Telemetria Red Bull: Verstappen aveva rallentato prima del crash!
Max Verstappen è stato duramente attaccato sui social con l'accusa di non aver tolto il piede dall'acceleratore al via dl concitato GP di Singapore. L'olandese, invece, ha dimostrato ai commissari sportivi che ha cercato di evitare l'imbuto Ferrari.
Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images
La telemetria che la Red Bull ha mostrato ai commissari sportivi del GP di Singapore ha testimoniato che Max Verstappen, quando è rimasto imbottigliato fra le due Ferrari, ha rallentato, alleggerendo il piede dall’acceleratore.
Anche il pilota olandese, dunque, ha mostrato un istinto di sopravvivenza nel momento in cui si è reso conto che un contatto sarebbe stato inevitabile se non avesse ridotto la velocità della sua RB13.
E, quasi per paradosso, potrebbe essere stato questo il motivo per cui la sua ruota si è agganciata con quella di Kimi Raikkonen che ha leggermente corretto la sua traiettoria a destra: si è innescato così il crash che abbiamo visto e rivisto tutti da mille angolazioni diverse.
È evidente che si sia trattato di un incidente di gara senza che nessuno dei tre piloti coinvolti (poi una macchinata è toccata anche a Fernando Alonso) abbia infranto alcuna norma del regolamento, ma che ha avuto effetti devastanti nella lotta per il titolo mondiale.
Il crucifige a cui è sottoposto Max Verstappen dai tifosi ferraristi è stato del tutto fuori luogo, proprio come le sparate di papà Jos che avrebbe preteso un provvedimento ai danni di Sebastian Vettel che, inevitabilmente, sarebbe costato la squalifica di un GP per il tedesco dopo il fattaccio di Sochi.
Qualcuno ha scritto che il provvedimento contro il tedesco sarebbe stato discusso anche fra i commissari sportivi: da quanto risulta a Motorsport.com si tratta di una balla spaziale perché le prove (immagini, testimonianze, telemetrie) hanno subito dimostrato che non c’era alcuna rilevanza “penale” per agire su alcuno dei tre piloti.
La FIA dallo scorso anno ha deciso di aprire le sue maglie nei giudizi: se non c’è una chiara responsabilità di un conduttore preferisce che non si sanzionino i piloti.
In virtù di questa considerazione è evidente che chi ci ha rimesso di più è stato Sebastian Vettel: il tedesco si è preso il rischio di andare a chiudere il mastino Verstappen con un repentino cambio di traiettoria a sinistra, sfidando l’olandese imberbe nonostante il ferrarista non avesse azzeccato la sua partenza migliore.
Il quattro volte campione del mondo ha giocato d’azzardo e ha pagato un conto salatissimo: nessuno in griglia poteva sapere qual era l’aderenza dell’asfalto bagnato dalla pioggerella fastidiosa. Charlie Whting, "lapidato" per la qualifica infinita di Monza, non ha voluto concedere un paio di giri in safety car prima di far partire il gruppo da fermo (come sarebbe concesso dal regolamento).
Non c’erano rischi di aquaplaning per cui Charlie ha scelto che si procedesse con uno start normalissimo per dimostrare, una volta tanto, che le Formula 1 possono correre anche con le gomme Intermedie.
I guai se li è andati a cercare Sebastian Vettel: il tedesco era certo che il GP di Singapore sarebbe stato vinto se avesse svoltato la prima curva al comando. Non è andata come avrebbe voluto, facendo un regalo grande come una casa a Lewis Hamilton.
Che fine ha fatto il freddo calcolatore che nel GP del Brasile 2013 aveva avuto la lucidità di fare sfilare tutte le monoposto mentre era in testacoda alla prima curva con una pancia divelta, prima di iniziare una storica rimonta che lo ha portato al quarto titolo irifdato?
Il Vettel ferrarista mostra un’emotività che non era emersa quando era alla Red Bull: Seb alterna magie al volante della SF70H (come il giro della pole di sabato a Marina Bay) a castronate.
Sente il peso d’essere il pilota della Nazionale Rossa? Può essere, ma ci si deve abituare. Perché se al presidente Marchionne giravano le balle dopo Monza, chissà cosa avrà detto il numero uno nel concitato debriefing di Maranello dopo l’harakiri di domenica? Avrebbe voluto spegnere il sorriso di Toto Wolff e Niki Lauda che invece hanno potuto ghignare ancora una volta…
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments