F1 | Dati: Ferrari veloce e bilanciata, Red Bull cerca risposte
Ferrari e Red Bull hanno vissuto un venerdì all'opposto nella prima giornata di libere a Singapore. La vettura del Cavallino si è dimostrata veloce e ben bilanciata, in parte stupendo anche i piloti, mentre dall'altra la RB19 ha patito un posteriore leggero che ha tolto fiducia a chi siede dietro al volante. Analizziamo le telemetrie per comprendere qualche dettaglio su ciò che hanno raccontato le libere asiatiche.
Un venerdì agli opposti. Sotto i riflettori di Singapore, Ferrari e Red Bull hanno vissuto una prima giornata agli antipodi: la Rossa ha concluso la seconda sessione di libere mettendo le due vetture davanti a tutti, mentre la squadra di Milton Keynes si è imbattuta nel suo peggior venerdì del 2023. Due notizie che non hanno colto totalmente di sorpresa, anche se ciò che ha stupito è vedere quanto i due team siano totalmente agli estremi.
Grazie alle sue numerose curve lente a novanta gradi, le molteplici zone di trazione e i tratti rettilinei piuttosto corti su cui sfruttare il DRS, il tracciato asiatico presenta delle caratteristiche che lo rendono tra i più congeniali alla SF-23. Nonostante si tratti di un circuito che richiede il massimo carico aerodinamico, Singapore premia peculiarità differenti rispetti ad altre piste dalla configurazione analoga, come Budapest o Zandvoort, le quali fanno della precisione dell’anteriore uno degli elementi chiave.
Qui non ci sono curve lunghe dove conta l’appoggio e la stabilità in ingresso e in percorrenza, uno dei segreti del successo Red Bull, ma solo tante curve brevi e lente dove le qualità aerodinamiche hanno un impatto più contenuto rispetto alle regolazioni a livello meccanico. Tutto ciò è andato a favore della Ferrari, che già in altre tappe del mondiale aveva dimostrato di ben digerire quei tracciati dalle caratteristiche simili e/o in cui conta in maniera preponderante la capacità di gestire il retrotreno della monoposto. Sebbene si tratti solo delle prove del venerdì, nel complesso la macchina è apparsa ben bilanciata sin dai primi istanti, capace anche di ben assorbire le asperità dell’asfalto (rifatto) e dei cordoli, come si era già potuto apprezzare a Montreal.
Charles Leclerc, Ferrari SF-23
Photo by: Lionel Ng / Motorsport Images
Osservando i dati telemetrici, uno degli elementi che salta subito all’occhio sono le velocità di punta della SF-23, di riferimento tra i top team. Su ogni rettilineo, la Rossa può contare su un vantaggio di qualche km/h sulla concorrenza: a ciò si aggiunge il fatto che, essendo una pista con numerose frenate e allunghi piuttosto brevi, la gestione della batteria non è particolarmente ostica, limitando così i problemi di derating evidenziati in altri appuntamenti del mondiale.
Un altro aspetto che coglie l’attenzione è l’interpretazione del primo settore, con Charles Leclerc unico a scendere sotto il muro dei ventisette secondi: in curva uno, i due Ferraristi tendono a sacrificare l’ingresso per garantirsi una miglior impostazione per curva due e tre, dove emerge un significativo vantaggio in termini di velocità minima. Un approccio opposto di quello dei piloti Mercedes che, sapendo di poter fare affidamento su un buon avantreno, cercando di guadagnare in inserimento.
Tuttavia, gli stessi piloti del Cavallino non hanno nascosto un certo stupore a fine giornata, perché un conto è trovarsi a lottare davanti nel mix, un conto è imporsi in entrambe le due sessioni di libere recitando il ruolo di prima forza sul giro secco. Un sentimento condiviso anche da squadre rivali che, per quanto si aspettassero una Ferrari competitiva, speravano in distacchi più contenuti.
Confronto telemetrico Libere Singapore - Sainz Verstappen
Photo by: Gianluca D'Alessandro
Dall’altra parte della barricata c’è, invece, una Red Bull incappata nel suo peggior venerdì del 2023. Anche in questo caso, la notizia non rappresenta una totale sorpresa: alla vigilia del Gran Premio, la stessa scuderia di Milton Keynes aveva avvertito che la RB19 avrebbe potuto patire le peculiarità dei tracciati cittadini, come già avvenuto a Monaco e in Canada. Tuttavia, in pochi probabilmente avrebbero scommesso su una Red Bull così in difficoltà rispetto al solito, tanto che Verstappen a fine sessione non ha negato di essere lontani da quelle che erano le aspettative interne.
Gli aspetti che nella prima giornata hanno fatto la fortuna della Ferrari sono anche quelli che hanno messo in crisi il team anglo-austriaco. A Singapore ci sono due temi che giocano un ruolo fondamentale: quello tecnico e quello umano. Avere una vettura competitiva indubbiamente aiuta sul piano delle performance ma, su una pista così tecnica, in cui si deve andare alla ricerca del limite a pochi centimetri dai muretti, conta ancor più avere una monoposto in grado di trasmettere fiducia a chi si trova dietro al volante.
È proprio questo uno degli elementi che al venerdì ha colto impreparata la Red Bull: la RB19 è sembrata fuori finestra, con una meccanica forse nella direzione errata. Sia Max Verstappen che Sergio Perez hanno denotato criticità comuni, soprattutto a causa di un posteriore fin troppo “leggero” in frenata, abbastanza da restituire a entrambi i piloti la sensazione di essere sul punto di perdere la vettura con il rischio di finire contro il muretto. Problemi di bilanciamento e di scarsa aderenza che si sono poi estesi anche in fase di trazione, tema centrale su una pista fatta di staccate e di ripartenze da basse velocità.
Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Che nel corso del mondiale la vettura di Milton Keynes abbia mostrato qualche criticità in più di certi avversari nell’affrontare i cordoli e assorbire le asperità degli asfalti cittadini non è un mistero. Tuttavia, un aspetto che merita attenzione risiede nel fatto che, basandosi sulle simulazioni in possesso, alcune squadre si aspettavano un manto stradale ben più sconnesso, arrivando con set-up più conservativi per non danneggiare il fondo. Ad esempio, proprio per questo motivo, Aston Martin si è vista costretta a rivedere gli assetti tra FP1 e FP2 potendo così abbassare la vettura. È possibile ipotizzare che anche Red Bull, dati i timori per quanto visto su altre piste, abbia iniziato il weekend con un’impostazione meccanica che non si è rivelata adatta alla realtà del tracciato, a cui si sono aggiunte prove di comparazione aerodinamica dei fondi a disposizione tra le due sessioni. Per questo sarà fondamentale il lavoro in nottata, cercando di capire come poter lavorare sull’assetto per evitare un 2015-bis.
Problemi che si appiattiscono sulla lunga distanza, dove la ricerca del limite non è così fondamentale come in qualifica. Tutti i top team sono racchiusi in pochi decimi, con passi influenzati da vari elementi, come traffico e tempo target da seguire per cercare costanza più che prestazione. Inoltre, è importante tenere a mente che durante le simulazioni le squadre portano avanti anche prove di lift and coast per verificarne l’impatto sul ritmo, dato che Singapore è uno degli appuntamenti più impegnativi per quanto riguarda il carburante utilizzato.
Indubbiamente si è visto un certo degrado termico ma, dato anche il tempo perso in pit lane, realisticamente si propenderà a una sola sosta e questo darà l’opportunità a chi sarà in testa di poter gestire il ritmo, per cui il sabato giocherà un ruolo ancor più decisivo.
Confronto telemetrico Libere Singapore - Sainz Hamilton
Photo by: Gianluca D'Alessandro
Mercedes, Aston Martin e McLaren sono nel mix, con la squadra di Woking incognita del gruppo: Lando Norris è l’unico dei due portacolori ad avere il toto il nuovo pacchetto e parte della giornata è stata dedicata proprio a riscontri aerodinamici. Nelle prove con poca benzina, il britannico ha commesso un errore all’ultima chicane, perdendo il punto di corda dopo essere giunto al bloccaggio. In termini di simulazione gara, l’aspetto da considerare è che McLaren è stata l’unica scuderia a testare la soft nello stint di apertura, passando poi alla hard per il secondo run, con cui ha segnato un ottimo crono di attacco.
Singapore ha regalato un venerdì differente dal solito, con qualche certezza e qualche incognita in vista del resto del fine settimana. Tra queste vi è anche l’arrivo della pioggia, che potrebbe pulire la gomma lasciata in pista.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Top Comments
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.