Test Barcellona, Day 3: Vettel spara il tempo e fa un GP, eppure...
Nel paddock di Barcellona, nel giorno in cui la Rossa tira fuori gli artigli, crescono le quotazioni della Red Bull come sfidante della Mercedes. Sebastian ha concluso 186 giri senza problemi. Il secondo tempo della Haas è quello che alimenta i dubbi...
Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images
Siamo al paradosso: la Ferrari ottiene il miglior tempo nella terza giornata di test a Barcellona prima della sosta pranzo e poi Sebastian Vettel si dedica alla prima simulazione di gara nel primo pomeriggio, iniziata praticamente in contemporanea con la Red Bull di Verstappen, risultando più veloce della RB14.
Nel primo confronto diretto con i “bibitari” la Rossa è stata capace di mantenere un ritmo più costante con le gomme Medium, mentre l’olandese da un certo punto dello stint in avanti, pagava circa mezzo secondo alla SF71H del tedesco. Perso del tempo nel doppiaggio di Sergio Perez, Max non è più riuscito a riprendere il ritmo precedente. E anche nel finale della simulazione di GP, Verstappen ha alzato il passo sull1’22”, mentre il quattro volte campione del mondo ha chiuso in 1’19”7.
Eppure nel paddock danno la Mercedes come grande favorita, seguita da vicino dalla Red Bull, con la Ferrari relegata, addirittura, a terza forza. La squadra di Brackley si è disinteressata di cercare i tempi proprio come la Red Bull e la Ferrari non ha provato una vera qualifica con il serbatoio vuoto, montando le gomme Hypersoft, le più morbide nella disponibilità della Pirelli, per effettuare un run piuttosto lungo nel quale Vettel si è migliorato ripetutamente.
E il tempo di 1’17”182 è venuto fuori senza che il tedesco ottenesse i tre migliori intermedi, lasciando la chiara sensazione, che anche la Rossa non voglia scoprire le carte prima di Melbourne.
E allora la cartina al tornasole che alimenta un certo scetticismo è proprio la Haas di Kevin Magnussen: la “Ferrarina” con lo stesso motore 062 EVO della SF71H si è arrampicata al secondo posto con un tempo di 1’18”360 siglato con pneumatici Supersoft, vale a dire due mescole più dure della Hypersoft, per cui balla almeno un secondo. Il divario di appena 1”2 fra le due “cugine” alimenta i sospetti di chi sostiene che si dovesse sfondare il muro dell’1’17.
La Haas è nata bene, e gli stessi piloti della squadra americana sarebbero contenti se fossero staccati dalla Rossa di non più di un secondo, ma è evidente anche a un cieco che la Rossa non ha forzato la prestazione. Piuttosto bisogna mettere in risalto la forma fisica di Sebastian che ha totalizzato da solo 186 giri, uno meno dello “stakanovista” Verstappen.
Volendo fare delle valutazioni più accorte bisogna segnalare che Hamilton e Bottas con la freccia d’argento hanno girato entrambi in 1’19”5 con le gomme Medium, facendo meglio della Ferrari a fine GP. La squadra di Brackley ha lavorato sul set up della W09 per fare in modo che il blister apparso ieri sulle gomme posteriori potesse essere controllato meglio.
E non fatevi ingannare anche dal penultimo tempo di Max Verstappen che ha svolto molto lavoro “sporco” sull’affidabilità della RB14: i guai elettrici sono scomparsi, così come quelli di alimentazione, segno che a Milton Keynes possono essere confidenti per l’Australia. Helmut Marko ha già caricato le batterie, rilasciando dichiarazione nelle quali vede la Red Bull vicina alla Mercedes. Vedremo…
Con due top team in sordina c’è stata gloria per gli altri: della Haas abbiamo già detto. Continua a stupire la Toro Rosso che con la STR13 motorizzata Honda trova il modo di arrampicarsi verso le posizioni di rilievo: la macchina faentina è consistente e il motore giapponese per adesso non tradisce portando a casa altri 169 giri.
Pierre Gasly ha centrato un 1’18”363 con le Hypersoft, precedendo i due piloti della Renault: Nico Hulkenberg è stato davanti a Carlos Sanz per pochi centesimi. La coppia collabora bene a far crescere una macchina che sembra consistente.
Finalmente è arrivata una giornata quasi… normale per la McLaren: Stoffel Vandoorne dopo aver patito una perdita idraulica nel mattino ed essere stato costretto ad una lunga sosta ai box è riuscito a girare con una certa regolarità mettendo insieme149 tornate che fanno ben sperare sul fatto che, almeno sull’affidabilità, a Woking dovrebbero aver fatto importanti progressi.
Marcus Ericsson con la Sauber C37 è settimo: lo svedese non ha impressionato visto che con le Hypersoft non è andato oltre il tempo di 1’19”244, pochi decimi meglio della Mercedes che ha girato sempre e solo con le Medium. E poi Marcus ha causato l’unica bandiera rossa con un’uscita alla curva 4 nel tardo pomeriggio. Niente di che: solo della sabbia da togliere dal fondo prima di ripartire di nuovo verso i 147 giri conclusi.
Robert Kubica nella mezza giornata sulla Williams FW41 ha colto un 1’19”629 con le Supersoft che lo ha portato a stare davanti alla Force India di Sergio Perez che con le Hypersoft è rimasto più indietro di appena 5 millesimi. Il tempo del polacco ha mandato in crisi Lance Stroll: il canadese fatica a trovare il passo con la nuova macchina di Grove…
Ecco la tabella dei tempi completa
1 | Vettel | Ferrari | 1m17.182s | ||
2 | Magnussen | Haas | 1m18.360s | ||
3 | Gasly | Toro Rosso | 1m18.363s | ||
4 | Hulkenberg | Renault | 1m18.675s | ||
5 | Sainz | Renault | 1m18.725s | ||
6 | Vandoorne | McLaren | 1m18.855s | ||
7 | Ericsson | Sauber | 1m19.244s | ||
8 | Bottas | Mercedes | 1m19.532s | ||
9 | Hamilton | Mercedes | 1m19.575s | ||
10 | Kubica | Williams | 1m19.629s | ||
11 | Perez | Force India | 1m19.634s | ||
12 | Verstappen | Red Bull | 1m19.842s | ||
13 | Stroll | Williams | 1m20.262s |
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