F1 | La Ferrari è inconsistente come un refolo di vento
L'Ungheria doveva essere una pista favorevole alla rossa, ma le qualifiche hanno mostrato una Scuderia in grande difficoltà che le prende anche dall'Alfa Romeo, a parità di motore. La gestione delle gomme è complicato perché troppe variabili condizionano la competitività della SF-23. Leclerc è sesto e Sainz addirittura undicesimo su un tracciato dove l'aspettativa era la lotta per la pole: la squadra è disorientata da una macchina che non è prevedibile e che continua a deludere.
Non era questo che la Ferrari sperava di ottenere sulle curve amiche dell’Hungaroring. Carlos Sainz fuori dalla Q3, Charles Leclerc sesto (dietro l’Alfa Romeo di Guanyu Zhou) è un verdetto molto deludente che ridimensiona parecchio le aspettative della vigilia, quando all’interno dello stesso box della Scuderia si pensava di poter lottare per la pole position.
La SF23, monoposto che a Maranello vorranno dimenticare in fretta, nella prima parte di stagione era stata almeno in grado di regalare qualche sorriso del sabato sera, invece nel tramonto di Budapest la Ferrari si trova dietro una Red Bull (e fin qui ci sta), una Mercedes, due McLaren ed un’Alfa Romeo.
“La nostra prestazione odierna non ha nulla a che fare con il nuovo format”, ha messo in chiaro Frederic Vasseur, ma è che sia comunque nella gestione di gomme che vanno cercati i motivi dietro un sabato molto difficile.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
La gestione non ottimale degli pneumatici è sempre un effetto più che una causa, e qui si torna agli aspetti tecnici. Non si può neanche pensare che una monoposto di Formula 1 debba andar forte solo in assenza di vento e con trenta gradi di temperatura dell’asfalto, perché nella migliore delle ipotesi uno scenario simile si materializzerà un paio di volte l’anno.
“Abbiamo faticato ad avere un quadro chiaro della situazione prima della sessione e non sono soddisfatto perché credo che non abbiamo fatto un buon lavoro in termini di gestione delle gomme”, ha ammesso Vasseur.
“Non credo che la monoposto non sia più veloce sul giro secco – ha spiegato Leclerc - ma è ancora troppo alta e ogni volta che c'è un po' più di vento, oggi come a Silverstone, soffriamo molto. Ogni volta che ci troviamo in queste condizioni facciamo più fatica degli altri”.
Frederic Vasseur, Team Principal della Scuderia Ferrari
Photo by: Michael Potts / Motorsport Images
Il team principal della Scuderia al termine delle qualifiche è apparso meno fiducioso del solito, e questo perché in prospettiva la gara di domani non promette nulla di buono. L’asfalto dovrebbe raggiungere cinquanta gradi, il vento a Budapest non scompare mai del tutto, e il layout dell’Hungaroring non è noto per favorire rimonte se il gap nei confronti di chi si vuole superare non è almeno di un secondo al giro, scenario che appare difficile da ipotizzare.
“Le condizioni della pista domani saranno completamente diverse rispetto a venerdì – ha confermato Vasseur - il che significa che andremo tutti in gara un po' alla cieca, dato che stamattina abbiamo fatto un numero limitato di chilometri con carburante a bordo. Domani i primi giri saranno cruciali perché qui è molto difficile sorpassare. Come abbiamo visto in Formula 2 e in Formula 3 si possono creare lunghi treni di vetture e il DRS complica ulteriormente la situazione. Sarà una sfida interessante per la quale avremo molto lavoro da fare stasera”.
Ci sarà la possibilità di lavorare sulle strategie, sulle mescole da utilizzare in una gara che si preannuncia (almeno) a due soste. Ma il setup è quello, e non ci sono margini di intervento. “Vediamo delle sorprese ogni fine settimana – ha confessato Leclerc - non mi aspettavo di partire alle spalle di un'Alfa Romeo e non ho idea di quale sarà il loro ritmo in gara. Alla fine, una cosa è certa è che la gestione delle gomme sarà tutto, se faremo bene allora possiamo aspettarci una buona gara, ma se dovremo lottare su questo fronte allora passeremo il tempo a guardarci negli specchietti”.
Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Nell’altra metà del box il sabato è stato anche peggiore. Per Sainz il problema maggiore è stato la gestione della mescola media, utilizzata obbligatoriamente nella Q2, che lo ha penalizzato soprattutto nel primo settore. “Non mi sono trovato al meglio con quel compound per tutto il fine settimana – ha spiegato Carlos – ogni volta che l’ho utilizzato per qualche motivo non sono riuscito ad avere una buona resa nel T1, avevo la sensazione che la mescola fosse più dura della hard, quindi sapevo che la Q2 per me sarebbe stata la sessione più difficile ed infatti dopo una buona Q1 mi sono ritrovato a scivolare e non sono riuscito a mettere insieme un buon giro”. Per Sainz domani si prospetta una gara tutt’altro che semplice: “Non sarà facile con il traffico e l’elevato degrado gomme”.
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