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Ericsson: "Anche la Q1 di questo format è da buttare!"

Marcus Ericsson sostiene che la nuova qualifica apre il gap fra i top team e quelli piccoli: "Per sperare di passare in Q2 si usano tre treni di gomme nuove, senza fare modifiche alla macchina. E se si supera la tagliola si resta senza treni nuovi in Q2".

Marcus Ericsson, Sauber

Foto di: XPB Images

Marcus Ericsson, Sauber
Il casco di  Marcus Ericsson, Sauber F1 Team
Sauber C35, il volante
Marcus Ericsson, Sauber C35
Marcus Ericsson, Sauber C35
Marcus Ericsson, Sauber C35
Marcus Ericsson, Sauber F1 Team

La notizia dello stop imposto dalla FIA a Fernando Alonso ha in parte distolto l’attenzione del paddock dai commenti al sistema di qualificazione visto a Melbourne. Per lo più i commenti (tutti negativi) sono riferiti a quanto visto ad Albert Park nella sessione Q3, quando la bandiera a scacchi è stata sventolata su una pista deserta e con i piloti già al controllo del peso.

C’è però anche un altro punto di vista, che contrariamente a quanto detto finora, non promuove quanto visto nella sessione Q1 e Q2. A spiegare bene il tutto è Marcus Ericsson, che in Australia ha mancato di un soffio il passaggio alla seconda sessione con la Sauber C35.

“Credo che per i piccoli team questo regolamento abbia reso le qualifiche più stressanti – ha spiegato il pilota Sauber - perché nella sessione Q1 si utilizzano tre set di gomme nuove in otto minuti".

"Una sequenza che non dà il tempo di poter guardare i dati della telemetria, ed eventualmente cambiare qualcosa sulla monoposto come accadeva fino allo scorso anno. Si esce, si fa il giro e si rientra. Così per tre volte".

"In quel frangente non si ha neanche la percezione di cosa stiano facendo gli avversari, si spinge e basta sperando di essere nei quindici piloti che passano in Q2”.

Ovviamente si potrebbe obiettare che un pilota può utilizzare solo due set della mescola più morbida per realizzare il suo giro più veloce. Ma al di là dei top-driver, spesso si finisce col marcarsi e vicenda, con la paura di fare la scelta sbagliata e rimanere esclusi dalla Q2 con un set di pneumatici nuovi che poteva essere utilizzato.

“Alla luce di quanto abbiamo visto a Melbourne – ha proseguito Ericsson - per i piccoli team non credo che queste regole siano un grande affare. Se si finisce per l’utilizzare tutti i set di gomme nuove nella sessione Q1, anche nell’ipotesi di passare in Q2 sappiamo già di non avere alcuna chance di giocarcela non avendo più pneumatici freschi".

"Lo scorso anno chi passava in Q2 aveva sempre almeno un set di gomme nuove per sperare nel giro perfetto, ora quella chance non c’è più".

"Credo che se saranno confermati i riscontri di Melbourne questa formula ha di fatto aumentato il divario tra grandi e piccoli team, e questo non credo che fosse nelle intenzioni di chi ha studiato questo regolamento”.

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