F1 | Addio Renault, i tecnici protestano: "Perderà storia e competenze"
I dipendenti di Renault non hanno accolto positivamente la scelta dei vertici del marchio francese di abbandonare il progetto Power Unit 2026 che, di fatto, mette la parola fine alla divisione motori F1 di Viry. I tecnici hanno scritto una dura lettera, sottolineando che Renault non perderà solo la propria storia, ma anche competenze.
Nella giornata di martedì, Renault ha confermato ufficialmente la propria intenzione di interrompere lo sviluppo della Power Unit 2026, di fatto mettendo smantellando il dipartimento motori F1 dopo alla fine del 2025, l’ultima con le attualità unità prima della grande rivoluzione. Il marchio transalpino aveva già illustrato i propri piani qualche mese fa ma si era prefissata il 30 settembre come data per valutare come muoversi, anche per trovare un punto di incontro con tutto il personale della sede di Viry-Chatillon.
Nonostante i vertici di Renault abbiano parlato con i dipendenti qualche settimana fa, i piani non sono cambiati e Renault ha deciso di procedere con lo stop al progetto PU 2026. Una scelta che, ovviamente, non è stata accolta positivamente da parte degli ingegneri di Viry-Chatillon.
Lo stabilimento sarà di fatto riconvertito e destinato allo studio e lo sviluppo di altre tecnologie, utili non solo al reparto motorsport, come il Powertrain per l’Hypercar e per la Formula E, a cui si aggiungerà il lavoro con Dacia per la Dakar, ma anche per il mondo automotive.
Visione aerea della factory Renault a Viry-Châtillon
Foto di: Renault
Nel comunicato di Renault sono state fornite poche informazioni sul percorso che porterà alla cessazione delle attività di F1 e la CSE, l’associazione dei dipendenti di Viry, ha espresso le sue preoccupazioni per la decisione di de Meo, sostenendo che "questa decisione controcorrente fa perdere ad Alpine la sua storia sportiva".
"Tutti i rappresentanti del personale, che rappresentano la voce dei dipendenti e della maggioranza delle parti interessate, si rammaricano e deplorano la decisione di fermare il progetto per il motore di F1 del 2026”, si legge nel comunicato della CSE.
"Questa scelta è avallata dal gruppo, che vuole ridurre il rischio finanziario che circonda la F1, anche se non è stato condotto alcuno studio serio per valutare l'impatto sulle vendite future e sul prestigio del marchio".
Alpine A523, dettaglio tecnico
Foto di: Giorgio Piola
"Le soluzioni di partnership sono state scartate dal gruppo, anche se avrebbero permesso di raggiungere diversi obiettivi: il mantenimento dell'attività in F1, la riduzione dei costi di sviluppo e di gestione, il mantenimento di tutte le competenze e la possibilità di portare nella stagione 2026 un motore RE26 già ampiamente sviluppato e promettente”, viene aggiunto nel comunicato. Già qualche settimana fa, infatti, il personale di Viry aveva fornito i primi dettagli sullo sviluppo della Power Unit 2026, sostenendo che i risultati dei primi test fossero incoraggianti.
Il CSE ha poi sollevato anche un altro punto critico, ovvero a come verrà gestito il personale che non lavorerà più sul progetto F1. Per quanto Renault abbia già confermato che non ci saranno licenziamenti, il CSE già qualche settimana fa aveva espresso i propri timori sulla vicenda. Secondo il CSE, infatti, si passerà da 500 a 334 dipendenti dal 1° gennaio e ci sarà anche la risoluzione dei contratti di molti fornitori, il che, chiaramente, significherà anche interrompere determinati rapporti instaurati nel tempo.
Inoltre, c’è anche un altro tema: per quanto le decisioni di Renault lascino intendere più a una futura vendita (smentita più volte), il CSE ha sottolineato come già in passato il marchio francese è tornata più volte sui propri passi sulla Formula 1, per cui sarebbe utile mantenere un elemento di continuità.
I manifestanti Alpine da Viry-Chatillon
Foto di: Anaël Bernier - Horizons Multiples
"La storia del sito di Viry dimostra che spesso sono state prese decisioni contrastanti e dimostra l'importanza di mantenere competenze altamente qualificate per il futuro, al fine di lasciare la porta aperta a un ritorno in F1 quando i regolamenti e il contesto finanziario dell'azionista lo renderanno più interessante".
In sintesi, il CSE conclude che "la mancanza di maturità dei progetti portati avanti e la perdita di fiducia nella gestione rappresentano un grave rischio di abbandono delle competenze critiche da parte del sito di Viry".
"Nonostante le turbolenze degli ultimi due mesi, il team di Viry ha continuato a sviluppare la Power Unit 2026 di cui Alpine si sta privando. Questa decisione controcorrente fa perdere ad Alpine la sua storia sportiva. Per tutti questi motivi, i rappresentanti del personale del CSE hanno espresso all'unanimità un parere negativo sul progetto di trasformazione. Chiediamo alle autorità pubbliche di difendere la sostenibilità dell'occupazione sul sito di Viry-Chatillon".
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