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Hamilton: "Max sentirà la pressione della sfida per il titolo"

Il campione del mondo non risente dei postumi del crash di Monza: "Angela è rimasta con me tutta la settimana e mi ha sottoposto a una serie di trattamenti che mi hanno fatto bene". Lewis è convinto che la Mercedes non debba fare ricorso al quarto motore a Sochi, mentre sulla battaglia per il titolo non prevede altri scontri, ma Verstappen sentirà il carico dell'essere per la prima volta in lizza per un mondiale.

Lewis Hamilton, Mercedes, nella sfilata dei piloti

Lewis Hamilton, Mercedes, nella sfilata dei piloti

Mark Sutton / Motorsport Images

La Mercedes ha vinto solo un GP nelle ultime dieci gare, ma Lewis Hamilton è più in lotta che mai per l’ottavo titolo mondiale piloti. L’inglese arriva a Sochi consapevole che quella russa, almeno sulla carta, sarà una pista favorevole alle frecce nere, per cui potrebbe ridurre il gap da Max Verstappen che è di soli 5 punti.

L’epta campione cancella il ricordo del crash alla Prima Variante e guarda avanti: forte della sua esperienza cerca di trasferire un po’ di pressione su Max Verstappen, un avversario che non chiama mai per nome, usando termini impersonali per citarlo. Anche questo fa parte del gioco di una sfida più difficile che mai. Ma Lewis rispetta l’olandese e pronostica che non ci saranno altri incidenti, perché sono due professionisti.

Hai risentito ancora dell’incidente di Monza?
“No, fortunatamente no. Sono stato molto fortunato ad avere Angela con me per tutta la settimana, perché avrebbe dovuto tornare a casa. È rimasta e mi ha sottoposto a diversi trattamenti che mi hanno fatto bene e a tanto yoga. Sono riuscito a tornare a lavorare in palestra perché stavo meglio. Sono stato fortunato”.

La Mercedes non ha mai perso a Sochi…
“Non lo sapevo, ma è incredibile. Ovviamente stiamo vivendo un anno diverso e c’è una forte concorrenza nel corso dell’intera stagione, per cui sono sicuro che sarà molto vicino in questo fine settimana. I nostri avversari non sono mai stati lontani qui a Sochi, ora sono ancora più vicini. Sarà un weekend difficile anche perché è prevista pioggia”.

Ci saranno altri scontri con Max?
“Non è un pensiero a cui dedico dell’energia. Guardo avanti ben consapevole che stiamo combattendo per un campionato. Mi ricordo quando lottavo per il primo campionato mentre ora sono in lizza per la decina volta o qualcosa del genere. Ma non dimentico la pressione che sentivo. Ne sono perfettamente consapevole, anche se penso che continueremo a correre in maniera dura ma leale. E non ho dubbi che saremo entrambi professionali”.

Non c’è anche una sfida psicologica nei ruota a ruota?
“Non credo. Non la penso in questo modo: corro da molto e non credo che ci sia necessariamente una battaglia psicologica quando ti trovi ruota a ruota. Naturalmente speri di cavartela in sicurezza, e questo è il pensiero più importante”.

Verstappen ti ha costretto a tagliare la Roggia, pensi che se non fosse stato nel primo giro i commissari sportivi lo avrebbero indagato?
“Non lo so. Non posso presumere ciò che gli steward decideranno o no. Sono d'accordo che nel primo giro sono decisamente più… rilassati. Immagino che diversamente l’episodio sarebbe stato indagato”.

Cosa pensi di un pilota che non evita un contatto?
“Beh, in primo luogo non mi sarei mai aspettato che un pilota si dovesse tirare indietro dalla battaglia. Aggiungo che dobbiamo essere intelligenti e sapere che c'è un momento in cui sai che non farai la curva, ma cerchi di resistere per combattere nella piega successiva. Solo con l'esperienza trovi un equilibrio e capisci che non si vince in una curva. Quindi ci saranno altre opportunità di battaglia, ma capisco cosa significhi sentirsi in lotta per il primo titolo e quali pensieri ti passano per la mente. Diventerà sempre più forte nel tempo, ma sono fiducioso che non avremo più incidenti durante l'anno”.

Come hai giudicato i commenti di Marko?
“Non ascolto quello che dicono certi personaggi. Ma è naturale che quando ti atterra una macchina sulla testa possa avere una sorta di disagio. Ho sentito un po' di dolore e mi sono fatto vedere. Subito dopo la gara e durante il volo mi sono sottoposto alle cure di Angela. Il lunedì ho fatto altri controlli e poi ho lavorato durante la settimana con l'agopuntura e tutto il resto. Non ho mai detto che stavo morendo. Certo, sono stato consapevole che in un millisecondo tutto può succedere. E così sono contento di esserne uscito senza niente di grave. E guardo avanti”.

Pensate di omologare il quarto motore?
“Sappiamo che c’è ancora un lungo percorso da fare in questa stagione, ma per quello che ne so non abbiamo in programma l’uso del quarto motore”

L’esperienza sarà un vantaggio?
“Il tempo ce lo dirà. Lo spero. Questo è un anno incredibilmente difficile. Non c’è stata una crescita semplice nelle prestazioni della macchina e nel lavoro della squadra, ma spero che abbiamo capito molto dalle ultime gare”.

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