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Formula 1 GP di San Paolo

F1 | Retroscena Mercedes: Russell vince ma ha rischiato il ritiro

George ha riportato la Mercedes al successo costruendo un weekend fantastico: l'inglese ha centrato la prima vittoria che cancella la delusione del debutto con la Stella nel GP di Sakhir 2020, ma anche oggi Russell ha rischiato lo stop per una perdita d'acqua del motore. Il pilota è stato tenuto all'oscuro e ha portato al traguardo la W13 davanti alle vettura gemella di Hamilton. Lewis ha pagato il contatto con Verstappen al primo giro si è accontentato del posto d'onore, ma il team di Brackley è tornato.

George Russell, Mercedes W13, primo posto, arriva al Parc Ferme

6 dicembre 2020. Il Gran Premio di Sakhir è terminato da pochi minuti, e nel retro box della Mercedes George Russell è seduto per terra. Le mani sul viso nascondono le lacrime, le pacche sulle spalle degli ingegneri della squadra non sembrano avere effetti. Al sessantaduesimo giro Russell, nelle vesti di sostituto di Lewis Hamilton (assente per la positività al Covid) è clamorosamente leader della corsa, quando il sogno di vincere all’esordio con la Mercedes si infrange in pit-lane. I meccanici pasticciano e montano a George le gomme di Bottas, che deve fermarsi ai box una seconda volta per rimontare gli pneumatici corretti. Precipita all’ottavo posto.

Sono trascorsi quasi due anni da quella domenica sera e, finalmente, Russell si è preso la sua rivincita, entrando nel prestigioso albo dei vincitori di un Gran Premio di Formula 1.

George Russell festeggia con il team Mercedes dopo la prima vittoria

George Russell festeggia con il team Mercedes dopo la prima vittoria

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Era solo questione di tempo e George ha fatto centro alla prima occasione possibile, ovvero il primo weekend in cui la squadra gli ha fornito una monoposto vincente. Il successo di Interlagos è denso di significati.

La Mercedes ha concluso una rincorsa tecnica che sembrava proibitiva, un lungo lavoro che ha messo per lunghi mesi sotto stress tutto lo staff che opera nella sede di Brackley. Vedere ingegneri che hanno vinto mondiali a raffica con gli occhi lucidi sotto il podio di Interlagos è la testimonianza dello sforzo che ha dovuto affrontare un gruppo di lavoro cementato negli anni.

Quella di Russell non è solo la sua prima vittoria personale, ma anche la prima di un pilota del vivaio Mercedes, un aspetto che Toto Wolff ha subito evidenziato.
“Alla fine della gara ho ripensato alla prima volta che George è arrivato a Brackley – ha ricordato Wolff – aveva 16 anni, in giacca e cravatta e con una sua presentazione in powerpoint. Sei anni dopo ha vinto il suo primo Gran Premio, e lo ha vinto con merito”.

George Russell sul podio con il suo ingegnere di pista Riccardo Musconi

George Russell sul podio con il suo ingegnere di pista Riccardo Musconi

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Quando Russell ha tagliato il traguardo la gioia della squadra è stata alimentata dai sospiri di sollievo, come ha rivelato lo stesso Wolff dopo la corsa.
“A metà gara abbiamo visto che sulla monoposto di George c’era una perdita d’acqua, abbiamo deciso di non comunicarglielo ma eravamo molto preoccupati perché c’era il rischio che si fermasse a quattro giri dal termine. Fortunatamente non è accaduto”.

La giornata del ritorno al vertice della Mercedes è stata completata dal secondo posto di Hamilton. Dopo il contatto con Max Verstappen la gara di Lewis è sembrata compromessa, ma nel suo lungo curriculum Interlagos è una delle ‘piazze’ su cui ha scritto diverse imprese memorabili.

George Russell e Lewis Hamilton si abbracciano dopo la doppietta nel GP di San Paolo

George Russell e Lewis Hamilton si abbracciano dopo la doppietta nel GP di San Paolo

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Oggi non è stata una favola, perché contro Russell non è mai arrivata una concreta possibilità di poter sperare nella vittoria, ma la seconda posizione finale è comunque un bottino importante. Grazie alla doppietta la Mercedes si è portata a 19 punti dalla Ferrari nella classifica Costruttori.

“Non sono pochi – ha commentato Wolff – per crederci davvero dovrebbe esserci un ritiro dei nostri avversari. Concludere la stagione al secondo posto sarebbe fantastico, soprattutto perché si tratta di un traguardo che a metà stagione non pensavo potesse essere anche solo pensabile. Mi farebbe piacere anche perché garantirebbe dei bonus a tutto il nostro staff, e ovviamente ci sarebbe anche la soddisfazione sportiva. Battere la Ferrari sarebbe un gran colpo, ma oggi la mia priorità è il 2023. La vittoria di oggi è davvero importante in quest’ottica, siamo tornati sulla buona strada”.

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