F1 | Track limit: 33 tempi cancellati, bisogna pensare qualcosa
La qualifica del GP d'Austria è stata pesantemente condizionata dai tempi annullati dalla FIA: i piloti si lamentano perché con l'attuale normativa non sono in grado di controllare se stanno superando i limiti di pochi millimetri. Verstappen e Leclerc sostengono che nella guida al limite le curva 9 e 10 sono insidiose perché non si riescono a vedere dall'abitacolo le linee bianche che delimitano la pista.
Alla fine sono stati ben trentatré i giri cancellati, quarantasette considerando anche i giri successivi a quelli in cui è stata commessa l’infrazione. Un numero troppo elevato per non far sorgere dubbi su una regola, quella dei track-limit, che da sempre è oggetto di lamentele e polemiche sul circuito di Spielberg.
Su questa pista il problema è di vecchia data, all’esterno delle curve 9 e 10 negli anni sono state provate molte soluzioni, dalla ghiaia ai ‘salsicciotti’ (che crearono panico tra le squadre danneggiando le scocche) fino alla configurazione attuale.
“Dove è possibile cerchiamo di avere la ghiaia nelle vie di fuga – ha spiegato la FIA – è una soluzione che ha funzionato bene a Monza all’esterno della Parabolica, tuttavia in alcuni circuiti come il Red Bull Ring questa soluzione non è applicabile poiché creerebbe un problema di sicurezza per altre categorie”.
Se sul tracciato di Spielberg ci corressero solo le auto, non ci sarebbe alcun problema, ma da anni il dilemma dei gestori dell’impianto è trovare il compromesso tra le esigenze di moto e monoposto.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Red Bull Content Pool
Il problema però resta. “Sembravamo dei dilettanti – ha commentato Max Verstappen – non credo sia bello vedere una quantità di giri cancellati come abbiamo visto oggi. Ne avevamo parlato nel briefing, ma il margine di errore è davvero piccolo, è in molti casi credo sia impossibile giudicare se si è fuori o dentro. Ci sarà chi dirà ‘allora restate all'interno delle linee bianche’, ma per quanto mi riguarda può prendere la mia monoposto e provare. È super complicato, credo che oggi sia emerso chiaramente che non è semplice avere una regola che funzioni. Su altre piste non ci sono problemi, ma su questo circuito c’è bisogno di qualcosa di diverso, sappiamo che dobbiamo condividere questo tracciato con la MotoGP, per noi mettere la ghiaia nelle vie di fuga va bene, ma per loro è un po' diverso, quindi dobbiamo pensare ad altro”.
Il volume di infrazioni ha chiaramente indicato che quanto visto oggi non sia il frutto di una serie di errori commessi dai piloti, e di questo la FIA dovrà prenderne atto. “Non siamo tutti idioti – ha concluso Verstappen – sappiamo giudicare qual è il limite, ma a causa del layout e del progressivo surriscaldarsi delle gomme nel giro lanciato, diventa molto difficile. Forse aiuterebbe avere una linea bianca più ampia, potrebbe aiutare vista la velocità con cui arriviamo in curva 9 e 10”.
Charles Leclerc, Ferrari
Photo by: Ferrari
Leclerc ha puntato il dito anche su un altro aspetto. “Questa pista è particolarmente insidiosa, specialmente alla curva 10 la macchina si alleggerisce al centro della curva, perché c'è un dislivello. Ma soprattutto dalla posizione di guida che abbiamo non riusciamo a vedere nulla. La ‘helmet camera’ rende molto bene l’idea di ciò che possiamo vedere, e vi assicuro che la linea bianca non è nella nostra prospettiva. Personalmente credo che basterebbe avere un po' di margine in più nel giudicare, bisogna prendere atto che all’interno della monoposto è realmente difficile gestire questa situazione”.
Il briefing di fine giornata, previsto molto animato, è stato annullato e sarà recuperato domani, ma difficilmente la FIA accetterà di cambiare qualcosa in vista delle qualifiche della gara sprint.
Nella serata di Spielberg tra i commenti dei piloti la soluzione più gettonata è stata la reintroduzione dei cordoli scalinati che permettono di sentire l’approccio al limite della pista, ma in ogni caso sarà una soluzione che dovrà essere discussa in vista del prossimo anno.
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