F1 | Haas a punti con un mezzo non ortodosso: Magnussen
Haas firma il primo punto stagionale a Jeddah grazie a un perfetto e non così consueto gioco di squadra. Il penalizzato Magnussen ha eretto un muro in difesa di Huleknberg, comunque in possesso di un buon passo. Ora, però, il team americano dovrà confermarsi.
I primi 5 team continuano a spartirsi i punti a disposizione, ma Haas si è tolta la soddisfazione di strappare un punto al Gran Premio d'Arabia Saudita con un buon passo gara e un gioco di squadra che ha funzionato alla perfezione.
Nico Hulkenberg ha chiuso decimo, regalando il primo punto al team statunitense, ma è stato un punto a cui hanno contribuito davvero tutti. Kevin Magnussen, pluri penalizzato per una serie di errori, è stato letteralmente utilizzato come scudo per Hulkenberg.
Entrambi hanno fatto un lavoro egregio: il danese ha difeso alla grande, libero dalla pressione di dover fare risultato. Il tedesco, invece, ha mantenuto un passo più che discreto, prendendo il margine sufficiente per portare a casa il punto. Una difesa simile fu messa in piedi da Fernando Alonso nel permettere a Esteban Ocon di vincere il Gran Premio d'Ungheria 2021. Fernando, però, in quel caso non era affatto penalizzato e tenne dietro per i giri necessari Lewis Hamilton.
"Beh, un punto ma sì, ovviamente sono contento, credo che Kevin abbia fatto un grande lavoro di squadra, un grande gioco di squadra, io non l'ho visto", ha dichiarato Hulkenberg a fine gara. "Ma mi è stato detto che ha aiutato molto il mio caso tenendo il gruppo dietro di lui, il che ha ovviamente aiutato o, come dire, aperto la finestra per me per prendere il punto. Quindi sì, ha fatto un ottimo lavoro da quel punto di vista. E grazie. Ricambierò il favore più avanti nella stagione".
"E poi sì, per la maggior parte del tempo sono stato da solo, sai, a guidare, a spingere, ad essere onesti, è stata una vera gara di spinta. Non c'era risparmio di gomme, era una gara a tavoletta, quindi piuttosto fisica, perché credo che il ritmo fosse piuttosto alto. Ma mi sono divertito. Soprattutto nello stint centrale, le gomme medie erano davvero buone. Ho avuto un po' di degrado, credo, come tutti gli altri".
Kevin Magnussen, Haas VF-24
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Hulkenberg ha spiegato bene che, per i team di centro gruppo, arrivare a punti significa dover osare. Con i primi 5 team molto superiori agli altri, è necessario pensare e realizzare strategie creative, non ortodosse, per cercare di ottenere il risultato sperato. Il ritiro di Lance Stroll a inizio gara ha aiutato, ma il punto arrivato non era affatto scontato.
"Nella situazione in cui siamo, se i primi 5 team non hanno problemi in gara, per andare a punti devi inventarti qualcosa di non ortodosso e qualcosa di non così logico o che sembra di buon senso. Devi sfidare la fortuna e fare qualcosa di diverso per compensare le tue mancanze. E questo ha pagato. Oggi il mio compagno di squadra ha reso possibile tutto questo".
Ayao Komatsu, team principal di Haas, ha spiegato bene come il team abbia deciso di sfruttare la gara compromessa di Magnussen per arrivare comunque all'obiettivo grazie a Hulkenberg. Per Haas il punto è stato considerato come una vittoria per via del grande margine che i primi 5 team (Red Bull, Ferrari, Mercedes, McLaren e Aston Martin) hanno sui restanti 5.
"Una volta che Magnussen ha preso la penalità non c'era modo di portarlo a punti. L'unico a poterlo fare era a quel punto Hulkenberg. A quel punto abbiamo capito di dover permettere a Nico di avere abbastanza gap per chiudere al decimo posto sfruttando il lavoro di Kevin. Ed è quello che abbiamo fatto".
"I team di centro gruppo possono solo lottare per il decimo posto. Questo lo sappiamo dal Bahrain. Quindi per noi arrivare decimi equivale a una vera e propria vittoria. E' il massimo a cui possiamo ambire. La penalità a Kevin è stata un peccato, ma abbiamo comunque dato il massimo".
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