F1 | La solita musica Red Bull, Ferrari ora non scalda le gomme
La squadra campione del mondo firma in Arabia Saudita la seconda doppietta, confermando la sua superiorità tecnica, visto che dietro a Verstappen c'è sempre Perez. Leclerc conquista il primo podio con la Ferrari SF-24, ma il monegasco deve fare i conti con i problemi di warm up delle gomme. Bearman emoziona al debutto.
Nulla di nuovo per quanto riguarda la vetta delle classifiche della Formula 1 2024. Che sia qualifica, gara o mondiale, in testa c’è sempre lui, Max Verstappen. Se non bastasse il campione del mondo, la Red Bull è tornata a poter contare anche su Sergio Perez, perfetto secondo sul tracciato amico di Jeddah per confezionare la doppietta-bis nell’arco di otto giorni.
La superiorità tecnica è quella del 2023, sono cambiate forme e concetti della monoposto, ma almeno in questa primissima parte di stagione è difficile trovare delle differenze rispetto al passo che lo scorso anno ha permesso alla Red Bull di conquistare 21 vittorie in 22 gare.
Max Verstappen, Red Bull Racing, festeggia la vittoria nel GP dell'Arabia Saudita
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Gli avversari più vicini (soprattutto la Ferrari) proveranno a spingere sul programma degli aggiornamenti, come è giusto che sia, ma oggi se parliamo in termini di gap tra la Red Bull e il resto del gruppo siamo ancora al 2023. Il volto di Leclerc a fine gara ha detto molto. Charles sa di aver fatto il massimo, in qualifica ed in gara, ma oggi per chi non guida una RB20 fare il massimo vuol dire prendersi il terzo gradino del podio. Copione ben noto, causa numero di repliche viste e riviste. Leclerc si è tolto una piccola soddisfazione acciuffando il punto del giro più veloce, ma si tratta dell’exploit di un giro in una gara di cinquanta.
La Ferrari a Jeddah ha sofferto di un problema che segna un’inversione di tendenza per la Ferrari. Leclerc ha ottenuto il massimo dalla sua monoposto nell’ultimo terzo di gara, un tempo terreno minato per la Scuderia. “Nessun problema in termini di gestione – ha ammesso Charles – il problema è stato il warm up delle gomme”.
Charles Leclerc, Ferrari SF-24
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
I primi giri di ogni stint (al via e dopo il pit-stop) sono stati i più difficili per Leclerc. Dopo la partenza ha dovuto cedere a Perez, e dopo il passaggio alle hard ha visto il messicano prendere il largo. La scelta di utilizzare una configurazione con un maggior carico aerodinamico è stata probabilmente legata a questa problematica, ma il guaio è stato al massimo limitato, non risolto.
Il box del Cavallino ha (giustamente) festeggiato l’ottimo risultato di Oliver Bearman, grande osservato nel suo primo Gran Premio in Formula 1 e settimo sotto la bandiera a scacchi. Sono sei punti d’oro, quelli conquistati da Ollie, autore di una corsa in cui ha dato tutto fino agli ultimi metri. Bravo ad evitare i problemi nel caos al via, pronto nel momento del pit-stop, e sempre più a suo agio con la monoposto giro dopo giro, nonostante gli effetti della stanchezza negli ultimi quindici giri si siano fatti sentire.
Oliver Bearman, Ferrari SF-24
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
A undici tornate dal termine alle sue spalle si sono portanti Norris e Hamilton, in ritardo di sei secondi e con gomme soft fresche, e tutto faceva pensare che Bearman sarebbe stato una preda facile. È andata diversamente, giro dopo giro il diciottenne britannico ha abbassato i suoi tempi, senza perdere la concentrazione e tirando meritatamente il fiato solo dopo la bandiera a scacchi.
La Ferrari esce da Jeddah confermandosi seconda forza anche nei numeri, con 22 punti all’attivo contro i 16 della McLaren. La Scuderia è molto distante dalla Red Bull, ma c’è chi sta peggio. Una gara molto bella di Norris ha aiutato il bilancio di tappa della squadra, mentre in casa Mercedes le cose non vanno per il meglio.
George Russell, Mercedes W15
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
George Russell ha provato per tutta la gara ad attaccare Alonso, ma anche quando ha avuto a disposizione il DRS non c’è stata battaglia. Hamilton ha vissuto qualche momento di gloria restando in pista durante il periodo di safety car, ma una volta ripresa la corsa è tornata l’amara realtà. Dietro la Red Bull c’è la Ferrari, il resto del gruppo è ancora più distante.
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