F1 | SF-23 Evo, Clear: "Abbiamo scelto questa strada 2 mesi fa"
La Ferrari ha spiegato il processo che ha portato il gruppo tecnico a rinnovare le forme della SF-23, che a Barcellona si è presentata con un nuovo fondo e delle fiancate ridisegnante. Secondo quanto spiegato da Jock Clear, il team di Maranello ha seguito le soluzioni dei rivali sin dai test pre-stagionali, decidendo di intraprendere una differente direzione per lo sviluppo circa due mesi fa.
L’avvio di stagione 2023 della Ferrari ha riservato ben poche soddisfazioni, con un solo podio all’attivo nelle prime sette gare. Un bottino deludente, dovuto soprattutto alle difficoltà in gara che la squadra del Cavallino ha pagato in maniera importante nonostante i buoni risultati in qualifica.
Compresi i punti deboli della monoposto, il gruppo tecnico del team di Maranello ha iniziato a lavorare sulle aree dove si sono evidenziati i problemi più importanti, come l’imprevedibilità della vettura nelle curve più veloci, aspetto di cui i piloti si sono lamentati in più occasioni. Per questo a Miami era stato introdotto un nuovo fondo che avrebbe avuto l’obiettivo di creare una piattaforma più stabile, dando così maggior fiducia a chi si trova dietro al volante.
In occasione del Gran Premio di Barcellona è poi giunto il primo vero grande pacchetto di questa prima parte di stagione, con un fondo modificato, nuove pance e altri piccoli dettagli sparsi lungo la vettura. La zona che ha attirato maggior attenzione è senza ombra di dubbio quella delle fiancate, le quali hanno ripreso alcuni concetti della concorrenza ma senza abbandonare in toto alcune idee centrali dei progetti F1-75 e SF-23. Dopo aver spiegato gli obiettivi del nuovo pacchetto, Jock Clear ha parlato anche della genesi e delle tempistiche necessarie per portare in pista le novità.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
La “vasca dei pesci”, termine coniato per descrivere lo scavo nella carrozzeria, non è del tutto scomparso, ma ora presenta dimensioni più contenute in larghezza. Accanto a questa soluzione il gruppo tecnico ha scelto di introdurre anche una soluzione downwash, che mira a modificare il modo in cui il flusso d'aria sulla vettura interagisce con il fondo e la parte superiore del diffusore.
Un design che, secondo Jock Clear, non è ispirato direttamente alle soluzioni Red Bull, ma che piuttosto riprende un proprio filone di sviluppo portato avanti negli ultimi mesi al fine di migliorare le prestazioni della SF-23. Secondo anche quando dichiarato dai piloti, infatti, l’idea di base di questo pacchetto non sarebbe solo migliorare in termini assoluti le performance della SF-23, ma anche garantirgli una finestra di utilizzo più ampia, lavorando su quello che è sempre stato uno dei punti deboli di questo progetto.
La scelta di modificare le fiancate dopo solo poche gare non ha del tutto sorpreso date le prestazioni della vettura, ma come nella situazione della Mercedes ci si è chiesti il perché a inizio stagione i team fossero rimasti così fedeli alle proprie idee invece di adottare soluzioni intermedie. “Quando i team presentano la loro auto, sono tutti convinti delle proprie soluzioni. Quindi, nessuno dice: 'Abbiamo messo queste pance, ma non ne eravamo convinti'".
Ferrari SF-23, dettaglio del fondo
"Eravamo tutti convinti di quello che avevamo. Ma poi tutti dobbiamo imparare da quello che fanno gli altri e anche da quello che facciamo noi. Non stiamo copiando nessuno, di per sé. Guardiamo a quello che hanno fatto loro, torniamo al nostro lavoro e cerchiamo di capire se funziona", ha spiegato l’ingegnere britannico.
"[Il nuovo pacchetto] È apparso sulla macchina perché funziona. In definitiva, seguiamo solo la scienza e il bello dell'aerodinamica, e il bello di questo sport e il motivo per cui lo facciamo, nel mio caso da 30 anni, è che ogni giorno è diverso, ogni anno è diverso, ogni macchina è diversa. Stiamo ancora imparando. Ci sono milioni di modi per risolvere i problemi e non riusciremo mai a risolverli tutti”.
Che Ferrari abbia guardato alla concorrenza non è un mistero, aspetto che lo stesso Clear non ha negato, tanto che il team ha iniziato a valutare un possibile cambio di direzione fin dai test pre-stagionali. Tuttavia, la scelta di lavorare su un altro percorso è giunta solamente due mesi fa, quando sono emersi i limiti dell’attuale progetto e i pregi delle soluzioni presenti su altre vetture.
Ferrari SF-23, dettaglio tecnico
Photo by: Giorgio Piola
"È uno di quegli sviluppi organici, no. Sono sicuro che l'abbiamo considerato fin dal primo giorno del primo test, quando si guardano le diverse vetture e si osservano le soluzioni di ognuno, e si comincia a pensare: "Ok, forse ci sono altri modi in cui avrebbero potuto risolvere questo problema".
“Non appena il dominio della Red Bull è diventato evidente, ovviamente bisogna guardare molto, molto da vicino a quello che stanno facendo. Quindi, in un processo normale, direi che probabilmente due mesi fa abbiamo scelto questa strada".
Secondo Clear, sarebbe stato fin troppo facile per la squadra adottare in fretta e furia un concept mostrato su una squadra rivale, ma il rischio sarebbe stato quello di avere un pacchetto sì simile altri, ma senza la sicurezza di vedere i benefici sperati. Una spiegazione simile a quella che avevano dato i vertici Red Bull quando gli era stato chiesto se fossero preoccupati del fatto che il fondo della RB19 fosse stato esposto alla vista degli avversari a Monte Carlo.
Ferrari SF-23: confronto tra il vecchio e il nuovo pacchetto
Photo by: Giorgio Piola
Allo stesso modo, anche James Vowles, Team Principal della Williams, aveva spiegato che introdurre delle novità copiando dagli avversari senza prima comprenderne pienamente il funzionamento, anche in riferimento all'integrazione sul proprio progetto, non avrebbe dato i vantaggi sul lungo periodo.
"Non appena si vede quello che qualcun altro sta facendo bene e lo si mette nel proprio progetto, si ragiona e non si ha reazione impulsiva buttandolo sulla propria vettura, perché non funzionerebbe", ha detto Clear.
"Devi darti un paio di mesi per sistemarlo e farlo funzionare con la tua auto. E poi si dice: "In effetti, capisco dove vogliono arrivare". Quello che vedete è il risultato e porterà a un ulteriore sviluppo in questa direzione".
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