F1 | Ferrari: il podio di Leclerc è la base del rilancio rosso
La Scuderia ha avuto la conferma a Baku che c'è del potenziale da spremere dalla SF-23: senza aver introdotto modifiche importanti, ma lavorando solo sul setup e la comprensione della macchina, la rossa ha dimostrato di aver le qualità per essere seconda forza. Certo le Red Bull sono lontane, ma toccherà agli aggiornamenti che arriveranno nelle prossime gare a rilanciare le ambizioni di Maranello. In Azerbaijan è servito anche uno strepitoso Leclerc a fare la differenza sull'Aston Martin.
Quanto vale per la Ferrari il weekend di Baku? La classifica ci presenta una fotografia che propone la Scuderia nel ruolo di seconda forza del weekend, dietro (ovviamente) alla Red Bull ma con un ‘+14’ sull’Aston Martin ed un ‘+16’ sulla Mercedes. Anche il primo podio stagionale conquistato da Leclerc ha rotto un digiuno che iniziava ad essere scomodo, garantendo punti preziosi che hanno ridato a Charles una sesta posizione nella classifica piloti più in linea con i valori in campo.
Ma c’è qualcosa di più significativo che arriva da questo fine settimana, soprattutto nell’ottica di un futuro a breve e medio termine. Il primo dato emerso a Baku è che quel ‘buono’ che i tecnici della Scuderia hanno cercato per due mesi nel progetto SF-23 esiste davvero. Non è (ovviamente) qualcosa che può puntare ad impensierire la Red Bull, ma al momento rappresenta una base importante su cui continuare a sviluppare la monoposto senza metterne in discussione i concetti base.
In Azerbaijan è stato confermato un passo importante sul fronte della conoscenza della vettura, un lungo lavoro sull’ottimizzazione del setup annunciato da Frederic Vasseur al termine del Gran Premio del Bahrain.
“Nell’ultimo mese abbiamo continuato a lavorare sodo a Maranello – ha commentato il team principal della Scuderia – ed anche qui a Baku ci sono stati altri passi nella giusta direzione che questa volta si sono concretizzati in un buon risultato”.
Ora la parola passerà agli aggiornamenti, attesi a partire dal prossimo weekend a Miami e che si concluderanno (come prima fase) nel Gran Premio di Spagna di inizio giugno, ed in questo quadro diventeranno più chiari gli obiettivi a cui potrà puntare la squadra nella seconda metà di campionato. Oggi lo scenario è chiaro. “Non siamo ancora dove vorremmo a livello di passo gara – ha sottolineato Leclerc - e sappiamo che è su questo che dobbiamo lavorare di più al momento”.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23, è partito al comando del GP dell'Azerbaijan
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
“Abbiamo visto che in qualifica siamo tornati al livello di competitività che volevamo – ha confermato Vasseur. - mentre in gara il gap con Red Bull è ancora rilevante”.
Il passo avanti in qualifica è stato comunque fondamentale nella conquista del primo podio stagionale. La possibilità di partire davanti a tutti gli avversari diretti è stata cruciale per Leclerc, un valore aggiunto che gli ha permesso di gestire la rimonta di Alonso.
Nel confronto diretto con l’Aston Martin la Ferrari ha confermato una buona velocità di punta, inferiore alla Red Bull (a DRS aperto) ma migliore rispetto al resto del gruppo. Il duello tra Charles e Fernando ha evidenziato come l’Aston Martin possa ancora contare su una migliore gestione degli pneumatici, ma oggi a Baku il valore aggiunto su questo fronte è stato Leclerc.
Tre anni fa Charles era un pilota che aggrediva gli pneumatici, ma il lungo lavoro di crescita ha dato dei frutti importanti. Nei 51 giri completati oggi a Baku Charles ha corso la fase centrale di gara accarezzando le gomme, soprattutto nel settore centrale dove gli pneumatici sono più sollecitati, in attesa del via libera del muretto box arrivato a quindici giri dal termine. Avuta la certezza che le gomme sarebbero arrivate fino alla bandiera a scacchi senza il temuto surriscaldamento sull’asse posteriore, Leclerc ha finalmente potuto spingere sull’acceleratore riducendo le dimensioni della sagoma di Alonso negli specchietti.
Carlos Sainz, Ferrari SF-23
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Charles sul traguardo ha preceduto Sainz (quinto) di ventiquattro secondi, un margine che certifica una grande differenza in termini di valori in campo tra i due piloti della Scuderia. Ma non è questo il weekend in cui puntare il dito contro lo spagnolo. Baku è terra di conquista di Charles, ed i primi a sottolinearlo dopo le qualifiche sono stati Christian Horner e Toto Wolff. Carlos è stato onesto nell’ammettere sin dalle prime prove di venerdì le difficoltà nel trovare un buon feeling con la monoposto, e quando manca la fiducia su un circuito cittadino, il prezzo da pagare diventa enorme.
Sainz in gara ha commesso un errore quando si è fatto sorprendere da Alonso, ma ha tenuto duro nel lungo testa a testa con Hamilton portando a casa un quinto posto che alla fine è una posizione in meno rispetto al risultato ideale. Un weekend storto può capitare, era accaduto lo stesso a Leclerc a Melbourne, e tra pochi giorni avrà già l’occasione per riscattarsi.
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