Ferrari: ecco perché la coperta di Imola è molto corta
Charles Leclerc è settimo in griglia con la SF1000, ma solo a poco più di un decimo dall'AlphaTauri di Pierre Gasly, quarta. La Scuderia può ambire a confermare il risultato del monegasco in Portogallo, oppure si dovrà rassegnare a vedere davanti anche Ricciardo e Albon? La Rossa fatica a mandare in temperatura le gomme per mancanza di carico aerodinamico, ma se aumenta l'incidenza delle ali è troppo lenta in rettilineo e non può fare i sorpassi.

È il gatto che si morde la coda. La Ferrari ha provato a presentarsi a Imola con una configurazione aerodinamica piuttosto scarica nel tentativo di compensare con una minore resistenza all’avanzamento la mancanza di cavalli della power unit del Cavallino, ma ha accusato una carenza di carico aerodinamico.
Basta guardare le immagini di Giorgio Piola per vedere che sulla SF1000 di Charles Leclerc si è cercato di limitare i danni nel T1 dell’Enzo e Dino Ferrari, nella consapevolezza che le cose sarebbero andate meglio negli altri tratti della pista emiliana.

Ferrari SF1000: ecco l'ala posteriore sollevata per Imola
Photo by: Giorgio Piola
Il profilo principale dell’ala posteriore rispetto a Portimao è stato sensibilmente sollevato, avendo una corda minore (le frecce sulla paratia laterale mostrano quanto fosse ancorato più in basso in Algarve), mentre all’anteriore, sotto, è stato mantenuto l’ultimo flap tagliato che si era già osservato in Portogallo.

L'ala anteriore scarica della Ferrari SF1000 al GP dell'Emilia-Romagna
Photo by: Giorgio Piola
Nell’unico turno di prove libere Leclerc si è lamentato dell’endemico sottosterzo e si è provveduto a caricare la sua Rossa, tant’è che Charles in qualifica ha raggiunto una velocità massima di 293,6 km/h che valeva il 13esimo posto alla Speed Trap, mentre Sebastian Vettel è arrivato a 296,1 km/h risultando quinto subito dietro alle due Mercedes e alla due Renault.
Ma volutamente evitiamo il confronto diretto con Mercedes e Red Bull (quella di Max Verstappen) che sono oggettivamente fuori portata per la Rossa del monegasco, e limitiamo quindi l’analisi alle monoposto che precedono Charles nella sfida per l’ipotetico quarto posto che oggi rappresenta il miglior target del Cavallino rampante.
Su un tracciato nel quale si gira a una media di oltre 240 km/h è normale che la power unit abbia il suo peso nella prestazione globale. E basta guardare dove sono gli altri motorizzati Ferrari per farsi una ragione della prestazione di Charle Leclerc: Sebastian Vettel (Ferrari) 14esimo, Romain Grosjean (Haas) 16esimo, Kevin Magnussen (Haas) 17esimo, Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) 18esimo e Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) 20esimo. Più chiaro di così...
Il fatto che lo 065/2 sia la power unit più sgonfia del Circus non è più una novità per nessuno, ma c’è da chiedersi se abbia trovato la cofigurazione migliore a Imola perché Leclerc è arrivato ad appena 114 millesimi dal quarto posto dello strepitoso Pierre Gasly con l’AlphaTauri. E' vero che il transalpino ha potuto beneficiare di un filming day effettuato in riva al Santerno, portando a casa dati preziosi per una buona simulazione del GP dell'Emilia Romagna.
Peccato che fra la AT01 del francese e la SF1000 del monegasco si siano infilati anche Daniel Ricciardo, quinto con la Renault con un margine di 96 millesimi dalla Rossa, e Alexander Albon, sesto con la Red Bull appena 44 millesimi davanti alla SF1000.
Il piazzamento di Charles al settimo posto è deludente perché non sarà facile per il ferrarista avere ragione, eventualmente, di questi avversari su una pista dove il sorpasso è tutt’altro che facile per una carreggiata parecchio stretta.
Ma Imola è una pista sulla quale si deve trovare un setup di compromesso fra il T1 che è velocissimo e il resto più guidato e quasi sicuramente la Ferrari non ha trovato il giusto equilibrio.
Leclerc per la mancanza di carico aerodinamico ha fatto fatica a mandare in temperatura le gomme anteriori e, quindi, ha avuto per le mani una Rossa meno probante di quanto si è visto in Algarve, per quanto le differenze siano state relativamente piccole: rispetto a Gasly, per esempio, il giovane ferrarista ha pagato 161 millesimi nel T1 e 125 millesimi nel T2, recuperandone 100 nel T3.
La Rossa paga il drag (resistenza all’avanzamento) del corpo vettura e la carenza di cavalli: se si cerca di scaricare le ali per cercare le velocità massime le gomme non entrano nella giusta finestra di utilizzo, mentre se si cerca più spinta verticale diventa impossibile avere la prestazione per effettuare dei sorpassi.
E all’Enzo e Dino Ferrari la coperta è sembrata terribilmente corta, tanto che i due piloti in Q2 hanno dovuto rinunciare al tentativo di passare il taglio con le gomme medie come è riuscito a Mercedes e Verstappen. Quanto era riuscito brillantemente in Portogallo non ha funzionato a Imola...
Toccherà al ragazzo cercare di fare una buona partenza perché poi il passo gara mostrato nel turno di libere non era così male.
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000, Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Charles Leclerc, Ferrari nel parco chiuso

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
Alla frontale della vettura di Sebastian Vettel, Ferrari SF1000

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Ferrari SF1000, dettaglio tecnico

Foto di: Giorgio Piola
Ferrari SF1000, dettaglio tecnico

Foto di: Giorgio Piola

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Riguardo questo articolo
Serie | Formula 1 |
Evento | GP d'Emilia Romagna |
Sotto-evento | Qualifiche |
Location | Imola |
Piloti | Sebastian Vettel , Charles Leclerc |
Team | Ferrari |
Autore | Franco Nugnes |
Ferrari: ecco perché la coperta di Imola è molto corta
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