivi”

Alonso ha chiuso il GP a Jeddah con un buon quinto posto, seppur favorito da un'ottima qualifica e dalle circostanze che si sono verificate in gara. Tuttavia, sulla lunga distanza sono emerse ancora una volta certi punti deboli della AMR24, che hanno portato lo spagnolo a sottolineare come ad Aston serva un miglioramento di almeno 3 decimi.

Fernando Alonso, Aston Martin Racing AMR24

Anche in Arabia Saudita, Aston Martin ha mostrato lo stesso trend a cui si era già assistito nel primo GP in Bahrain, con una AMR24 più efficace sul giro singolo che sulla lunga distanza. In qualifica, infatti, Alonso è riuscito a centrare un ottimo quarto posto alle spalle della sole due Red Bull e della Ferrari di Charles Leclerc, mettendosi invece alle spalle entrambe le McLaren e le Mercedes.

Un risultato che lo spagnolo non è poi riuscito a confermare in gara, dove la maggior competitività della MCL38 sulla lunga distanza è emersa in maniera più chiara. Sul giro secco, infatti, Aston Martin è stata in grado di trovare un buon equilibrio tra velocità di punta e competitività in curva, dimostrandosi molto efficace nell’arco dell’intero giro, in particolare nelle curve ad alta velocità dove, seppur non sia a livelli di Red Bull, McLaren e Ferrari, ha mostrato dei tangibili passi in avanti rispetto alla scorsa stagione.

È proprio il tema dell’equilibrio quello che ha fatto la differenza in qualifica: Aston è riuscita a mostrare un buon livello di competitività in più zone del tracciato, al contrario di McLaren e Mercedes, che hanno fatto di zone specifiche il loro punto di forza. La squadra di Woking ha patito le scarse velocità di punta sui rettilinei mostrandosi però efficace nei tratti veloci, mentre per la scuderia di Brackley si è verificato l’esatto opposto.

Fernando Alonso, Aston Martin AMR24

Fernando Alonso, Aston Martin AMR24

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Tuttavia, in gara la situazione è cambiata radicalmente, perché quel tema che aveva messo in difficoltà la McLaren sul giro secco si è attenuato in gara, mettendo in serio pericolo il quarto posto della Aston Martin. L’aspetto interessante è che i problemi, però, non si sono limitati solo alla risalita della MCL38, ma anche ad alcune difficoltà mostrate dalla AMR24 nelle prime tornate.

Nei primi giri di gara, infatti, sia Alonso che il compagno di casacca Lance Stroll hanno subito riportato delle difficoltà nell’accendere le gomme, tanto che lo spagnolo è stato quasi immediatamente superato da Oscar Piastri. Da questa condizione è poi nato anche l’incidente del canadese che, nel tentativo di spingere per difendersi dagli avversari alle sue spalle, ha forzato troppo arrivando a toccare il muretto interno di curva 22, generando un incidente che lo ha portato a concludere la sua corsa nelle barriere.

Un tema affrontato anche dal Team Principal al termine del Gran Premio: “All'inizio della gara eravamo in difficoltà con entrambe le vetture. Non so se si poteva vedere. Entrambe le vetture, nei primi cinque o sei giri con le medie, erano davvero in difficoltà. Fernando è stato passato anche da Oscar Piastri e Lance aveva tutto il gruppo dietro di sé. Dobbiamo quindi capire cosa è successo. E loro hanno dovuto davvero spingere per tenere il passo. È una cosa che dobbiamo capire per bene”, ha spiegato Mike Krack, rimarcando come non sia ancora chiaro il motivo che ha portato a queste difficoltà. A dire il vero,

Quel sorpasso iniziale ha subito fatto comprendere ad Alonso che quella in Arabia Saudita non sarebbe stata una gara semplice, anche se l’asturiano è poi stato in grado di mantenere alle spalle la Mercedes di Russell, la quale poteva contare su un vantaggio in termini di velocità di punta non indifferente.

Oscar Piastri, McLaren MCL38, Fernando Alonso, Aston Martin AMR24

Oscar Piastri, McLaren MCL38, Fernando Alonso, Aston Martin AMR24

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

“Ho capito presto che sarebbe stata una gara difficile. Quando Oscar mi ha superato, credo che Nico [Hulkenberg] fosse dietro di me. Ma George ha superato Nico e, sì, stavano arrivando così velocemente, anche le Mercedes, che ho pensato: "Ok, questa sarà una gara difficile". Ma sì, siamo riusciti a tenere George dietro di noi per tutta la gara. Ed è stato un bene”, ha raccontato il pilota della Aston Martin.

In maniera analoga a quanto visto nel primo stint sulle medie, Alonso ha faticato anche con la hard, tanto che si è ipotizzato anche un cambio di tattica con un possibile passaggio al “Plan B”. Tuttavia, data la situazione di gara, un’altra sosta avrebbe messo definitivamente la parola fine alle speranze di portare a casa un bel risultato, come dimostrano Norris e Hamilton, rimasti fuori solo nella speranza di un’altra Safety Car o una bandiera rossa nel momento più propizio. È infatti bene tenere a mente che la squadra di Silverstone aveva mantenuto una soft nuova in vista della gara, risparmiata compiendo un tentativo in meno in qualifica, per cui pare logico pensare che quel treno aggiuntivo avrebbe dovuto far parte della strategia pensata dalla Aston Martin.

Tuttavia, con una Safety Car così anticipata, la hard è diventata una scelta obbligata, mettendo ancor più in evidenza le difficoltà della AMR24 nel reggere il passo degli avversari. Già i long run del giovedì, in effetti, avevano mostrato indicazioni peggiori di quelle degli avversari più diretti, con preoccupazioni poi confermate durante il Gran Premio.

Il quinto posto finale è accolto con soddisfazione, ma in casa Aston Martin è ormai ben chiaro che serve un netto passo avanti nella gestione della lunga distanza per fronteggiare gli avversari. Quello dell’Arabia è un caso particolare, perché gli scenari di gara e il fatto che su questa pista sia complicato sorpassare hanno aiutato a concretizzare un quinto posto in parte insperato. Al contrario, in Bahrain, con una corsa più regolare, sono emersi gli attuali limiti del progetto, che portano Alonso a dichiarare come ci sia ancora tanto lavoro da fare per battere la concorrenza.

Fernando Alonso, Aston Martin AMR24

Fernando Alonso, Aston Martin AMR24

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

“Sì, decisamente felice. Sono contento del risultato della gara davanti a entrambe le Mercedes, una McLaren e una Ferrari è il massimo che possiamo desiderare al momento. In gara abbiamo visto che ci mancano ancora due o tre decimi rispetto a Mercedes e McLaren e forse un po' di più rispetto a Red Bull e Ferrari. Mentre in qualifica sembriamo [essere] abbastanza vicini. Quindi sì, dobbiamo continuare a lavorare sul passo gara”, ha raccontato lo spagnolo.

Negli ultimi 15 giri, Alonso è entrato quasi in modalità qualifica, cercando di abbassare i propri tempi per mantenere a distanza proprio Russell, ormai giunto ai margini della zona DRS. Sul finale l’asturiano è poi stato in grado di allungare, ma l’essere riuscito a mantenere il britannico oltre il secondo è stato fondamentale, perché con rettilinei così lunghi il rischio sarebbe stato quelli di offrire un assist chiave alla Mercedes per sfruttare al meglio uno dei suoi punti di forza.

“ Sapevamo che George era dietro, aveva una buona velocità e non volevamo farlo entrare nel DRS. Quindi abbiamo provato a mantenere almeno tra 1,5 e 1,0 secondi in mezzo a loro. E poi si tratta sempre di capire quanto gestire e quanto spingere per arrivare alla fine. Ma credo che lui sia riuscito a gestirlo come probabilmente nessun altro può fare. Dal mio punto di vista, era sempre in controllo della situazione”, ha aggiunto Krack.

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