Forcada: "Morbidelli ha usato Quartararo come stimolo"
Ramon Forcada, capo tecnico di Franco Morbidelli, spiega nel dettagli le chiavi della metamorfosi fatta dall'italiano durante l'inverno, sfruttando la frustrazione legata all'esplosione di Fabio Quartararo per migliorarsi.
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Ramon Forcada, capo tecnico di Franco Morbidelli, spiega nel dettagli le chiavi della metamorfosi fatta dall'italiano durante l'inverno, sfruttando la frustrazione legata all'esplosione di Fabio Quartararo per migliorarsi.
Morbidelli è entrato a far parte della Yamaha Petronas nel 2019 come teorico punto di riferimento, ma poi la stratosferica apparizione in MotoGP di Fabio Quartararo gli ha fatto perdere questo "status quo", sia nel team che a livello più generale.
"L'arrivo di Fabio distorce la realtà" aveva ammesso Morbidelli in un'intervista concessa a Motorsport.com alla fine della scorsa stagione.
Al secondo anno nella classe regina e alla prima esperienza con la Yamaha ha concluso al decimo posto nel Mondiale, 77 punti dietro a "El Diablo", che invece ha chiuso quinto.
Dopo la conferma della promozione del francese nella struttura ufficiale Yamaha nel 2021, i ruoli tra lui e Morbidelli si sono invertiti: a Quartararo è stata assegnata una M1 identica a quelle di Valentino Rossi e Maverick Vinales, mentre a Franky un modello teoricamente inferiore, un passaggio intermedio tra i prototipi del 2019 e del 2020.
"Quando l'ha scoperto, è stato un po' difficile per lui accettarlo all'inizio. Ma poi l'ha usato come uno stimolo ed ha ribaltato la situazione, proprio come ha fatto Fabio l'anno scorso" ha Ramon Forcada, capo tecnico di Morbidelli, a Motorsport.com.
Il pilota ed il tecnico sono insieme da un anno e mezzo, da quando Vinales ha chiesto di cambiare la sua squadra, suggerendo alla Yamaha di assumere Esteban Garcia. Morbidelli non ci ha pensato due volte ed ha cercato quindi di convincere il catalano ad andare a lavorare con lui.
Nella loro prima esperienza insieme, nel 2019, i migliori risultati di Morbido sono stati i quattro quinti posti ottenuti ad Austin, Assen, Silverstone e Misano. Buoni risultati se si considerano le aspettative di tutti all'inizio dell'anno, ma non all'altezza se incrociati con quelli ottenuti da Quartararo.
"La conclusione a cui siamo giunti insieme lo scorso anno è stata che le performance che ha mostrato erano inferiori al livello reale di Franco. Lo pensavo, ma lui era d'accordo" ha detto Forcada, parlando al telefono con chi scrive queste righe.
Morbidelli quindi si è concentrato durante l'inverno sul miglioramento di quegli aspetti che lo avevano condizionato e gli avevano impedito di dimostrare quanto potesse essere veloce. E in questo senso, una delle priorità è stata quella di aumentare la sua resistenza fisica per evitare i crolli che aveva patito negli ultimi giri di alcune gare.
I risultati sono stati presto evidenti, anche se per vari motivi ci è voluto un po' più di tempo per concretizzare. A Jerez, la sua M1 si è fermata mentre sembrava poter firmare il suo primo podio, che alla fine è arrivato a Brno (secondo). L'esibizione di domenica a Misano però ha messo in chiaro che il #21 è intenzionato ad essere competitivo ovunque.
"Quest'inverno si è dato molto da fare a tutti i livelli, ed è arrivato molto in forma. Fisicamente è molto più forte e lo si può vedere ad occhio nudo. E credo che abbia guadagnato anche più fiducia" ha aggiunto Forcada, che dopo quest'ultima vittoria a Misano sa già cosa significa vincere nella classe regina con cinque piloti: Alex Barros, Carlos Checa, Jorge Lorenzo e Maverick Vinales oltre a Morbidelli.
Con il telaio (fisico) pronto, la regolazione della centralina (della testa) è stata molto più facile, con Quartararo che in un certo senso gli ha indicato la strada da seguire.
"Quest'anno Franco ha già ammesso che l'esplosione di Fabio lo ha ferito. All'inizio non ci ha pensato molto. Fa sempre male perdere, ma perdere contro qualcuno che in teoria dovresti battere, ti abbatte ancora di più" ha spiegato Forcada, prima di concludere: "La cosa buona è che ha usato questa cosa in maniera positiva e ne è uscito più forte. Altri avrebbero avuto la scusa perfetta per giustificarsi, ma lui non l'ha mai fatto".
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