F1 | Mercedes senza pace: ora il problema sono le curve veloci
Anche a Jeddah le W15 hanno mostrato di avere un grande punto debole. Secondo Wolff non è un problema d'assetto, ma di progettazione della monoposto. Questa volta, però, c'è fiducia di poter risolvere il problema prima di Melbourne.
Mercedes, ci risiamo. Accantonati i due anni di progetto "size zero" delle pance per via dei risultati fallimentari, il team di Brackley ha abbracciato quest'anno una filosofia di progetto molto più convenzionale per cercare di recuperare prestazione e tornare a lottare in pianta stabile per le prime posizioni, ma le due gare sino a ora disputate nel Mondiale 2024 hanno raccontato una storia molto differente.
Red Bull è rimasta il grande riferimento, ma se su questo aspetto non vi erano grandi dubbi già da quest'inverno, a vetture ancora da presentare, diversa è la situazione dietro il team di Milton Keynes, che rende Mercedes ben al di sotto delle aspettative.
All'inizio della stagione, Mercedes ambiva a essere saldamente la seconda forza - come per altro indicato dal Mondiale Costruttori 2023 - ed essere la prima sfidante di Verstappen e soci, invece si è trovata terza forza, con la Ferrari sino a ora molto più convincente soprattutto in gara, sul passo, proprio dove lo scorso anno aveva battuto la Rossa seppur sul filo di lana.
Ma qual è la principale complicazione che sta rendendo difficile l'avvio di stagione della Mercedes? Il team di Brackley sembra aver individuato nelle curve veloci il grande difetto della W15, un aspetto che va in contrapposizione ai dati che il team ha visto nel corso delle simulazioni virtuali fatte quest'inverno.
"C'è qualcosa che non capiamo", ha dichiarato Toto Wolff al termine del Gran Premio d'Arabia Saudita. "Siamo veloci praticamente ovunque. Sappiamo che abbiamo un'ala posteriore più scarica e che stiamo compensando quello che perdiamo in curva. Ma è proprio ad alta velocità che perdiamo tutto il tempo sul giro".
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15, Sergio Perez, Red Bull Racing RB20
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Secondo Wolff il problema non risalirebbe a un errore di assetto, bensì a uno legato alla progettazione della monoposto: "Credo che questo sia un problema importante. Non c'è molto che potessimo fare nel mettere a punto la macchina a Jeddah".
"Le nostre simulazioni ci indicano una direzione e questo è il tipo di assetto che poi scegliamo, dove si mette l'ala posteriore giusta. Credo che si possa guadagnare qualche decimo se si azzecca o meno l'assetto, ma non c'è un corridoio enerme di prestazione. Si tratta più che altro di una questione fondamentale: crediamo che la velocità debba esserci. Misuriamo la deportanza, ma non la troviamo nel tempo sul giro".
Rispetto ai due anni passati, Wolff sembra comunque essere fiducioso. Il problema sorto nelle prime due gare della stagione può essere risolto in breve tempo grazie al nuovo concetto della monoposto adottato quest'anno.
"Sono due anni che dobbiamo individuare qualcosa, ed è questo l'aspetto da sbloccare. Dobbiamo solo lavorare. Non è per mancanza di tentativi. Ci siamo impegnati a fondo e ora, nella prossima settimana, faremo un'analisi approfondita e massiccia con più dati da comprendere".
"Torneremo a Melbourne forti. Siamo in missione e sono sicuro al 100% che riusciremo a colmare questo divario di prestazioni", ha concluso il team principal della Mercedes.
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