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F1 | Red Bull: Verstappen sente puzza di... benzina

Secondo ritiro per Max Verstappen mentre stava controllando il posto d'onore alle spalle di Charles Leclerc. La RB18 ha accusato di nuovo un problema all'impianto di alimentazione che lo ha costretto allo stop anche se non ha niente a che fare con quanto accaduto in Bahrain. Positiva la prestazione di Perez secondo con l'altra monoposto di Milton Keynes, ma l'affidabilità resta uno spauracchio della macchina di Adrian Newey.

Max Verstappen, Red Bull Racing, si ritira dalla gara

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Dopo le prime tre gare stagionali Max Verstappen occupa la sesta posizione nella classifica di campionato con 25 punti, 46 in meno del leader Charles Leclerc. Un bottino inferiore anche alle stagioni 2020 e 2019, anni in cui il campione del mondo non era in corsa per il titolo mondiale.

Non ci sono misteri in merito alle ragioni che hanno determinato questa situazione, sul banco degli imputati c’è l’affidabilità della power unit Honda, che in questo inizio di stagione sta evidenziando molte lacune.

La Red Bull RB18 di Verstappen dopo il ritiro nel GP d'Australia

La Red Bull RB18 di Verstappen dopo il ritiro nel GP d'Australia

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Nel corso del 39esimo giro Verstappen ha iniziato a sentire odore di benzina, e subito dopo curva 2 il motore è entrato in ‘protezione’ costringendo l’olandese ad accostare a bordo pista.

Fino a quel momento non si era vista la miglior Red Bull, ma Max era comunque saldamente in seconda posizione e pronto a lasciare l’Australia con i diciotto punti della piazza d’onore. “Sembra un problema al sistema di alimentazione – ha confermato Christian Horner - esterno al serbatoio. Ora invieremo tutto in Giappone (nel reparto R&D di Sakura) e cercheremo di capire cosa è accaduto il prima possibile, anche perché non ha nulla a che fare con quanto accaduto in Bahrain”.

Christian Horner commenta il secondo posto di Sergio Perez con il messicano

Christian Horner commenta il secondo posto di Sergio Perez con il messicano

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Ad aumentare i timori della Red Bull c’è una lunga lista di guasti (che hanno colpito anche l’AlphaTauri) che spaziano tra diverse aree della power unit.
“Finora abbiamo riscontrato problemi indipendenti tra loro – ha confermato Horner – non c’è un filo conduttore. Dobbiamo capirli e farlo rapidamente, perché anche se oggi non eravamo veloci come la Ferrari, avevamo un secondo posto garantito, come in Bahrain. Abbiamo lasciato per strada 36 punti, che diventano 50 come squadra (calcolando lo stop di Perez a Sakhir). Ci sono ovviamente ancora molte gare da disputare, ma dobbiamo risolvere questi problemi il prima possibile”.

Max Verstappen, Red Bull Racing, constata i danni nel retrotreno della sua monoposto

Max Verstappen, Red Bull Racing, constata i danni nel retrotreno della sua monoposto

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Il guasto al motore di Verstappen è stato l’evento più traumatico della domenica della Red Bull, ma al netto degli imprevisti la performance della RB18 non è stata all’altezza delle aspettative.

Dopo aver mantenuto il comando al via, Leclerc ha tenuto un ritmo proibitivo per Max, sia con le gomme medie che con le hard.
“La loro monoposto era nella finestra perfetta per gli pneumatici – ha ammesso Horner – non hanno avuto problemi, e questo accade quando hai un ottimo equilibrio generale della vettura. Noi venerdì abbiamo riscontrato problemi sul retrotreno e per risolverli ci siamo sbilanciati troppo fino a portare le noie sull’avantreno, soprattutto con il set di medie”.

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La piazza d’onore di Perez ha evitato la disfatta, ma nella classifica Costruttori la Red Bull resta ancora dietro la Mercedes, che ha portato il suo vantaggio a dieci punti. La squadra resta concentrata sull’evoluzione della RB18, ma oggi il problema ‘affidabilità’ rischia di vanificare gli sforzi profusi nella sede di Milton Keynes.

Il lavoro comunque prosegue, ad Imola sono attesi aggiornamenti che il team ha descritto come “pacchetto pianificato”, poiché nessuno vuole correre rischi.
“Nel weekend di Imola ci sarà il format da gara sprint – ha confermato un ingegnere – avremo pochissimo tempo a disposizione per valutare le novità (a causa del congelamento delle monoposto dopo la sessione FP1) e dovremo essere certi di ciò che avremo sulla macchina”.

Verstappen ha accusato il colpo. Dopo il ritiro in Bahrain, un secondo stop lo ha (almeno inizialmente) scoraggiato, e solo nella serata di Melbourne ha abbozzato un sorriso.
“Ora vado a casa – ha confessato - parlerò con la squadra anche da lì. Cercheremo di dimenticare quanto accaduto oggi e ci concentreremo sulle prossime gare. Ma al momento non sembra ci sia ancora una soluzione chiara, quindi ci attende molto lavoro per cercare di migliorare la nostra affidabilità ma anche l’equilibrio generale della nostra monoposto, che al momento è ancora incostante. Arriverò ad Imola per fare del mio meglio, ma sono cosciente che siamo molto indietro nella classifica di campionato, per tornare a vincere dobbiamo prima pensare a finire le gare.

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