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Ferrari: l'indice di Vettel è tornato ad alzarsi. La Rossa torna a sperare nella vittoria

La squadra del Cavallino ha mantenuto le aspettative del GP del Canada mettendo Sebastian in pole con un giro perfetto, mentre è mancato Leclerc a completare l'opera. Hamilton in prima fila rappresenta una seria minaccia, ma la Rossa a Montreal sembra competitiva.

Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari

Il poleman Sebastian Vettel, Ferrari

L’indice si Sebastian Vettel è tornato ad alzarsi. È mancato per diciassette qualifiche, ed il digiuno iniziava a pesare non poco su un pilota abituato a ben altre statistiche. La pole position conquistata oggi a Montreal per Seb ha un significato che va oltre la possibilità di scattare dalla prima posizione nella gara di domani.

La 56ma pole è arrivata dopo un periodo difficile, in cui la monoposto non si è confermata all’altezza della Mercedes e nel quale Vettel ha probabilmente sentito la pressione di Leclerc. Due aspetti che non sono proprio un grande aiuto nel trovare il giusto feeling.

Ma Seb a Montreal ha ritrovato il suo piatto forte, il colpo di reni nell’ultimo tentativo a disposizione, quando tutto è al massimo. C’è riuscito, ma dopo aver tagliato il traguardo ha dovuto attendere qualche secondo per sapere se l’aveva messa oppure no.
“Ero carico di adrenalina – ha raccontato – ma non potevo sapere il tempo di chi era alle mie spalle. Cercavo i maxi schermi per provare a capire, poi mi hanno detto che ero in pole e non ho trattenuto la gioia”.

Il box del Cavallino è esploso dalla felicità, perché l’andazzo di questa prima parte della stagione aveva fatto capire molto bene che la Mercedes alla fine trova sempre la via per farcela, e la sessione Q2 aveva confermato questa impressione. Ma Vettel ha deciso di metterci del suo, perché i dati confermano che Seb ha dato il massimo nell’ultima e decisiva tornata, con dei tratti in cui ha migliorati i suoi passaggi precedenti di 6 km/h.

Le annunciate doti della SF90, quel basso drag che avrebbe trovato terreno fertile sul circuito Gilles Villeneuve, si sono confermate, ma Vettel questa volta ci ha messo sopra una bella ciliegina senza la quale Hamilton sarebbe diventato il recordman di sempre del circuito di Montreal.

Era attesa una Ferrari in grado di dire la sua nel terzo settore, come poi è stato, ma la SF90 è riuscita (a sorpresa) anche a tenere il passo nel primo tratto del circuito canadese (19”323 per Hamilton, 19”357 per Vettel) e questo ha permesso di arrivare al tornante della curva 9 con un gap molto ridotto, poi ampiamente colmato nel rettilineo che porta alla 12.

In Mercedes confidavano sulla possibilità di fare la differenza nelle curve lente, ma il margine è stato minore del previsto (2 km/h alla ‘2’, 5 km/h alla ‘4’, 7 km/h alla ‘11’), e la Ferrari è stata in grado di recuperarlo nei tratti veloci (sia Leclerc che Vettel sono stati i due più veloci in tutti gli speed-trap) avendo la meglio nel bilancio complessivo.

L’errore commesso nell’ultimo giro da Leclerc alla curva ‘10’ ha compromesso la possibilità di una prima fila tutta ‘rossa’, che sarebbe stata la prima nella storia del Gran Premio del Canada, ed infatti al termine delle qualifiche il monegasco non aveva proprio l’espressione dei giorni migliori.

Domani per Charles ci saranno a disposizione 70 giri per riscattarsi, ma la gara sarà tutt’altra cosa. “Sono molto contento di essere passato in Q2 con le medie – ha ricordato Vettel - ieri le soft nei long-run non hanno funzionato”, ma la salita da scalare resta ancora bella ripida.

Seb potrà contare sulla possibilità di partire davanti a tutti, mentre per Charles scattare dietro una Mercedes non è una buona notizia. La W10 nella giornata di ieri ha confermato con Bottas (molto, molto fortunato a non essere finito a muro oggi in Q3) un ottimo passo con medie e soft, ma se Vettel riuscirà a sfilare al comando alla prima curva non sarà una passeggiata per Hamilton provare a sopravanzarlo. Si andrà ai pit-stop, con undercut e overcat ricchi di punti interrogativi.

“Sarà una gara lunga, e il degrado delle gomme sarà un elemento chiave”, ha commentato Mattia Binotto. Il tema, di per sé, è tutt’altro che inedito, ma diventa ancora più cruciale quando si è in presenza di un equilibrio di valori, tra l’altro non proprio previsto.

Nell’euforia generale post qualifica c’è chi ha chiesto a Vettel se questa pole può rappresentare un punto di svolta nella stagione della Ferrari.

Seb ci ha pensato su, poi ha risposto: “Te lo saprò dire domenica sera al termine del Gran Premio di…Abu Dhabi”. Per ora il pensiero è solo ed esclusivamente alla gara di domani.

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Erik Junius

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Charles Leclerc, Ferrari SF90

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Sebastian Vettel, Ferrari SF90

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e il team Ferrari, al muretto box

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, e il team Ferrari, al muretto box

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Foto di: Jerry Andre / Motorsport Images

Ferrari SF90 dettaglio della ruota

Ferrari SF90 dettaglio della ruota

Foto di: Erik Junius

Ferrari SF90 dettaglio del bargeboard

Ferrari SF90 dettaglio del bargeboard

Foto di: Erik Junius

Fan della Ferrari

Fan della Ferrari

Foto di: Erik Junius

Ferrari SF90 in pitlane

Ferrari SF90 in pitlane

Foto di: Erik Junius

Ferrari SF90 dettaglio parte posteriore

Ferrari SF90 dettaglio parte posteriore

Foto di: Erik Junius

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