F1 | Stella: "Team distratti dal mini-DRS”. E contrattacca i rivali
Parlando del caso "mini-DRS" che ha tenuto manco negli ultimi giorni, Andrea Stella ha sottolineato due temi: da una parte il fatto che sia positivo che i team perdano tempo sull'esaminare le soluzioni McLaren e, dall'altra, che la FIA è attenta anche a quanto accade sulle vetture delle altre scuderie, contrattaccando i rivali.
Foto di: Giorgio Piola
Nelle ultime settimane, in particolare dopo Baku, il caso “mini-DRS” sull’ala McLaren ha attirato grandi attenzioni, facendo emergere dei dubbi in merito alla sua legalità. Pur avendo superato tutte le verifiche tecniche e i test di flessione, ovvero ciò che determina l’effettiva legalità di una soluzione nel corso del weekend di gara, alla vigilia del Gran Premio di Singapore non sono mancate polemiche da parte delle scuderie rivali, sostenendo che quell’ala si spingesse troppo oltre alcuni limiti del regolamento.
Di fatto, il team di Woking aveva progettato l’ala in modo tale che l’elemento superiore di flettesse sopra una certa velocità, permettendo così di incrementare la fessura che divide il flap dal mainplane. Questo permetteva un maggior passaggio d’aria verso le estremità del flap, riducendo il drag e aumentando la velocità in rettilineo. Chiaramente, non si tratta di un espediente applicabile ovunque, anche perché, se questo “gioco” dell’ala fosse applicato anche su tracciati da alto carico, dove raramente si raggiungono velocità così elevate, il rischio sarebbe quello di compromettere la stabilità aerodinamica in curva.
In seguito a discussioni con la FIA, la McLaren ha accettato di apportare modifiche al fine di ridurre la flessibilità che è stata riscontrata sulle sue vetture nei Gran Premi del Belgio, d'Italia e d’Azerbaijan, tre appuntamenti dove si è corso proprio con ali da basso carico date le caratteristiche delle piste. Sebbene questa richiesta non consentirà alla scuderia di Woking di utilizzare quest’ala a Las Vegas, l’unico altro appuntamento dove questo espediente avrebbe potuto effettivamente avere un senso, in McLaren non si ritengono preoccupati.
Dettaglio dell'ala posteriore della McLaren MCL38
Foto di: Uncredited
Chiaramente, se il team ha investito su questa soluzione, ci deve essere un beneficio, anche perché vi è un lungo lavoro di comprensione delle caratteristiche dei materiali e della loro flessibilità, come visto anche sull’ala anteriore. Dall’altra parte, si ritiene che il vantaggio ottenuto non sia così marcato, senza contare che, per l’appunto, sarebbe entrato in gioco solo a Las Vegas nel resto di questo campionato. Realisticamente, inoltre, i team avrebbero avuto modo di replicare la soluzione con l’ok della FIA, specie in vista del prossimo anno.
"Trovo che tanta attenzione per la nostra ala posteriore sia solo una buona notizia, perché significa che gli avversari non si concentrano su sé stessi”, ha detto il Team Principal della McLaren.
"La Formula 1 è un gioco così marginale. È così complicato. Continuo a ripetere alla mia squadra: 'Concentriamoci sui noi stessi'. Quindi per me, quando vedo che c'è così tanta attenzione da parte degli altri team, significa che staranno lavorando, faranno analisi, parleranno, ma lo fanno con la FIA”
"Stanno usando questo tempo e questa energia per inseguire qualcos’altro. Quindi per me, come McLaren, è solo una buona notizia. Cerchiamo di rimanere concentrati su noi stessi. Vogliamo proporre soluzioni tecniche che possano essere impegnative, ma assolutamente valide dal punto di vista della legalità. Se altri vogliono essere distruttivi, continuino pure a farlo. Perché per noi è solo una buona notizia".
Andrea Stella, Team Principal, McLaren F1 Team
Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images
Parlando della richiesta della FIA di modificare l’ala, che McLaren continua a sostenere sia stata di fatto concordata, Stella non si dice preoccupato di possibili ripercussioni sulle prestazioni, tenendo anche a mente che quell’ala sarebbe stata utilizzata solo in un Gran Premio da qui alla fine della stagione. A ciò si aggiunge la considerazione che, dietro le quinte, la FIA debba esaminare anche delle soluzioni adottate ad altri team.
“Per noi apportare delle modifiche è praticamente trasparente, quindi tanto vale farlo, visto che non ci saranno grosse conseguenze dal punto di vista delle prestazioni", ha detto Stella. Bisogna ricordare che la decisione non è retroattiva, andando a influire su risultati del GP precedenti, non solo perché questo approccio è stato mantenuto più volte dalla FIA, ma anche perché in sé la McLaren ha superato i test di legalità in sede di verifica tecnica.
"Questo ci ha dato anche l'opportunità di ricordare alla FIA che, sapete, anche noi osserviamo gli altri team. Non vogliamo spendere tante energie e tempo con i giornalisti e cercare di creare grandi storie. Abbiamo solo detto alla FIA quello che pensiamo stia accadendo. Confidiamo, e siamo fiduciosi, che parleranno con gli altri team e si assicureranno che risolvano i loro problemi, che possono essere meno visibili, ma sicuramente esistono".
Sebbene Stella non sia voluto entrare nel merito, il tema delle flessibilità delle ali in realtà ha un ruolo in questa vicenda: "Non sarò preciso, perché rivelerei informazioni che ritengo rientrino in un ambito di riservatezza. Per qualche ragione, questo gap [di flessibilità] sembra essere diventato un tema che domina la F1. Ci sono molti modi in cui le altre vetture sfruttano la pressione aerodinamica sulle superfici - in realtà, in base alle nostre analisi, alcuni di essi sono molto più efficaci”.
"Ma abbiamo fiducia nella FIA. Sono persone molto competenti dal punto di vista tecnico. Ad essere onesti, quando abbiamo colloqui con loro, non solo vediamo che capiscono i meccanismi, ma capiscono anche cosa sta succedendo con i nostri concorrenti. Sembrano sempre abbastanza attrezzati per capire se alcuni dei test sono adatti, limitando alcuni meccanismi o come agisce la pressione aerodinamica sulle varie superfici”.
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