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Ferrari: ecco come uscire dall'inferno dell'Hungaroring

Le due SF21 fuori dalla top 10 dopo la seconda sessione di prove libere del GP di Ungheria: Leclerc 11esimo e Sainz 12esimo. Sembra di rivedere a Budapest la Rossa doppiata l'anno scorso, ma la realtà non può essere così nera come è sembrata venerdì pomeriggio. Il clima torrido ha acuito i problemi di gestione delle gomme che si sono surriscaldate. Domani farà meno caldo e la SF21 avrà una configurazione più carica per tornare dove merita.

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Charles Coates / Motorsport Images

È passato un anno e l’incubo Hungaroring si è ripresentato, come se il tempo non sia mai passato: Charles Leclerc 11esimo a 1”358 dal leader Valtteri Bottas, seguito a poca distanza da Carlos Sainz. Due rosse fuori dalla top 10, altro che pista magiara favorevole al potenziale della Ferrari!

A leggere i numeri c’è da sentire dei brividi di gelo lungo la schiena, nonostante il caldo torrido del circuito di Budapest che ha proposto un picco di 63 gradi sull’asfalto. Bene hanno fatto i responsabili del Cavallino a raffreddare le aspettative di una SF21 competitiva all’Hungaroring dopo i segnali positivi raccolti tanto a Monte Carlo che a Silverstone, perché la speranza, per quanto recondita, era di vedere una scuderia nuovamente in grado di lottare per la vittoria.

E, invece, è sembrato di rivedere di nuovo in pista la deludente SF1000, come se la SF21 non fosse mai scesa in pista in questo venerdì di... passione. A Silverstone la Ferrari ha lottato per il successo con la Mercedes di Lewis Hamilton fino a due giri dalla fine e in Ungheria è sprofondata a essere niente meno che la settima forza.

È evidente anche al più incompetente di F1 che questa Ferrari è troppo brutta per essere vera, sebbene il responso del venerdì sia addirittura peggiore di quello raccolto l’anno scorso: Charles Leclerc ottavo a 1”232 e Sebastian Vettel 15esimo a 1'922. Prendendo come riferimento solo il monegasco che è rimasto nel team del Cavallino è innegabile il peggioramento.

Ma le premesse del mattino erano tutt’altra cosa con Carlos Sainz quarto a poco più di mezzo secondo da Max Verstappen, dominatore del primo turno con la Red Bull. Nel breve volgere di poche ore la Ferrari ha perso circa sette decimi, sprofondando fuori dalla zona utile ad ambire alla Q3 in qualifica.

L’unico elemento che è cambiato è stata la temperatura dell’asfalto. Già in mattinata si erano toccati i 56 gradi (che rappresentavano il record stagionale), ma poi si è andati ben oltre, arrivando al picco dei 63 gradi del pomeriggio. Una sauna che ha messo in ginocchio le Rosse.

I due piloti con la mescola soft non sono riusciti a chiudere un giro tirato, perché già a metà del T2 hanno sentito che gli pneumatici scivolavano perché surriscaldati. La conca che ospita l’Hungaroring sembrava essersi trasformata in un girone dell’inferno!

La situazione è complicata, ma non compromessa. L’ondata di calore che ha investito Budapest come è arrivata è destinata ad andarsene: domani e domenica non ci sarà la canicola di oggi. Anzi potrebbe addirittura piovere in prima mattinata, per cui lo scenario dovrebbe cambiare drasticamente.

La Ferrari è andata in crisi proprio nella gestione delle gomme, ritrovandosi con un problema che sembrava brillantemente risolto. La fornace ungherese ha ingigantito i guai, ma le reazioni dei piloti, insolitamente discordanti, lasciano intendere che ci sono margini importanti di miglioramento: se Sainz è piuttosto pessimista, non si può dire altrettanto di Leclerc…

"Le prestazioni le vedremo domani in qualifica - ha spiegato Charles -, ma il feeling è stato abbastanza buono sino a ora. Sappiamo che c'è del lavoro da fare per massimizzare il nostro potenziale, ma la strada è quella giusta. La simulazione gara è parsa piuttosto buona. Dobbiamo migliorare sul giro secco. E quando lo faremo, saremo a posto…”.

Il monegasco non è solito cullarsi sulle illusioni, ma l’aspettativa è che la Ferrari possa riprendere il filo perso nel secondo turno, per ritrovare quanto meno il passo visto nel mattino.

Il calo delle temperature aiuterà certamente ad andare nella giusta direzione. Inoltre c’è l’intenzione di caricare un po' di più la SF21 nella speranza di limitare lo scivolamento delle gomme. L’importante sarà trovare il giusto equilibrio nella terza sessione di libere perché la Scuderia non può compromettere la gara con qualifiche troppo conservative, su una pista come quella di Budapest che non favorisce i sorpassi.

Insomma, prima di gettarsi le croce addosso, gli uomini di Maranello cercheranno di estrarre tutto il potenziale che c’è nella SF21 e che oggi non si è visto. Far dimenticare l’anno scorso non deve essere utopico ma molto realistico…

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