F1 | Ferrari: ecco le paratie del fondo svergolate tipo Red Bull
Il secondo posto di Charles Leclerc nel GP d'Austria ha alzato le aspettative dei tifosi della Scuderia che si aspettano di vedere la rossa competitiva anche su una pista più ostica come Silverstone. Il nuovo fondo pare abbia dato alla SF-23 un comportamento in pista più bilanciato per cui si è limitata l'usura delle gomme. Ecco un'immagine che ci mostra come gli ingegneri di Maranello siano andati nella direzione della Red Bull, trovando forse quel filone di sviluppo che può dare risultati.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Si potrebbe inaugurare una rubrica “separati alla nascita”, per mettere in evidenza come la convergenza delle scelte tecniche in Formula 1 porti inevitabilmente a soluzioni che tendono sempre più a somigliarsi, dopo un primo anno delle monoposto a effetto suolo, nel 2022, in cui le vetture avevano caratteristiche molto diverse, con ben tre filosofie aerodinamiche distinte (Red Bull, Mercedes e Ferrari).
La Scuderia in Austria ha introdotto un nuovo fondo molto modificato nella parte anteriore, solitamente non facile da vedere perché spesso oscurata dalla ruota: l’immagine di Giorgio Piola, colta nel box di Silverstone, invece, ci permette di osservare le bocche dei canali Venturi, con i deviatori di flusso che dividono i diversi passaggi di aria.
Ferrari SF-23, dettaglio del fondo visto frontalmente con i deviatori di flusso camberati
Photo by: Giorgio Piola
Non bisogna essere esperti di tecnica per capire che la Ferrari ha cambiato il suo approccio aerodinamico sulla SF-23: forse a inizio campionato l’obiettivo era quello di cercare il picco di downforce, mentre ora sembra che gli ingegneri guidati da Enrico Cardile si siano orientati verso i concetti che ha sviluppato Adrian Newey sulla RB19, cercando un po’ meno spinta verticale in termini assoluti, potendo però contare su un flusso stabile, capace di dare un grande equilibrio al comportamento della macchina nell’arco dell’intero giro di pista, preservando l’usura delle gomme e potendo deliberare altezze da terra più basse, senza correre il rischio di “grattugiare” la tavola sull’asfalto.
L’elemento più esterno, impropriamente chiamato bargeboard, è stato ridisegnato: nella vista frontale, infatti, evidenzia come questo particolare molto importante per evitare che le turbolenze della ruota anteriore possano andare a sporcare la zona di bassa pressione del fondo, ora ha un disegno molto più svergolato con il chiaro intento di favorire l’effetto out wash.
Red Bull RB19, dettaglio del fondo visto frontalmente: ha ispirato la SF-23?
Photo by: Giorgio Piola
Non stupisca, quindi, che la Scuderia è arrivata laddove la Red Bull era già giunta con la RB19: il disegno di Giorgio Piola, ci conferma anche che i tre convogliatori di flusso, proprio all’imboccatura dei canali Venturi mostrano delle analogie. Sporgono dal tunnel e, soprattutto, hanno adottato forme tondeggianti nel bordo d’entrata con profili variamente camberati a riprova di un accurato lavoro di ricerca in quest’area che può dare prestazioni.
La Ferrari per completare il pacchetto di aggiornamento dell’Austria, dovrebbe introdurre a Silverstone anche un estrattore più in linea con le soluzioni che al Red Bull Ring avevano dato indicazioni molto positive.
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