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Raikkonen: il momento giusto per dire addio alla Formula 1

Il campione del mondo 2007 ha annunciato l'addio alla F1 al termine di questa stagione. Kimi mancherà a tutti i suoi fan ed agli amanti di questo sport e verrà ricordato per essere stato in grado di lottare ad armi pari con i mostri sacri della Formula 1.

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C41

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C41

LAT Images

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C’era un qualcosa di molto particolare nel modo in cui Kimi Raikkonen ha annunciato al mondo il suo addio alla Formula 1. Non è stato preparato alcun comunicato stampa dal parte della Alfa Romeo, né alcun video emozionale con immagini del glorioso passato del finlandese.

L’annuncio ha rispecchiato la carriere di Kimi ed è stato postato sul profilo Instagram di Raikkonen. 110 parole che hanno fatto da contorno ad un collage di immagini con i momenti salienti della sua avventura in Formula 1.

Kimi ha comunicato sul suo profilo di volere del tempo per provare cose nuove. Si conclude così una delle carriere meno convenzionali della storia recente della F1 con un bottino di 21 vittorie ed un titolo iridato conquistato nel 2007.

Forse questi numeri sottovalutano la figura di Raikkonen, ma non si deve dimenticare come Kimi sia stato in lotta per il campionato con mostri sacri del calibro di Michael Schumacher, Fernando Alonso e Lewis Hamilton.

Dopo la pausa di due anni, Kimi è tornato in Formula 1 nel 2012 con una Lotus a corto di denaro per poi ricucire il suo rapporto con la Ferrari ed infine passare all’Alfa Romeo Sabuer, ma in questa secondo capitolo della sua avventura in F1 non è mai sembrato brillare come all’inizio della sua carriera ed adesso è il momento giusto per appendere il casco al chiodo.

La seconda avventura di Raikkonen con la Ferrari non è stata neanche lontanamente simile alla prima, ma ha vissuto una traiettoria graduale verso l’alto che si è conclusa con il successo nel GP degli Stati Uniti del 2018.

Kimi Raikkonen, Ferrari, 1° classificato, festeggia sul podio, con lo Champagne

Kimi Raikkonen, Ferrari, 1° classificato, festeggia sul podio, con lo Champagne

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

La sua ultima vittoria in Formula 1 ha messo fine ad una astinenza che durava da 5 anni commentata dallo stesso Kimi con: “Cazzo, finalmente!”.

Grazie anche a quel successo Raikkonen ha ottenuto il terzo posto nella classifica piloti ed ha dovuto partecipare alla cerimonia di premiazione FIA di fine anno divertendosi come un pazzo e arrivando barcollando sul palco per ritirare il trofeo.

Momenti come questo sono diventi ciò per cui Kimi è stato ammirato negli ultimi anni della sua carriera in F1 e l’Alfa Romeo si è rivelata una buona squadra dove concludere la sua avventura. La sede del team è vicino a casa sua in Svizzera e questo gli ha consentito di poter trascorrere più tempo con la sua famiglia.

Nel 2019 la monoposto è stata valida nel gruppo di mezzo e Raikkonen si è goduto la lotta, ma il 2020 è stato un anno che ha fatto riflettere. Lo stato di forma dell’Alfa è diventato preoccupante, complice i problemi della power unit Ferrari, ed i punti sono diventati un miraggio.

Dal GP del Brasile 2019 chiuso al quarto posto, Raikkonen nel 2020 non è mai riuscito a concludere una gara con un risultato migliore della nona piazza.

Quello del 2020 era un Kimi lontano da quell’Iceman dei primi anni 2000 che ha conquistato il pubblico con vittorie leggendarie come quella di Suzuka con il sorpasso all’ultimo giro a Fisichella o con i numerosi successi a Spa.

Il vincitore della gara Kimi Raikkonen, festeggia

Il vincitore della gara Kimi Raikkonen, festeggia

Photo by: McLaren

Quest’anno l’Alfa Romeo si è presentata con una monoposto decisamente più performante, ma i risultati non sono arrivati. Raikkonen non è mai stato allo stesso livello di Antonio Giovinazzi e mentre l’italiano ha offerto alcune performance molto solide, Kimi non è più stato il pilota che abbiamo amato un tempo.

Il fatto che Raikkonen abbia preso la decisione sul suo futuro durante l’inverno è significativo. Il 2020 ha certamente avuto un ruolo determinante in questa scelta, e l’accordo siglato pochi mesi prima con l’Alfa Romeo per disputare la stagione 2021 ha significato che Kimi era consapevole di approcciarsi al suo ultimo ballo.

Raikkonen ha lasciato in un momento ideale perché con l’arrivo delle nuove monoposto il prossimo anno non dovrà assimilare i nuovi concetti ed adattarsi alla differente guida richiesta dalle vetture ad effetto suolo, ma la sua scelta significa che l’Alfa Romeo potrà contare su piloti più freschi e motivati.

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C41

Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Proprio come accaduto in McLaren al termine della stagione 2002, quando Hakkinen ha lasciato il sedile al suo giovane connazionale, lo stesso accadrà il prossimo anno quando Kimi cederà il posto a Valtteri Bottas.

Cosa farà Raikkonen dopo la Formula 1? Difficilmente lo vedremo tornare a frequentare il paddock, ma sarebbe divertente ascoltarlo come opinionista televisivo, anche se sembra un lavoro distante anni luce dagli interessi di Kimi.

Il campione del mondo 2007 è in una fase della sua vita dove può fare quello che vuole. Può tornare a divertirsi alla guida di auto da rally oppure può dedicarsi alla sua famiglia e vedere i figli crescere. Robin ha già avuto modo di provare i kart e sul profilo Instagram del padre è stato immortalato anche alla guida di un buggy.

Se Robin dovesse scegliere di intraprendere una carriera nelle corse avrebbe il pieno sostegno di Kimi che vuole che il figlio continui a divertirsi al momento, e questo concetto riassume perfettamente l’approccio di Raikkonen alle competizioni.

Basti pensare all’ormai celebre team radio “Leave me alone” urlato nel 2012 ad Abu Dhabi, o l’aver definito la F1 un hobby durante una breve apparizione su Netflix. Quando nel 2018 è stata pubblicata la sua biografia, The unknown Kimi Raikkonen, il racconto della sua sbronza di 16 giorni tra una gara e l’altra ha dipinto perfettamente un personaggio unico nel mondo della F1 che mancherà sicuramente.

La domanda che i fan della serie si pongono, però, è per cosa sarà ricordato Raikkonen. Sarà per i meme e i momenti divertenti che girano online o per l’essere stato un pilota velocissimo in grado di sfidare i mostri sacri della Formula 1?

In qualunque modo lo si ricordi, l'influenza che Raikkonen ha avuto sulla F1 è profonda. In tutti gli sport, il fatto che un atleta possa essere conosciuto solo per il suo nome la dice lunga, ma a Kimi non interessa l'eredità che lascerà.

Ha avuto una carriera straordinaria in F1 e non gli importa come sarà ricordato. Ha corso e vissuto sempre alle sue condizioni.

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