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Intervista
Formula 1 GP dell'Arabia Saudita

F1 | Bearman: "Gara fantastica. Ho tenuto dietro Norris e Lewis!"

Oliver Bearman ha concluso la sua prima gara in Formula 1 con un bellissimo settimo posto, nonostante un finale sotto pressione data la possibile rimonta da parte di Lando Norris e Lewis Hamilton. Il britannico ha però ben gestito il lungo stint sulla hard, riuscendo a contenere i due connazionali e non ha nascosto la soddisfazione per il debutto.

Oliver Bearman, Scuderia Ferrari

Prima gara in Formula 1, con chiamata all’ultimo secondo il venerdì mattina e una sola sessione di prove libere prima delle qualifiche e della gara, per altro su uno dei tracciati più complicati del mondiale. Il debutto di Oliver Bearman nella massima serie, concluso con un settimo posto, ha raccolto consensi, grazie a una gara ben gestita in cui non ha commesso particolari errori, specie nonostante la pressione sul finale.

Il britannico è stato uno dei soli due piloti a prendere il via sulla soft, trovando così maggior spunto e grip in quella che è stata di fatto la sua prima partenza in F1, con vetture ben più pesanti e ingombranti delle monoposto di Formula 2 a cui è abituato. Bearman è stato in grado di difendere la sua undicesima posizione, provando anche ad insidiare il decimo posto di Yuki Tsunoda, il quale era riuscito ad accedere alla Q3.

Il Ferrarista ha provato a lungo a tentare l’attacco sul giapponese della Racing Bulls, quantomeno fino al momento dell’entrata della Safety Car nel corso del settimo giro a causa dell’incidente di Lance Stroll in curva 22. Così come altri piloti, anche Bearman è rientrato ai box per montare la hard con cui arrivare fino alla fine della corsa, trovandosi ad affrontare quello che probabilmente è stato lo stint più lungo della sua carriera.

Oliver Bearman, Ferrari SF-24

Oliver Bearman, Ferrari SF-24

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Cinquanta giri che si sono fatti sentire a livello fisico, soprattutto perché quello di Jeddah è un tracciato piuttosto provante considerando le tante curve ad alta velocità che compongono il primo settore, dove le forze G laterali si fanno sentire sul fisico: “Sono un po’ stanco! Ho sofferto un po’ dopo la gara, quando non hai più l’aria fresca, allora ti rendi conto che sei stanco. Mi fa un po’ male la schiena, in particolare le spalle. Non è il circuito migliore dal punto di vista fisico su cui fare il proprio debutto, ma penso che abbiamo fatto un buon lavoro”, ha raccontato Bearman alla fine della corsa.

“Ma è stata una gara fantastica, spingendo sono rimasto scioccato di quanto stessimo spingendo migliorando ogni giro. È stato incredibile, in particolare alla fine, quando dietro avevo i due [Norris e Hamilton] sulla soft che stavano cercando di raggiungermi, non potevo rilassarmi, guardavo negli specchietti spingendo al massimo, ma è stato emozionante e una gara divertente”.

Sul finale di gara il Ferrarista ha dovuto gestire il ritorno sia di Lando Norris che di Lewis Hamilton, i quali avevano seguito una strategia differente, rimanendo fuori in pista durante il periodo di Safety Car, per poi fermarsi solamente nella fase conclusiva della corsa per montare la soft. Dopo un periodo iniziale in cui anche il muretto della Rossa era convinto che i due avrebbero ripreso Bearman, i tempi si sono iniziati a stabilizzare, dando così l’opportunità al britannico di gestire con maggior serenità e portare a casa un bellissimo settimo posto.

Oliver Bearman, Scuderia Ferrari

Oliver Bearman, Scuderia Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

“Pensavo che mi avrebbero preso, ma alla fine si sono stabilizzati. Negli ultimi giri ho anche provato a prendere un pochino di margine in più dai muretti. Non so se la soft si è comportata come si aspettavano perché non erano [Norris e Hamilton] più veloci alla fine”, ha raccontato l’inglese.

“Il countdown [quanti giri mancavano alla fine] sembrava essere molto lento! Ma penso che abbiamo gestito molto bene, dietro di me non stavano davvero recuperando, penso che avessi ancora un po’ di margine a disposizione nel caso ne avessi avuto bisogno, anche in termini di mappature motore. Penso di aver fatto il mio miglior giro proprio alla fine, ho deciso di spingere e vedere cosa potevo fare, ma è stato molto divertente e avevo molta fiducia. In particolare verso la fine dello stint sulla hard, dove più o meno sapevo cosa poteva fare la vettura, ho sentito che potevo davvero spingere”.

Durante la gara Bearman si è reso protagonista anche di qualche bel duello con altri piloti, tra cui una battaglia prolungata con Nico Hulkenberg della Haas, che lo ha portato ad esclamare via radio quanto fosse lento il tedesco, il quale, però, non si era ancora fermato ed era su una strategia completamente differente rispetto all’inglese. Hulkenberg si è difeso molto bene, sfruttando con intelligenza la sua esperienza per capire in quali punti difendersi e in quali attaccare. Tuttavia, dopo aver sopravanzato il portacolori della squadra americana, il Ferrarista è riuscito ad esprimere il proprio passo, completando una bella gara gestita con grande autorità.

Oliver Bearman nel duello con Nico Hulkenberg.

Oliver Bearman nel duello con Nico Hulkenberg.

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

“Ero bloccato. Lui [Hulkenberg] stava usando tutta la sua esperienza per usare la batteria nei punti giusti per tenermi dietro. Quindi, mi ci sono voluti un paio di tentativi per passare, ma una volta che sono riuscito a passare, ho potuto mostrare il mio passo, era solo molto difficile seguire. In particolare per me, che non sono mai rimasto nella scia di una vettura di F1 prima, passare così vicino ai muri a un secondo dal pilota davanti, è molto difficile, richiede un grande sforzo”.

Nel complesso, Bearman si è detto felice del suo debutto in Formula 1, dato che dietro questa prima gara vi erano numerose incognite e aspetti che ha scoperto solo con il progredire della corsa stessa: “Penso che nel complesso posso essere felice. È la mia prima volta a fare due stint così sulla soft e sulla hard. È la prima volta che ho dovuto lottare con altre macchine e ho cercato di usare la batteria nel modo giusto per superare. Tante prime volte oggi. Ma è andata bene, non ho commesso errori”.

“Su questa pista [mi ha sorpreso] il livello con cui puoi spingere durante la gara, qui ho dovuto spingere per tutta la gara, specialmente sulla gomma dura, che dura tanto, ma richiede tantissima precisione per andare forte ogni giro. Le hard al posteriore verso la fine stavano calando, però ho potuto continuare a spingere”.

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