Dovizioso: "Non ci sono più le gare di gestione"
Il pilota della Ducati si accontenta del quarto posto, ma non accetta gli undici secondi di distacco dalla Honda di Marquez. Il romagnolo analizza il cambiamento della MotoGP: "La MotoGP è cambiata per tutti, si tira dall'inizio alla fine e non ce lo possiamo permettere".
Foto di: Gold and Goose / Motorsport Images
Il quarto posto finale non sarebbe stato nemmeno male considerata la settima piazza di partenza, ma a pesare sono gli undici secondi di distacco da Marc Marquez. Andrea Dovizioso avrebbe dovuto limitare a un punticino il distacco dallo spagnolo che con merito ha conquistato l’ottavo mondiale.
Ma la Ducati a Buriram non ha recitato la parte della protagonista risultando solo la terza forza dietro a Honda e Yamaha e si allunga il momento no di Andreaa che resta giù dal podio per la quarta gara di fila. Troppo per un pilota he voleva restare in lizza per il titolo...
“E’ stata una gara piuttosto difficile perché purtroppo non siamo riusciti a migliorare a sufficienza nel T3 e nel T4, dove anche in prova perdevamo rispetto ai primi. Peccato: faccio i miei complimenti a Marc e alla sua squadra perché hanno fatto una stagione spettacolare. Noi abbiamo provato a contrastarli ma non è bastato, per cui adesso dovremo lavorare con ancora maggiore impegno in vista della prossima stagione”.
La Desmosedici andava bene nella prima parte del tracciato, ma andava in crisi nella seconda…
“Nel T3 e T4 perdevamo troppo. Ci abbiamo provato a stare attaccati ai primi, ma gli altri andavano troppo forte non potevamo reggere quel passo e allora ho preferito mantenere un passo costante per cercare di controllare gli altri piloti. Non potevo fare di più”.
Dovizioso, in attesa di tornare fra i grandi in Giappone dove la Ducati dovrebbe tornare a splendere ha fatto anche una interessante considerazione a freddo…
“Dobbiamo lavorare molto per migliorare certi aspetti della moto, ma non da quest’anno. Siamo forti in certi aspetti e in altri no, ma la MotoGP è cambiata per tutti, perché sono cambiate le gomme. Eravamo abituati a delle gare di gestione che ora, invece, sono quasi scomparse”.
“E ora tutti stanno cercando di capire come bisogna adeguarsi perché Marc e la sua squadra hanno fatto la differenza. Tutti ci stanno provando a risolvere la questione, ma quando c’è un gap, non ci si può fare niente”.
Dipende dalle gomme Michelin che reggono di più la prestazione senza cali?
“Il ragionamento ha un senso, ma non è possibile dare una risposta. Io sono sempre lo stesso e le piste non sono cambiate, mentre il materiale che ci danno è per tutti, per cui siamo noi che dobbiamo adeguarci per fare meglio”.
“Gli ingegneri hanno una miriade di dati, li valutano, li studiano. Ma alla fine ciò che conta è il risultato e finire quarto può essere anche ok, ma il gap è troppo, specie se vuoi giocarti il Mondiale. Speriamo di andare meglio in Giappone”.
Informazioni aggiuntive di Valentin Khorounzhiy
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