Dovizioso: "Suzuki non sente differenze di gomme? Impossibile"
Il forlivese della Ducati afferma: "Forse Suzuki le avverte meno perché ne ha tratto vantaggio, ci sta. Ma si sentono, soprattutto per chi ha peggiorato la situazione". Oggi il ducatista non è andato oltre l'ottavo posto a Valencia.
Partito 12esimo, Andrea Dovizioso è riuscito a chiudere ottavo il Gran Premio d'Europa al Ricardo Tormo di Valencia, staccato di poco più di 10" dal vincitore della corsa Joan Mir.
Il pilota della Ducati ha avuto diversi problemi, a partire da un feeling affatto buono già a inizio weekend, durato poi per il resto delle giornate di gara. Inoltre, anche la sua salute ha piazzato lo zampino su una stagione a dir poco stregata per lui e per il team Ducati.
Per prima cosa, però, Andrea ha tenuto a sottolineare come sia quasi impossibile che le Suzuki non abbiano avvertito il cambiamento di gomma posteriore - così come ha affermato Davide Brivio, il team manager di Hamamatsu - perché ha portato grossi cambiamenti per tutti.
"Che non sia cambiato nulla al cambiamento della gomma posteriore non è possibile, perché ti costringe a guidare in modo diverso e secondo me loro non hanno colto più di tanto il cambiamento perché per loro è stato un vantaggio. Mentre lo sentiresti di più fosse uno svantaggio. Siamo umani e siamo fatti così".
"Sinceramente, come ho detto già prima del weekend, questo distacco non fa tanta differenza. La gara non è andata così male, ma non possiamo certo essere contenti di queste prestazioni. Cosa cambia... Siamo arrivati qui con poco feeling e non siamo stati competitivi. La matematica dice che siamo ancora in gioco per il titolo, ma la realtà è che cambia poco".
"La velocità nella parte finale non era così male. Per cui penso che sia il punto da cui iniziare nuovamente in vista del prossimo weekend di gara. Alla fine finire così non è stata così male. I problemi che abbiamo avuto sono sempre i solti. La prossima settimana potremo essere più veloci, ma lo saranno anche tutti gli altri. Sarà una cosa molto diversa per tutti i piloti. Vediamo se riusciremo a fare un buono step avanti riguardo la velocità e sistemare qualche dettaglio per il finale di gara".
A livello fisico, come detto, Andrea ha avuto difficoltà sin da venerdì. Mal di testa e bruciore agli occhi hanno minato le sue prestazioni soprattutto oggi, in gara. Lui, però, non pensa possa essere COVID.
"Non so cos'ho. Venerdì e sabato avevo un po' di mal di testa, mi bruciavano un po' gli occhi. Però era leggero, Oggi, mezz'ora prima della corsa, mi è tornato fuori ma molto più forte e ho pensato: 'Qui va a finire male'. Domani faccio il tampone, poi vedremo. Ma i sintomi non sembrano quelli del COVID. Speriamo non sia il COVID, ma solo un'influenza normale".
Il titolo, ormai, è sfumato anche in questa stagione e, forse, per sempre. Andrea ne è consapevole pur non cancellando l'idea di poter chiudere con un buon piazzamento anche in questa stagione dopo tre secondi posti di fila alle spalle dell'imprendibile Marc Marquez.
"Quando si hanno così poche carte si fa fatica a essere euforici. Però dal secondo al sesto non siamo lontani. Se è quasi impossibile portare a casa il Mondiale, proviamo a portare a casa un secondo a un terzo, non ci spunto assolutamente sopra, ci mancherebbe".
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