Wolff: "La F1 anti-COVID finora è stata esemplare"
Il team principal della Mercedes elogia il lavoro svolto da FOM, FIA e dalle squadra nel gestire un campionato che attraversa nazioni che sono sconvolte dalla pandemia del Coronavirus. Toto è convinto che la stagione 2020 possa arrivare a conclusione regolarmente se non ci saranno chiusure dettate dai singoli Stati. Nel paddock su 60 mila tamponi svolti da inizio campionato ci sono stati solo 54 casi di positività.
Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG, al muretto dei box
Glenn Dunbar / Motorsport Images
La Formula 1 sta monitorando con molta attenzione le decisioni dei vari governi europei in materia di provvedimenti anti-Covid.
Francia e Germania hanno già applicato misure restrittive, ed anche Gran Bretagna ed Italia sembrano indirizzate in questa direzione.
Nel paddock l’argomento è ovviamente molto sentito, ma c’è una certa fiducia sulla possibilità di poter proseguire regolarmente come da calendario fino al termine della stagione, considerando che la Formula 1 è un contesto con un rigido protocollo di controlli che la rende a rischio molto basso per una nazione che ha in programma di ospitare un Gran Premio.
Le restrizioni applicate finora, così come quelle in discussione nelle nazioni ancora in stand-by, dovrebbero comunque consentire spostamenti per motivi di lavoro, e come avvenuto finora, la Formula 1 ha spesso beneficiato di esenzioni legate alle speciali misure anti-Covid istituite da quando ha preso il via il Mondiale 2020.
“Le restrizioni che stiamo vedendo in Europa sono diverse da quelle che ci sono state la scorsa primavera – ha spiegato Toto Wolff – quando abbiamo visto chiusure complete delle attività lavorative ed anche il divieto di spostamenti".
"Da quello che abbiamo potuto vedere neglli ultimi giorni in Francia e Germania ci sono state delle restrizioni per ristoranti, pub e luoghi si svago, ma gli spostamenti legati ad attività lavorative sono ancora consentiti. Indubbiamente è una situazione che ha un impatto sulle nostre vite, e colpirà in modo particolare alcuni settori, ma penso che come Formula 1 non dovrebbero esserci problemi”.
Al termine del Mondiale 2020 mancano ancora tre trasferte: Turchia, Bahrain (sede di due gare) e Abu Dhabi.
“Per prima cosa dobbiamo sempre avere l’okay da parte delle nazioni che ci ospitano – ha chiarito Wolff – se arriva lo stop da parte di un paese c’è ben poco che si possa fare. Ma al netto di questo rischio, dobbiamo anche sottolineare che la Formula 1 ha fatto un grandissimo lavoro".
"La FOM, la FIA e le squadre, hanno operato in modo perfetto consentendo di disputare un campionato itinerante al contrario di altre serie che sono, in alcuni casi, confinate in aree delimitate”.
“Abbiamo viaggiato da un paese all'altro – ha proseguito Wolff - siamo rimasti nelle nostre bolle e sono risultati pochissimi test positivi. Per questo motivo credo che come Formula 1 non siamo una realtà a rischio per un paese che ci ospita per un weekend di gara, probabilmente siamo tra i gruppi più sicuri e controllati in assoluto!”.
I dati comunicati dalla FIA hanno confermato lo svolgimento di oltre 60.000 test a partire dalla prima gara del 2020, con 54 casi di positività finora rilevati.
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