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La F1 "registra" Chicago, ma è un GP difficile da realizzare

Recentemente la Formula 1 richiesto la registrazione di quattro marchi che potrebbero far pensare all'organizzazione di un quarto appuntamento sul suolo americano, più precisamente a Chicago. Tuttavia, ci sono diversi elementi da superare, come la lunghezza minima del contratto, così come la necessità di riprogettare un circuito da zero, perché riadattare quello che ospita la NASCAR non sarebbe fattibile.

Le bandiere degli Stati Uniti d'America, della FIA e della Formula 1 sventolano sul circuito

Negli ultimi giorni si è parlato insistentemente della possibilità che la Formula 1 possa aprirsi ancora una volta a nuovi orizzonti sul fronte americano, con una possibile quarta gara sul suolo statunitense. Una notizia nata dalla registrazione nel database dei marchi, dato che a metà gennaio di quest’anno, attraverso la Formula One Licensing B.V., la Formula 1 ha registrato quattro marchi che lasciano alludere a un possibile Gran Premio a Chicago.

Un processo che in passato era già stato seguito anche per Miami, Las Vegas e New York, dato che i rispettivi marchi erano stati registrati negli Stati Uniti nel 2017, ben prima che i rispettivi Gran Premi debuttassero nel calendario, senza contare che, al netto di speranze e tentativi, la città della Grande Mela non ha mai ospitato un appuntamento del mondiale.

Non è un mistero che la F1 punti ad espandersi sul suolo americano, soprattutto dopo la recente crescita in termini di popolarità negli States, puntando sul concetto di “destination cities”, portando la massima serie automobilistiche nelle città più famose di tutto il mondo. L’ultimo esempio in ordine temporale, seppur fuori dal continente americano, è quello del Gran Premio di Madrid, che prevede un accordo di dieci anni a partire dal 2026.

Panorama al GP di Las Vegas

Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images

Panorama al GP di Las Vegas

Parlando proprio dei recenti rumor, gli stessi rappresentanti di Chicago hanno ammesso come vi siano stati dei contatti, ma che un Gran Premio sarebbe tutt’altro che semplice da realizzare: “Mi è stato detto che la F1 di solito richiede un accordo minimo di 10 anni. E questo sembra non essere negoziabile. La conversazione [con la città] non è andata molto oltre", ha detto Brian Hopkins, assessore della seconda circoscrizione della città al Chicago Sun Times. La Formula 1 è alla ricerca di stabilità e non è un caso che tutti i contratti firmati in tempi recenti con nuove località siano a lunga scadenza.

Da vita a un appuntamento in città richiede tempo, preparazione e un grosso investimento da parte degli organizzatori locali, ma dall’altra i vertici della categoria puntano anche a un calendario stabile e una presenza continua, anche per una questione di immagine. L’unica eccezione è il Gran Premio di Las Vegas, il quale è però organizzato direttamente dalla stessa Formula 1 in collaborazione con la città del Nevada.

La serie NASCAR è riuscita a fare il proprio ritorno a Chicago dopo un periodo di assenza, optando per un GP in città con un contratto pluriennale, anche se di durata sensibilmente ridotta rispetto a quello che richiesto dalla Formula 1. Il tracciato che ospita la NASCAR chiaramente non sarebbe omologato per ospitare un Gran Premio e sarebbe difficile modificarlo a tal punto da raggiungere gli standard del mondiale.

Dettaglio del circuito a Miami

Photo by: Jake Grant / Motorsport Images

Dettaglio del circuito a Miami

"Quello che abbiamo fatto con la NASCAR, saldare i tombini, spianare le buche e chiamarlo pista, non funziona con la F1. È più complicato, quindi il prezzo è più alto", ha spiegato sempre lo stesso Hopkins. Basti pensare a Las Vegas e a Baku quanto i tombini abbiano rappresentato un problema, tanto da portare alla sospensione e all’annullamento di alcune sessioni di libere.

Nel corso degli ultimi quindici anni la Formula 1 ha spesso registrato marchi di eventi che poi non sono stati disputati, come il famoso "Gran Premio di Roma", di cui vi era un progetto poi naufragato nel giro di breve tempo. In seguito ai dubbi sulla possibilità che Interlagos potesse continuare ad essere la casa del Gran Premio del Brasile, la massima serie aveva anche subito registrato il marchio del “Gran Premio di Rio de Janeiro”, legato al progetto di riportare la F1 nella capitale prima che i piani crollassero a inizio 2021.

Allo stesso modo, negli anni sono stati registrati anche alcuni marchi come “Il Gran Premio delle Filippine” e “Il Gran Premio di Polonia”. La decisione della F1 di apporre il marchio sui titoli relativi alla gara di Chicago potrebbe essere un tentativo di evitare che vengano ripresi da altre serie e che si crei confusione con l'appuntamento NASCAR; nel caso della Polonia esiste lo Speedway Grand Prix supportato dalla FIM.

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