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Binotto: "Lo riconfermo: Vettel e Leclerc piloti 2020"

Il team principal esclude il ritiro di Sebastian a fine stagione se anche il tedesco dovesse subire la superiorità di Leclerc. Mattia spiega qual è la posizione Ferrari sulle regole tecniche 2021 ed è pronto ad andare alla battaglia se la F1 diventerà uno show invece di rimanere uno sport.

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Mattia Binotto ha le idee molto chiare. Sul presente e sul futuro della Ferrari. Il team principal del Cavallino sente la fiducia che gli arriva dai vertici dell’azienda, per cui in un incontro con la stampa italiana, alla vigilia delle qualifiche di Monza, ha tracciato un punto della situazione nel quale ha definito i rapporti fra i piloti e le trattative per definire i regolamenti 2021 che sono ancora in alto mare.

Il manager reggiano non si è tirato indietro a tratteggiare uno scenario: stabilità interna a cominciare dalla coppia di piloti, spegnendo ogni voce su un possibile ritiro di Vettel a fine stagione, qualora Leclerc dovesse continuare a stare davanti a Sebastian. Ma, soprattutto, lascia intendere di essere pronto a lottare la battaglia delle regole quando il 12 settembre a Ginevra si siederà al tavolo per discutere le norme del 2021.

Non ci sorprenderemmo se la Ferrari dovesse arrivare a far valere il diritto di veto che la gestione di Ecclestone aveva lasciato al marchio del Cavallino sulle regole. A Maranello sperano non sia necessario giungere alle maniere forti, ma non sono disposti ad accettare che la F1 venga snaturata nel suo DNA.

Vettel era il capitano e Charles l’apprendista. Ora ti trovi con un problema di gestione dei piloti?
“Beh, è un bel problema da gestire, ci auguravamo di averlo”.

“No, non c’è il problema, perché nel team si è creato quel clima e quella consapevolezza per cui prima di tutto viene la squadra, anche nell’interesse dell’individuo. Poi è chiaro, quando i piloti chiudono la visiera ognuno pensa a se stesso, cercando di far bene e stando davanti al proprio compagno di squadra”.

“Però il Belgio ha dimostrato che quando c’è bisogno di aiutarsi, la squadra è pronto a farlo. Il gesto di Sebastian è stato bello: da campione del mondo ha accettato di sacrificarsi. E, quindi, non è stato banale e nemmeno scontato. Anzi l’ha fatto con piacere, senza alcun accenno polemico, ma con la piena disponibilità. Ovviamente era deluso per quello che poteva essere la propria prestazione, ma questo è un tema successivo che con lui dobbiamo analizzare. Se non è riuscito ad avere il grip che si aspettava dalla macchina, dobbiamo capire il perché”.

Hai dovuto dire qualcosa ai due per instradarli su questa convivenza serena?
“Di naturale non c’è mai nulla, si tratta di seminare: lo stiamo facendo insieme all’interno della squadra, inculcando un certo spirito, ma in generale non solo con i piloti, ma anche con i tecnici e i meccanici. Lo spirito che si respira in questo momento è quello di collaborazione e i piloti ne sono parte”.

“Poi è chiaro che ogni domenica mattina di GP ci si ritrova per parlare di tutti gli scenari e di queste situazioni. Anche perché poi non ci siano delle sorprese quando in gara c’è una decisione da prendere. È chiaro che in gara ci sono loro, ma parlare facilità la decisione”.

Dopo quello che è successo proprio a Monza l’anno scorso sarà necessario un incontro prima del via?

“Se ti riferisci al primo giro, siamo partiti da una prima fila tutta Rossa. E se è il caso ne riparleremo domani, visto che la prima fila è ancora da conquistare”.

“No, non c’è bisogno di un supplemento d’incontro, ma quel che è capitato l’anno scorso può sempre succedere. Quando si viaggia a 350 all’ora gli incidenti posso sempre accadere. Ma quando dicevo che si tratta di seminare mi riferivo a un dialogo continuo che porta tutti a imparare”.

Se Leclerc resterà davanti a Vettel, Sebastian potrebbe prendere qualche decisione sul suo futuro e magari fermarsi a fine stagione. Avete delle contro misure?
“No, assolutamente. Lo abbiamo già detto e lo riconfermo: per il prossimo anno Sebastian e Charles saranno i nostri piloti. Su questo non c’è nessuna ombra di dubbio”.

“Per noi, quindi, sarà più importante metterli nella condizione di fare bene in ogni gara. Non dimentichiamoci l’Ungheria, con Seb che ha passato Leclerc nel finale. Non c’è una gerarchia definita, ma vorremmo metterli nella condizione di guidare una vettura in cui siano a loro agio. Insomma non c’è alcun dubbio per il 2020”.

Dopo aver vinto a Spa e promesso una doppietta a Monza, cosa ci dobbiamo aspettare dalla Ferrari nella parte restante della stagione?
“Non credo che abbiamo promesso una doppietta a Monza, ci sono tutti gli auspici per fare bene, se faremo tutto al nostro massimo, visto che in Belgio abbiamo vinto per un secondo davanti a Hamilton e, quindi, non c’era margine. Gli auspici ci sono se faremo un weekend perfetto, ma è tutt’altro che scontato”.

E sul futuro più immediato? Ci sarà un ritorno nei ranghi dopo due gare a basso carico che si adattano alle caratteristiche della SF90?
“Su cosa ci si può aspettare nella seconda parte della stagione basta guardare come è andata la prima: è inutile contare, ma abbiamo gli esempi di Bahrain, Baku, Austria, per non dire Canada e Germania. Sono cinque gare nelle quali potevamo fare meglio di quello che abbiamo ottenuto per un motivo o per un altro”.

“La responsabilità era tutta nostra e da quella non ci sottraiamo, ma nulla vieta che al di là di Spa o Monza ci possano essere altre… occasioni. Il nostro impegno è quello di continuare a migliorare la macchina. Pensiamo di avvicinarci alla Mercedes anche sulle piste nelle quali siamo in difficoltà. Non voglio fare proclami, ma l’idea è di vincere quante più gare è possibile e non solo in Belgio”.

Come hai visto la Mercedes nel tempio della velocità?
“FP1 e FP2 ci hanno dato tempi difficili da leggere e giudicare, ma credo che saremo tutti molto vicini. Charles è davanti in FP2, ma Lewis è vicino e, molto banalmente, non siamo primo e secondo”.

“Lewis ha fatto il tempo con la scia ma con la pista meno gommata di prima e non ha fatto il giro buono prima perché aveva trovato traffico. E anche la Red Bull è vicina. Sul passo gara avevamo sofferto a Spa e anche qui non siamo stati i più veloci con la benzina a bordo. I gap saranno ridotti, ma il weekend si preannuncia molto combattuto”.

Charles trova un grande feeling con la SF90, mentre Sebastian non si trova con questa macchina?
“Ci stiamo focalizzando troppo su Spa, anche se io ho fatto altri esempi citando Germania e Ungheria. Seb ha anticipato il pit per gestire la Mercedes: in quel momento non avevamo alternative per non farci passare al cambio gomme. Ci siamo trovati con un degrado sulle medie più elevato del previsto, si parla di un decimo e mezzo al giro. Anticipando la sosta, era inevitabile che ad un certo punto ci sarebbero state gomme più lente di un secondo al giro. Se si guarda la gara di Seb, nel primo stint non aveva perso molto da Hamilton…”.

I piloti hanno contratti con importi molto diversi. Quando si vedono cambiamenti di gerarchie vengono rinegoziati un anno per l’altro?
“I contratti esistono e non si rinegoziano se non ci sono delle condizioni per farlo. Le cifre sono diverse? Con Charles abbiamo fatto un investimento e credo che anche lui sia soddisfatto e credo che altrettanto sia Seb”.

La prossima settimana ci sarà un meeting a Ginevra sulle regole 2021: fra le parti standard proposte cosa saresti disposto a cedere e su cosa non vuoi discutere?
“Credo che in questo momento non c’è nulla su cui cedere, visto che siamo ancora lontani da fine ottobre e c’è ancora tempo per discutere, per cui non mi sembra giusto dire cosa saremmo disposti a lasciare”.

Che opinione ti sei fatto del modello della F1 2021 che si è vista?
“Da un punto di vista aerodinamico stanno cercando di ridurre l’effetto scia, il tutto per favorire i sorpassi. Per chi è dietro e perde carico diventa difficile attaccare. Per questo hanno deciso di aumentare la deportanza, riducendo l’effetto degli alettoni che sono quelli che danneggiano la scia. Questo è il principio che vogliono adottare: per farlo funzionare servono geometrie molto precise. Ma se uno si scosta di qualche millimetro dai dettami si perde il vantaggio di questa scia. E questo ha portato ad avere un regolamento molto prescrittivo”.

“Nelle norme esistono delle legality box che sono dei volumi all’interno delle quali ognuno è libero di disegnare alcune parti della macchina. I volumi del regolamento attuale hanno dato un grezzo della macchina, mentre quelli del 2021 ci danno una macchina già fatta. Non c’è libertà di azione e di sviluppo”.

“E’ su questo che la Ferrari è contraria. Non siamo contro il principio in sé, per carità, specie se porta a migliorare l’effetto scia, ma se si limita la ricerca e la competizione tecnica fra una squadra e l’altra significa perdere il DNA della F1. L’aerodinamica e il motore devono restare elementi che fanno la differenziazione delle prestazioni. Non possiamo avere F1 tutte uguali”.

E la F1 2021 ti piace dal punto di vista estetico?
“Personalmente non mi appassiona, ma capisco che è un giudizio soggettivo”.

Ma allora su cosa bisogna intervenire?
“Diventa un tema di posizione. Noi siamo convinti che per migliorare i sorpassi il fattore aerodinamico sia quello meno importante. Riteniamo siano più necessario avere gomme che aprano la finestra del working range, per cui non lavorino in un delta così stretto di temperatura e non si surriscaldino non appena ci si avvicina alla macchina davanti”.

“Il fattore pneumatico è determinante per cui dobbiamo aiutare Pirelli affinché la gomma aiuti il sorpasso. Poi ci sono i tracciati: ci sono piste dove è facile sorpassare anche con questo regolamento”.

Le ultime gare sono state molto spettacolari…
“Si sono state bellissime, ma ci sono delle piste che di loro portano allo spettacolo e ai sorpassi, per cui bisogna individuare quelle più adatte. Ma come tema di discussione ci aggiungo il peso delle vetture che sono troppo pesanti. Ci sono diversi fattori che possono produrre i sorpassi e non solo l’aerodinamica”.

E’ una questione di filosofia?
“La F1 è uno sport e deve mantenere un valore meritocratico: non è uno spettacolo, non siamo qui per fare lo show. E’ per questo che siamo contrari a quello che è stato proposto. Siamo contro la standardizzazione delle parti perché vorrebbe dire rendere le macchine identiche e non vogliamo un regolamento troppo prescrittivo per renderle uguali nella forma”.

Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Pit board per Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90, lascia il garage
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90, taglia la curva
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari nel paddock
Charles Leclerc, Ferrari e Sebastian Vettel, Ferrari alla conferenza stampa
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari e Charles Leclerc, Ferrari sul palco nella fan zone
Sebastian Vettel, Ferrari
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