F1 | Aston Martin: a Spa un passo indietro per risalire la classifica
Negli ultimi appuntamenti, Aston Martin è andata incontro a un calo di performance che ha spinto il team a rivedere il percorso di sviluppo intrapreso negli scorsi mesi. Alcuni correttivi, soprattutto d'assetto, sono già stati applicati in Belgio, dove si è anche potuto notare un ritorno al passato su alcune soluzioni tecniche, come nella parte inferiore delle fiancate, mettendo da parte la specifica che era stata introdotta in Canada. Altre novità arriveranno dopo la pausa estiva, già a partire dal GP d'Olanda.
Nel corso della prima parte del campionato, Aston Martin ha destato sorpresa, sia per l’ottima forma mostrata nelle gare di apertura della stagione, grazie a cui è riuscita a conquistare un totale di sei podi, sia per il recente calo di forma che l’ha vista scivolare al ruolo di quinta forza.
A inizio mondiale, infatti, in più occasioni la squadra di Silverstone era riuscita ad affermarsi come il team di riferimento alle spalle della Red Bull, mettendosi alle spalle rivali più quotati come Ferrari e Mercedes, i quali erano alle prese con i problemi relativi ai propri progetti. Con ben sei trofei portati a casa nelle prime otto tappe del mondiale, l'entusiasmo era palpabile, con il sogno mai nascosto di puntare alla vittoria in qualche appuntamento particolarmente favorevole alle caratteristiche della AMR23, tra cui Monaco.
Tuttavia, dal Gran Premio di Spagna in poi, l’Aston Martin ha visto un calo piuttosto importante sul piano delle prestazioni, inizialmente attribuito a un’errata configurazione di assetto preparata prima del weekend. Con la sola eccezione dell'exploit in Canada, da quel momento in poi il team britannico è scivolato all'indietro nel gruppo degli inseguitori, mentre McLaren, Mercedes e Ferrari si sono rese protagonisti di progressi consistenti.
Nel Gran Premio del Belgio, Fernando Alonso ha concluso con un quinto posto, mentre Lance Stroll è giunto in nona posizione.
Photo by: Michael Potts / Motorsport Images
Parlando alla vigilia del Gran Premio del Belgio, concluso con un quinto e un nono posto che hanno ridato un pizzico di morale, Mike Krack aveva spiegato che, analizzando tutti i dati accumulati nelle ultime settimane, il team fosse arrivato alla conclusione che il calo di performance fosse dovuto a un’errata combinazione tra gli aggiornamenti e le configurazioni d’assetto adottate. Modifiche che hanno contribuito a perdere quelle doti di bilanciamento che, a inizio campionato, avevano permesso alla AMR23 di ben figurare su varie tipologie di circuito, mentre altre monoposto erano molto più dipendenti dalle caratteristiche del tracciato.
Seppur vi fossero già dei segnali piuttosto evidenti, la conferma è arrivata soprattutto in Ungheria, uno degli appuntamenti su cui Aston Martin aveva puntato fortemente per riscattarsi e tornare sul podio, come aveva fatto del resto anche Ferrari. Al contrario, a Budapest non sono giunti i risultati sperati e questo ha fatto scattare un campanello d’allarme all’interno delle mura della squadra.
Per tentare di risolvere questi problemi, già da qualche settimana il team britannico sta lavorando su alcuni correttivi che dovrebbero fare il proprio debutto dopo la pausa estiva, come aveva spiegato lo stesso Krack: “Siamo molto fiduciosi. Ci sono volute un paio di settimane per identificare i problemi e confermarli. Se vai a un Gran Premio, hai dei problemi, se vai a un altro, sono [problemi] un po' diversi, e poi non lo sai. Quindi, bisogna sempre aspettare un po' per prendere una direzione. Ma siamo abbastanza fiduciosi che le novità che porteremo nelle prossime gare ci faranno migliorare”.
Confronto configurazioni Aston Martin pre e post-Canada
Photo by: Gianluca D'Alessandro
Tuttavia, già in Belgio si è notato qualche aspetto interessante. Come confermato dai piloti, la scuderia ha apportato alcuni interventi a livello di set-up, ma un lavoro interessante lo si è potuto apprezzare anche nella zona superiore del fondo. Facendo un passo indietro, in Canada era stato introdotto un grosso pacchetto di aggiornamenti, con cui era stata modificata anche la zona inferiore della pancia sotto le bocche dei radiatori, più scavata rispetto alla specifica precedente. Novità che si estendevano lungo tutta la fiancata, andando a creare una sorta di canale che aveva modificato le modalità con cui il flusso d’aria arrivava fino all’area posteriore della monoposto.
“Quando si portano delle parti in pista, si tratta di capire cosa fanno effettivamente in pista rispetto agli strumenti di sviluppo, alla galleria del vento e alla CFD. Anche le caratteristiche di alcuni circuiti favoriscono determinati aspetti. A Montreal abbiamo ovviamente apportato un grosso pacchetto di aggiornamenti per la vettura, che si è dimostrata ragionevolmente forte [a Montreal], lottando ovviamente come la seconda scuderia più veloce. Ma le caratteristiche di quella pista sono un po' uniche rispetto ad altre in cui siamo stati di recente. Quindi, capire cosa ha fatto la macchina e cosa vogliamo fare in futuro fa parte del lavoro di sempre”, ha spiegato Tom McCullough.
Osservando la AMR23 a Spa, sin dal venerdì è stato possibile notare come il team si sia presentato con una soluzione nella parte inferiore della fiancata che si distacca dal pacchetto introdotto in Canada, riprendendo invece la soluzione che si era vista nella prima parte di stagione. Inizialmente era stata montata su entrambe le due monoposto, ma l’incidente di Lance Stroll nel corso della Sprint Shootout di sabato mattina ha cambiato i piani.
Confronto configurazioni Aston Martin a Spa: dopo l'incidente del sabato mattina, Stroll è tornata sulla specifica introdotta a Spa
Photo by: Gianluca D'Alessandro
A causa della mancanza dei pezzi di scorta, la squadra ha nuovamente montato la specifica di Montreal sulla vettura del canadese, cosa permessa dal regolamento nei weekend con la sprint race, mentre sull’auto di Alonso è rimasta l’unità montata a inizio fine settimana.
Per la seconda metà di stagione, già a partire da Zandvoort sono previste della novità che dovrebbero andare a curare ciò che non ha funzionato nelle ultime settimane, ridando linfa vitale alla squadra britannica, specie in vista del Gran Premio di Singapore, appuntamento dove Aston crede di poter lottare per un buon risultato.
"Gli sviluppi che arriveranno nella seconda metà della stagione stanno già affrontando alcune delle aree in cui, naturalmente, si cerca di affrontare le aree in cui non si è così forti e penso che da Zandvoort in poi avremo uno sviluppo continuo come abbiamo fatto tutto l'anno. Abbiamo ancora un buon budget per continuare a sviluppare la vettura e questo è il nostro piano per la seconda metà della stagione", ha aggiunto McCullough.
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