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F1 | Tra Max Verstappen e Sergio Perez c'è un gap ‘positivo’

Il messicano ha iniziato la stagione 2022 confermando un rendimento molto più vicino a quello di Verstappen. Non è Max ad avere problemi, bensì uno step in avanti di ‘Checo’ arrivato grazie alle nuove monoposto.

Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

L’inizio di stagione di Max Verstappen è stato fortemente condizionato dai problemi di affidabilità della power unit Honda. Dopo tre gare il campione del mondo è solo sesto nella classifica di campionato, con all’attivo solo i 25 punti conquistati nel Gran Premio di Arabia Saudita, preceduto dai tandem Ferrari e Mercedes ed anche dal compagno di squadra Sergio Perez, anch’egli rimasto a piedi a causa di problemi al motore nella gara di Sakhir.

La variabile affidabilità è ovviamente quella che ha impattato molto sull’inizio di stagione della Red Bull, ma anche lo stesso Max non sembra aver ancora trovato il feeling perfetto con la RB18. Nel confronto con il compagno di squadra, emerge un Perez più vicino alle prestazioni dell’olandese rispetto a quanto visto dodici mesi fa, sia in qualifica che in gara. In qualifica Verstappen ha iniziato in Bahrain con 0”240 di vantaggio su ‘Checo’, il quale si è rifatto a Jeddah infliggendo al compagno 0”241, per poi arrivare agli 86 millesimi (a favore di Max) che hanno separato i due a Melbourne.

Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Photo by: Red Bull Content Pool

Al netto dei problemi di affidabilità, Verstappen avrebbe chiuso a suo favore i Gran Premi di Bahrain e Australia nel confronto interno con Perez, il quale però è stato pesantemente condizionato dalla Safety Car a Jeddah, gara che conduceva con autorità prima del congelamento della corsa. I problemi della Red Bull sono chiari e sotto gli occhi di tutti, ma c’è anche chi ha fatto notare che il gap tra i due piloti Red Bull non è più quello del 2021. C’è qualcosa che non va per Max? Le valutazioni nel paddock non hanno portato ad un ridimensionamento di Verstappen (anche se, come detto, il suo feeling migliore con la monoposto 2022 deve ancora arrivare) quanto ad un riposizionamento di Perez, apparso molto più a suo agio rispetto alla scorsa stagione.

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L’avvento delle monoposto ad effetto suolo ha imposto a tutti i piloti un cambiamento nel proprio stile di guida, in forma più o meno consistente, ma non solo. “Possiamo considerare il 2022 come una stagione in cui tutti i piloti in pista hanno cambiato squadra”, ha commentato uno di loro, alludendo alla necessità di ripartire da un foglio bianco nel processo di conoscenza delle nuove monoposto. “Lo scorso anno per Max era tutto diverso nel confronto con Sergio – ha proseguito uno degli avversari – aveva tutto sotto controllo, la vettura era di fatto molto simile a quella 2020, e in questi casi si gode di un grande vantaggio. Se aumenta la temperatura di qualche grado sai cosa fare, se la pista aumenta di grip hai già la contromisura, sai come gestire il degrado su certi circuiti, insomma, sei nel tuo ‘giardino’, sono situazioni che hai già vissuto e da cui sei già venuto fuori l’anno precedente. Per chi arriva da un’altra squadra è tutto da scoprire, le difficoltà sono decisamente maggiori, e in alcuni weekend capita che tutto diventa chiaro quando ormai la gara è finita. Non mi meraviglia che quest’anno per Perez sia tutt’altra storia, non ha un handicap di familiarità, tutto è ricominciato da zero”.

Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Photo by: Red Bull Content Pool

Il 2022 è iniziato con tutti i piloti alle prese con un database vuoto, da iniziare a riempire sessione dopo sessione, gara dopo gara. Oltre alle monoposto, che con le precedenti hanno ben poco in comune, ogni pilota ha dovuto familiarizzare con gli pneumatici 18”, ed anche in questo caso il know-how degli anni precedenti non è stato e non è d’aiuto. In uno scenario simile è spiegabile che il gap enorme che lo scorso anno ha separato Verstappen da Perez si sia ridimensionato, ma non è un passo indietro di Max, quanto uno step in avanti di ‘Checo’. Lo scorso anno il messicano chiuse il mondiale con 190 punti, meno della metà dei 395,5 del compagno di squadra, un bilancio deludente che è costato alla Red Bull il mondiale Costruttori, ma dai primi riscontri emersi in questa stagione, Helmut Marko e Christian Horner sanno di avere molti problemi ma non più legato all’eccessivo gap tra i loro due piloti. Una buona notizia in uno scenario che resta tutt’altro che roseo.

I Marshal assistono Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, dopo il ritiro dalla gara

I Marshal assistono Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, dopo il ritiro dalla gara

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

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