F1 | Ferrari: a Leclerc non funzionava una termocoperta!
Le Immagini di F1Tv rivelano un retroscena che, almeno in parte, può spiegare la pessima Q3 di Charles Leclerc. Sull'anteriore sinistra non funzionava il riscaldatore della gomma ed è stato necessario sostituire il cavo elettrico, per il pneumatico ha perso calore. Ecco perché il monegasco ha avuto un avvio del giro di preparazione complicato.
Dopo un venerdì estremamente positivo, con una Ferrari pronta a giocarsi la pole, il sabato di Singapore è stato veramente un giorno da dimenticare per il Cavallino, che non è andato oltre la quinta fila, con un nono e un decimo posto che spingono verso una gara tutta in salita. L’incidente di Carlos Sainz nel primo tentativo del Q3, così come tutti i problemi riscontrati da Charles Leclerc nell’ultimo giro, hanno pesato sulle ambizioni della Rossa, che deve ore sperare in una cosa molto movimentata per centrare un buon risultato.
La bandiera rossa causata dallo spagnolo ha costretto tutti a tornare ai rispettivi garage, in attesa che i marshall rimuovessero la SF-24 incidentata e ripulissero la pista. Proprio in questo frangente, però, è iniziata a naufragare anche la Q3 dello stesso Leclerc. Con otto minuti ancora sul cronometro, i piloti non sono subito tornati in pista perché, a quel punto, effettuare due tentativi avrebbe rappresentato una vera sfida, attendendo così il momento ideale per lasciare il garage in vista dell’ultimo tentativo.
Il tempo scorre ma, a circa sette minuti dal termine si inizia a notare qualche movimento nei box Ferrari, soprattutto attorno alla gomma anteriore sinistra. Dopo essersi accorti di un problema e aver tentato di riconnettere il cavo che dalla termocoperta si aggancia alla parte superiore del box, dove passa tutta la strumentazione e la corrente per alimentare i sistemi, viene presa la soluzione più rapida ed efficace, ovvero sostituire proprio il cavo che fa da ponte di collegamento.
I meccanici intervengono nel box di Leclerc sul cavo che fa da collegamento dalla termocoperta fino alla struttura dove passa il sistema di alimentazione
La termocoperta ha infatti un connettore in uscita che, con una sorta di cavo che agisce da prolunga, viene poi connesso alla struttura posta nella parte alta del garage: in questo caso, i meccanici hanno proprio sostituito il cavo di congiunzione tra le due parti.
Dopo la sostituzione del cavo, l’allarme è sembrato rientrare. Tuttavia, con il poco tempo a disposizione tra il momento della sostituzione del cavo incriminato e quello del ritorno in pista, in cui è passato circa un minuto, è logico ipotizzare che la termocoperta non abbia avuto modo di ripristinare la gomma verso il valore standard, mentre quella anteriore destra non ha mostrato problemi.
Oltre all’avere una gomma fredda, ciò ha creato soprattutto una situazione di sbilanciamento tra i due lati della monoposto, estremamente difficile da gestire per un pilota. Ciò aiuta a comprendere anche i problemi denunciati da Leclerc dopo la qualifica, tanto che in un team radio aveva sottolineato come il volante gli indicasse una temperatura di 10°C inferiore rispetto al valore desiderato.
Quello della termocoperta è però solo una parte della spiegazione, perché a quanto successo nei box si aggiunge anche un’aggravante. Data l’importanza della posizione sulla griglia di partenza, McLaren ha scelto di non correre rischi, uscendo per prima con entrambi i piloti, in modo da poter preparare con maggior libertà l’outlap e ridurre anche la possibilità di incontrare bandiere gialle durante il giro.
Nell'ultimo tentativo, Leclerc è rimasto a lungo fermo in pit lane
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Per quanto sia vero che Leclerc non è stato l’ultimo a scendere in pista, bensì il quinto nella sequenza dopo Piastri, Norris, Hulkenberg e Alonso, in realtà il monegasco è rimasto a lungo fermo in pit lane bloccato dal traffico, mentre le due Mercedes, Verstappen e Tsunoda, uscite dopo il Ferrarista, hanno atteso più a lungo nei rispettivi box, potendo così mantenere maggior temperatura nelle gomme. Proprio quest’attesa ha pesato in modo importante perché, effettuando un confronto con l’outlap precedente, il Ferrarista ha impiegato circa 15 secondi in più per raggiungere curva 7, di cui molti spesi ad un’andatura molto lenta tra pit lane e pit exit.
Andando ad osservare i tempi negli altri due intertempi, invece, i valori sono in linea con il primo run del Q3, segnale che il programma non è stato cambiato eccessivamente, anche se è pur vero che Leclerc dovesse comunque mantenere una certa distanza dalla vettura che lo precedeva, nella fattispecie quella di Alonso. Ad ogni modo, forzare troppo le gomme nel giro di outlap, in particolare la C5, mescola abbastanza sensibile, avrebbe potuto generare altri problemi.
Inoltre, essendo Singapore un tracciato stop&go, non vi sono tante curve ad alta velocità dove generare temperatura sull’avantreno, specie sull’anteriore sinistra, per cui si tende a innescarla principalmente in due modi: con frenate più aggressive alla fine degli allunghi e con il classico movimento a “zig-zag”. Il problema di fondo è che ciò, comunque, non aiuta a risolvere del tutto lo sbilanciamento tra le gomme sui due lati, rendendo ancor più difficoltoso per un pilota.
Charles Leclerc, Ferrari SF-24
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Un problema che, nel giro decisivo, si è palesato sin dai primi metri, quando Leclerc è arrivato lungo in curva 1, avendo però frenato anche piuttosto tardi. Non riuscendo a rallentare a sufficienza la vettura, a quel punto è finito fuori dalla linea ideale, penalizzando non solo la percorrenza di curva 2, ma anche l’impostazione di curva 3, con un giro iniziato già in salita.
Un motivo di frustrazione per tutti, specie guadando le espressioni e le parole di Leclerc al termine delle qualifiche, con un chiaro sentimento di amarezza di chi sa di aver sprecato una chance.
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