F1 | Piastri quarto ma frustrato: "Era impossibile passare Lewis"
Oscar Piastri ha portato a casa un ottimo quarto posto mostrando anche un buon passo in aria pulita, ma la gara di Jeddah ha messo anche in risalto gli aspetti negativi della MCL38, tra cui le basse velocità di punta che lo hanno tenuto a lungo dietro Lewis Hamilton nonostante i numerosi tentativi. McLaren sa di dover lavorare su questo fronte.
Dodici punti in valigia e qualche certezza in vista dei prossimi appuntamenti. Questo è il bottino con cui la McLaren e Oscar Piastri hanno lasciato l’Arabia Saudita, grazie a un quarto posto sotto la bandiera a scacchi che ha messo in evidenza sia i punti deboli e che quelli di forza della MCL38.
La monoposto britannica ha dimostrato che deve ancora crescere per arrivare a sfidare con costanza i rivali di alta classifica, ma questa non è del tutto una sorpresa, perché McLaren era già consapevole del fatto che la nuova monoposto non aveva raggiunto tutti i target di sviluppo prefissati per l’inverno.
A Jeddah questo aspetto è emerso in maniera piuttosto chiara e, in buona parte, i difetti dell’ultima nata ricordano quelli della MCL60, come le velocità di punta inferiori ai rivali, in particolare con i pacchetti a basso carico, e le difficoltà nelle curve a lunga percorrenza. Nello specifico, il tema delle scarse velocità sui rettilinei e della bassa efficienza a DRS aperto ha pesato sia in qualifica che in gara.
Oscar Piastri, McLaren MCL38
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Dopo una buona partenza in cui Oscar Piastri era stato in grado di risalire al quarto posto, con il sogno di provare a infastidire Charles Leclerc nella lotta per il podio, l’entrata della Safety Car per l’incidente di Lance Stroll ha cambiato completamente i piani. McLaren ha scelto di diversificare le strategie tra i due piloti, facendo rientrare ai box l’australiano, mentre Lando Norris è rimasto in pista prendendo così il comando della corsa. Una tattica simile a quella seguita dalla Mercedes con Lewis Hamilton, il quale ha così scavalcato proprio Piastri, iniziando un duello che si sarebbe protratto per ben oltre 20 tornate.
Per quanto fosse evidente che l’australiano avesse un passo più competitivo del britannico della Stella, riuscire a completare il sorpasso si è rivelato più complicato di quanto sperato, complice anche la netta differenza di velocità tra le due monoposto. La W15 era infatti tra le auto più rapide sui rettilinei del lotto, avendo optato per un’ala posteriore molto scarica, in uno scenario sostanzialmente opposto a quello della MCL60. Se in qualifica questo aspetto aveva inciso in maniera negativa, in gara questa scelta si è rivelata un’arma a doppio taglio: da una parte ha garantito una buona gestione gomma sulla distanza e un ritmo convincente in aria pulita, ma dall’altra ha reso ancor più complessi i sorpassi.
In più occasioni Piastri ha provato a sopravanzare il rivale, ma senza fortuna, trovandosi troppo distante nel momento in cui concretizzare l’attacco. Inoltre, per quanto sia vero che la McLaren nel corso di tutto il fine settimana abbia fatto del primo settore uno dei suoi punti di forza, rimanendo in scia di un’altra vettura non è stata in grado di fare la differenza vista sul giro secco, prolungando così un’agonia durata per oltre venti giri.
L’australiano, in realtà, non è mai riuscito a completare il sorpasso, ed ha conquistato la posizione solo nel momento in cui Hamilton è tornato ai box per completare la sua sosta obbligatoria passando alla mescola soft per l’ultima parte di gara. Da quel momento in poi, in realtà, il passo mantenuto da Piastri è stato piuttosto competitivo e non distante da quello di Charles Leclerc, più avanti in terza posizione. Battere la Rossa sarebbe stato realisticamente molto complicato, ma il gap avrebbe potuto essere ben più contenuto.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15, Oscar Piastri, McLaren MCL38
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
“Non sono sicuro che la parola divertente sia quella che userei”, ha raccontato il portacolori della McLaren per raccontare il suo lungo duello con il britannico della Mercedes, costato diversi secondi in termini di passo potenziale.
“[La definirei] Frustrante, sì. Insomma, credo che abbia mostrato un paio di nostre debolezze. Mi sono sentito molto sollevato quando si è tolto di mezzo, ma non avevo abbastanza margine sui rettilinei per superarlo”, ha poi aggiunto, sottolineando uno dei punti di debolezza della vettura, che rimangono le velocità di punta sui rettilinei. McLaren si è presentata con un’ala con meno drag rispetto a quella usata in Bahrain, così come tante altre squadre: ciononostante, non era tra le più scariche della griglia e ciò ha penalizzato soprattutto a DRS aperto.
“Speravo che [Hamilton] si sarebbe fermato circa 15 giri prima, ma credo che abbia iniziato a faticare con le gomme perché, quando si è fermato, gli sarei quasi passato davanti, quindi sì, credo che a un certo punto abbia dovuto fermarsi. L'unica cosa che avrei potuto fare era tagliare l'ala! Non avevamo la velocità per passarlo o per fare qualcosa, era quasi impossibile, mentre loro avevano una delle velocità più alte. Ciò ha reso il tutto più difficile di quanto avrei voluto"
Piastri ha poi aperto a un ragionamento anche sui valori in campo nei confronti della Mercedes, rimarcando come le prestazioni continueranno a variare anche a seconda delle caratteristiche delle piste, che metteranno in evidenza punti di forza differenti delle vetture: “Penso che siamo molto vicini. Penso che abbiamo punti di forza e di debolezza diversi. E credo che le qualifiche abbiano fatto la differenza oggi. Credo che Lewis abbia dimostrato che se ci fossimo qualificati dietro di loro, ci sarebbero state buone probabilità di rimanere dietro di loro per tutta la gara”, ha spiegato l’australiano. Piastri, infatti, era riuscito a qualificarsi davanti a entrambe le Mercedes, ma ha perso la posizione a causa dell’entrata della Safety Car.
Oscar Piastri, McLaren MCL38
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
Se da una parte il pilota della McLaren si è detto frustrato per il tempo perso dietro Hamilton, dall’altra il suo Team Principal ne ha esaltato il fine settimana, rimarcando non solo la buona prestazione in gara, ma anche quella in qualifica.
“La gara di Oscar è stata una vera e propria riscossione del risultato già ottenuto in qualifica, quando è stato in grado di classificarsi al quinto posto e in gara è riuscito a guadagnare un’altra posizione. È stata una gara molto pulita e solida, rimanendo fuori dai guai, in cui si è dimostrato veloce, ma anche paziente, quando devi essere paziente e non devi, sai, innervosirti, tipo non sono riuscito a passare Hamilton, attaccherò di più qui”, ha raccontato Andrea Stella, rimarcando quando sia stato importante mantenere la calma e non lasciarsi prendere dal nervosismo, specie su una pista come quella di Jeddah dove un piccolo errore può portarti contro il muro.
“Siamo molto soddisfatti, ma non sorpresi. Non siamo sorpresi, perché passiamo molto tempo con Oscar, vediamo tutti i dettagli, vediamo tutti i dati. E sappiamo che il potenziale è molto alto. E sappiamo che la sua consistenza dal punto di vista agonistico e mentale è forte. E credo di aver sempre detto che questo suo aspetto, il modo in cui mantiene la calma e si assicura di sfruttare appieno il suo talento, credo sia la sua caratteristica più forte”.
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