Raikkonen: "Siamo sempre competitivi. Lo saremo anche in Spagna!"
Il finlandese è ottimista sulla Ferrari ch possa far bene anche in Spagna. Quello di Barcellona sarà il primo GP senza Greenwood: "Mi spiace per Dave, ma rispetto la sua scelta. Lavoro con Santi da inizio campionato. Non ci saranno problemi".
Foto di: Sutton Motorsport Images
Kimi Raikkonen sta vivendo un buon momento. La classifica del Mondiale lo vede in terza posizione, a -22 da Hamilton, ma sul ritardo dal Campione del Mondo pesa il ritiro nel Gran Premio del Bahrain, uno stop che nulla ha avuto a che fare con il rendimento di Iceman.
Kimi è sempre stato il primo giudice di sé stesso, soprattutto nei giorni poco felici, e per quanto il suo approccio sia sempre alla Raikkonen (ovvero capace di non far trasparire molto del suo feeling) dal linguaggio del corpo si intravede la consapevolezza di essere riuscito ad iniziare il 2018 come voleva alla vigilia.
Sono trascorsi dieci anni da un weekend in cui Raikkonen si confermò come mattatore di Montmelò (era il 2008) quando Kimi ottenne pole position e vittoria sulla Ferrari F2008. Si sentirà pronto, Iceman, a confermarsi tale ad una decade di distanza?
“È difficile dire cosa accadrà – ha commentato Kimi - sarebbe facile dire ‘sì, sono pronto’, ma dipende da tanti fattori. Finora ci siamo confermati competitivi ovunque, e non vedo motivi per cui non dovremmo esserlo anche qui in Spagna".
"Questa è la pista che tutti conoscono meglio, e sappiamo che tutti i team porteranno in pista molte novità sul fronte tecnico, ma ci aspettiamo di confermarci nelle posizioni di vertice, anche se, come ho detto, il risultato dipenderà da tanti fattori”.
Hai detto dopo Baku che non hai avuto molta fortuna nella tua carriera, ma quel giorno sei stato abbastanza fortunato. Speri che il weekend in Azerbaijan possa diventare uno spartiacque tra te e quella sfortuna che non è certo una compagna di viaggio per puntare al Mondiale?
“Nell’arco di una stagione ci sono dei momenti in cui hai bisogno di un po' di fortuna per vincere il campionato, tutti quelli che hanno vinto il Mondiale hanno avuto un po' di buona sorte in un modo o nell'altro. Abbiamo già avuto delle situazioni poco fortunate in questa prima fase di stagione, ed anche a Baku l’inizio di gara non è stato dei migliori a causa del contatto alla curva 3".
"Sapevamo che Baku può sempre essere una corsa imprevedibile, e così è stato, e alla fine pur non essendo stato un gran weekend, è arrivato un risultato positivo. Allo stesso tempo non credo che quanto accaduto in Azerbaijan possa influenzare il resto della stagione, serve solo concentrarsi sul proprio lavoro ed aiutare la fortuna a venirci incontro”.
Hai confermato di aver raccolto un buon risultato a Baku ma di non essere stato molto felice del tuo weekend. Cosa ti aspetti qui?
“Penso che il risultato finale sia stato okay, ma nel complesso il weekend in Azerbaijan per me non è stato eccezionale. Abbiamo avuto una buona velocità, ma sono successe molte cose, ad esempio senza l'errore in qualifica non ci sarebbe stato il problema alla curva 3. Più indietro si parte e maggiori sono le possibilità che possa accadere un imprevisto nel primo giro di gara, se scatti dalla prima fila riduci i rischi. Abbiamo tutto per far bene qui e, come ho detto prima, non devo aspettarmi altro che essere li davanti. Vedremo sessione dopo sessione se saremo dove contiamo di essere”.
Questa pista non è tra le più favorevoli sul fronte sorpassi. Credi che questo renda ancora più determinante la qualifica?
“Partire davanti è importante, ma alla fine ci sono molte altre piste dove sorpassare non è semplice. Proprio qui abbiamo visto un bel sorpasso nella gara dello scorso anno, quindi vedremo cosa succederà, come saranno le strategie, come funzioneranno le gomme, e tanti altri aspetti che possono influire sui sorpassi”.
Nel paddock ormai si ritiene che la Ferrari abbia l'auto più performante. Concordi con questa idea?
“Di sicuro non siamo i più deboli ma se chiedi a dieci persone forse otterrai molte opinioni differenti. Ma anche se sei il più forte non significa per forza che vincerai tutte le gare, da parte nostra continuiamo a lavorare e a migliorare. In generale penso che ci sia una situazione che vede i top team molto vicini, e in questo quadro diventa cruciale non commettere errori e non avere problemi”.
Questa è la tua prima gara senza Dave Greenwood come tuo ingegnere di pista. Cambierà qualcosa?
“Ci sono state altre occasioni in cui ho corso senza Dave sul muretto. Prima di inizio campionato c’era chi credeva che se ne fosse già andato, invece avete visto che non era vero. Dave ci ha aiutato nella fase di transizione anche se in realtà ho lavorato con Carlo (Santi) da inizio stagione".
"Penso che Dave sia stato di grande aiuto, ovviamente conosco Carlo da parecchi anni, è un bravissimo ragazzo, ma è anche un po' triste sapere che Dave non sarà più con noi, abbiamo avuto un ottimo rapporto, una relazione molto, molto buona, ma rispetto al cento per cento i suoi desideri e gli auguro tutto il meglio per il suo futuro".
"Come dicevo, c’è stata una fase di transizione durante la quale ho avuto due ingegneri, una posizione molto buona per un pilota! Tornando a Carlo, credo proprio che non ci saranno problemi”.
La madre di Thomas, il ragazzino che hai incontrato l'anno scorso dopo la gara, dice di essere stata invitata anche per questo fine settimana, ovviamente con suo figlio. Hai intenzione di incontrarlo nuovamente?
“Speriamo che non pianga per lo stesso motivo dello scorso anno! È stato bello incontrarlo, ma meno belle le ragioni per cui ci siano visti dopo la gara. Se piangerà di nuovo, spero che sia per ragioni molto differenti”.
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