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Hamilton: "Nessun rancore con Max, ma troverà un Lewis migliore"

Dopo un lungo silenzio, il 7 volte campione del mondo è tornato a parlare per la presentazione della Mercedes W13. Non è facile mettersi alle spalle quanto accaduto ad Abu Dhabi, ma crede che le decisioni della FIA siano un primo passo nella direzione giusta. E assicura di non avercela con Verstappen, ma di avere solo una gran voglia di sfidarlo di nuovo.

Lewis Hamilton, Mercedes

Foto di: Mercedes AMG

Dopo sessantotto giorni, Lewis Hamilton è tornato a parlare in pubblico. L’occasione è stata ovviamente la presentazione della Mercedes W13, l’arma a disposizione del sette volte campione del mondo per dare l’assalto alla stagione 2022. Se il linguaggio del corpo non mente, Hamilton nei due mesi trascorsi dalla bandiera a scacchi di Abu Dhabi al primo appuntamento ufficiale del 2022 è riuscito a completare un reset.

Lewis smentisce di aver mai pensato al ritiro, da fiducia alla FIA ma vuole verificare sul campo la bontà dei cambiamenti. Nessun rancore nei confronti di Max Verstappen, molta fiducia nei confronti di George Russell ma soprattutto in sé stesso. Perché secondo Lewis quello che vedremo nel 2022 sarà il miglior Hamilton di sempre.

Come hai vissuto i giorni dopo il Gran Premio di Abu Dhabi?
“Ovviamente per me è stato un momento difficile, dopo Abu Dhabi ho deciso di scollegarmi, di spegnere tutto. In ogni caso mi sarei meritato un periodo di riposo, ma in questa occasione ho avuto tutta la mia famiglia intorno a me, è stato un raro momento nel quale siamo stati davvero tutti insieme. C’è voluto del tempo per digerire quanto è accaduto, credo sia ancora difficile riuscire a capire tutto fino in fondo, ma ciò che conta adesso è che sono tornato più forte, tutto ciò che non ti uccide ti rafforza. Mi sono concentrato solo sull'allenamento, sul mantenermi in salute e sono riuscito a godermi il tempo libero, perché va tutto molto veloce”.

George Russell, Lewis Hamilton, Mercedes, Toto Wolff, Team Principal e CEO, Mercedes AMG

George Russell, Lewis Hamilton, Mercedes, Toto Wolff, Team Principal e CEO, Mercedes AMG

Photo by: Mercedes AMG

C’è stato un momento in cui hai pensato di ritirarti?
“Ho pensato di ritirarmi tante volte! Ma in questo caso no, sinceramente non ci ho pensato. Capita spesso alla fine di una stagione di riflettere sulla volontà di dedicare tutto il tempo e gli sforzi necessari per provare ad essere campione del mondo, credo che molte persone sottovalutino ciò che serve per essere al vertice in questo sport, non è solo una questione di alzarsi la mattina e guidare la macchina. La domanda che mi pongo è: sei disposto a sacrificare il tempo che serve per fare le cose al meglio? Credi di poter continuare a vivere con questi ritmi? È un tipo di processo mentale che faccio spesso, ma in questa particolare occasione il tutto è stato aggravato da un fattore significativo. Ma alla fine sono in uno sport che ho amato per tutta la vita, c'è stato solo un momento in cui ho perso un po' di fiducia nel sistema, ma generalmente sono una persona molto determinata. E mi piace pensare che per quanto momenti come quello che ho passato possono influire su una carriera, non sarà il mio caso. Quindi eccomi qui, concentrato sul provare ad essere il migliore che posso e tornare più forte”.

Hai detto che ad un certo punto hai perso la fede nel sistema. I cambiamenti ufficializzati dalla FIA ti hanno aiutato a ritrovare fiducia?
“La fiducia è qualcosa che si costruisce col tempo ma che si può perdere in un istante. L’annuncio di ieri è un primo passo, ma questo non risolve ancora tutto. Dobbiamo vedere ed valutare l'azione concreta, e credo che ci vorrà un po' di tempo. Ma al momento non sono concentrato su questa storia, sto solo mettendo ogni grammo della mia energia e del mio tempo per assicurarmi di essere il migliore che tu abbia mai visto”.

Hai rivisto la gara di Abu Dhabi?
“No, assolutamente, avevo tutto in testa in modo chiaro, e mi è tornato in mente molte volte nelle settimane successive alla gara”.

George Russell, Lewis Hamilton, Mercedes

George Russell, Lewis Hamilton, Mercedes

Photo by: Mercedes AMG

Cosa hai detto a Max al termine del Gran Premio?
“Non ricordo, è stato tutto un po' confuso. E poi non voglio tornare indietro, voglio guardare avanti”.

Cosa pensi invece in merito alla decisione FIA di sostituire Michael Masi?
“Anche se non possiamo cambiare il passato, e nulla potrà mai davvero farmi dimenticare come mi sono sentito in quei momenti, è bello vedere che la FIA stia adottando misure per migliorare la situazione. Penso che la responsabilità sia fondamentale, dobbiamo sfruttare questo momento per assicurarci che quanto successo non accada mai più a nessun altro sportivo. Tutto ciò che è stato detto dalla FIA lo accogliamo con favore, ma dobbiamo continuare a monitorare da vicino per assicurarci che i cambiamenti stiano effettivamente avvenendo, e che le regole siano applicate in modo equo, accurato e coerente”.

Toto ha detto che sarai in modalità ‘attacco’. Con quale stato d’animo torni dopo aver staccato la spina per un pò?
“Le stagioni di Formula 1 diventano sempre più lunghe, a scapito del tempo libero. Ma nel corso degli anni ho imparato come essere efficiente nella gestione del mio tempo, inteso anche come recupero, allenamento, e preparazione sia fisica che mentale. Mi sento benissimo, in forma, e un anno in più d’esperienza sulle spalle aiuta sempre. Sono convinto che attraverso questo tipo di esperienze si possa trasformare quell'emozione in forza, ed è quello che sto facendo, sto mettendo tutto nel mio allenamento, nel lavoro con la squadra. E se pensate che quello che avete visto alla fine del 2021 sia stato il miglior Lewis, aspettate di vedere quest'anno”.

George Russell, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13

Photo by: Mercedes AMG

Dopo Abu Dhabi nel mondo social c’è chi è arrivato a minacciare di morte Nicholas Latifi. Ti preoccupa l’approccio di alcuni facinorosi che si nascondono dietro l’anonimato?
“Non ci dovrebbe essere tolleranza, e chi è nella posizione di poter intervenire su questo fronte non sembra essere in grado di farlo velocemente, per questo dobbiamo continuare a fare pressione. Sono stato in contatto con Nicholas, ha sempre avuto ed ha il mio pieno sostegno, so quanto è difficile vivere in quelle situazioni, e so che è importante poter contare sul supporto delle persone che ti circondano. C’è davvero tanta passione in questo sport, è ciò che lo rende eccezionale, ma dobbiamo incanalare il tutto in modo positivo”.

Dopo l’epilogo della stagione 2021 come credi che sarà il tuo rapporto con Max e con la Red Bull?
“Ciò che è accaduto non ha nulla a che fare con Max, lui ha fatto ciò che un ogni pilota avrebbe fatto, cogliere l'opportunità che gli è stata data. È un grande avversario, e ci aspetta, spero, un'altra stagione con tanti duelli come abbiamo fatto l'anno scorso. Ma da parte mia non ho problemi con lui, non porto rancore con nessuno, non penso che sia mai una buona cosa da portarsi dietro, guardo avanti, non mi soffermo sul passato. E, come ho detto prima, mi sento fresco e completamente concentrato, non sento pesi sulle mie spalle”.

Mercedes W13

Mercedes W13

Photo by: Mercedes AMG

Credi che la nuova generazione di monoposto influenzerà il modo in cui gareggerete in pista?
“Al simulatore la macchina è molto diversa, differente da qualsiasi altra macchina che ho guidato in passato, ed intendo in termini di bilanciamento aerodinamico, meccanico e reazioni ai cambiamenti di setup. È una monoposto molto diversa da guidare, e richiederà una guida molto pulita, così come molto lavoro per configurarla al meglio. Tra poco la parola passerà alla pista, ma queste settimane sono sempre molto emozionanti. Vedo ingegneri e tecnici che sorridono mentre la macchina prende forma, tanto lavoro che converge in una monoposto che alla fine solo due piloti possono guidare, e se si ha quella fortuna vuoi condividere con tutti ogni passo avanti, ogni riscontro positivo. Non ho idea di cosa aspettarmi quando saremo in pista, spero di ritrovare ciò che ho sentito al simulatore. In caso contrario, apporteremo correzioni e andremo avanti”.

Come hai trovato le prime settimane di lavoro con George ora che siete ufficialmente compagni di squadra?
“Mi ha colpito vedere quella foto che lo ritrae bambino mentre mi chiedeva un autografo, era ai tempi della McLaren. Ha fatto un percorso incredibile che gli ha permesso di arrivare in Formula 1, ed è parte del nostro team già da un po’. L'ho visto diverse volte in giro per i reparti, è da tempo che gira sul simulatore, e poi ovviamente ho visto ciò che ha fatto in Williams. È un ragazzo che sa adattarsi molto bene, finora è stato fantastico, e per quanto riguarda il nostro rapporto penso di aver imparato molto negli anni su come interagire con il compagno di squadra, sul lavorare in tandem per aiutare la squadra a raggiungere l'obiettivo finale, un aspetto cruciale grazie al quale abbiamo più titoli mondiali di qualsiasi altra squadra. Sono entusiasta di iniziare a lavorare con lui, spero che i nostri stili di guida non siano troppo differenti, e so anche come si possa sentire nella posizione di compagno di squadra di un campione del mondo, le pressioni che ne derivano e le aspettative. Voglio che impari il più possibile e che cresca il più possibile, ma non ho dubbi, sarà un avversario forte”.

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