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F1 | Budget cap: per Horner sette team salteranno 4 GP

Il team principal Red Bull spinge per un adeguamento del budget cap all'aumento del tasso d'inflazione che in Gran Bretagna è arrivato al 7%. Christian teme che sette team su dieci arriveranno a non disporre di delle risorse per disputare le ultime quattro gare, mentre Otmar Szafnauer, che capeggia le squadre contrarie alla revisione dei costi. La FIA potrebbe autorizzare un adeguamento per coprire solo le maggiori spese di trasferta, a patto che i soldi non vengano spesi nello sviluppo delle vetture.

Charles Leclerc, Ferrari F1-75, Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, George Russell, Mercedes W13, Sergio Perez, Red Bull Racing RB18, Carlos Sainz, Ferrari F1-75, Lewis Hamilton, Mercedes W13, Kevin Magnussen, Haas VF-22, Mick Schumacher, Haas VF-22, e il resto delle auto

Charles Leclerc, Ferrari F1-75, Max Verstappen, Red Bull Racing RB18, George Russell, Mercedes W13, Sergio Perez, Red Bull Racing RB18, Carlos Sainz, Ferrari F1-75, Lewis Hamilton, Mercedes W13, Kevin Magnussen, Haas VF-22, Mick Schumacher, Haas VF-22, e il resto delle auto

Steve Etherington / Motorsport Images

L’asticella è stata alzata. Ad uscire allo scoperto è stato Christian Horner, e questa non è una vera e propria sorpresa perché già da diverse settimane il team principal della Red Bull è stato il portavoce più attivo del gruppo di squadre che ha lanciato l’allarme sul fronte budget cap.

Dopo aver argomentato la preoccupazione con il rischio di dover fermare lo sviluppo delle monoposto per non rischiare di andare oltre la soglia limite di spesa di 140 milioni, Horner ha rincarato la dose, affermando che ci sono circa sette squadre che rischiano di dover saltare le ultime quattro gare in calendario per mancanza di fondi.

Horner e Binotto discutono di Budget Cap

Horner e Binotto discutono di Budget Cap

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

La motivazione delle sei squadre che hanno acceso i riflettori sulla faccenda è legata all’inflazione, salita vertiginosamente negli ultimi mesi colpendo soprattutto il settore energetico. “Credo che probabilmente ci saranno circa sette squadre che dovranno saltare le ultime quattro gare per rientrare nel limite di spesa previsto, e non si tratta solo dei top-team perché ora ci sono anche i team di metà classifica che stanno lottando con il tasso d’inflazione. E il tutto potrebbe anche peggiorare nella seconda metà dell'anno”.

La bomba sganciata da Horner ha diviso il paddock, poiché non è la prima volta che Red Bull utilizza strategie di comunicazione molto aggressive per lanciare i propri messaggi. In più occasioni Horner e Helmut Marko hanno minacciato il ritiro, nel 2014 quando si trovarono alle prese con la fallimentare power unit Renault, nel 2019 quando chiesero a gran voce il congelamento dei motori, fino all’indomani delle vicende di Abu Dhabi in polemica con la FIA per il prolungarsi delle indagini dopo i fatti di Yas Marina.

I top-team non vogliono rinunciare al piano di sviluppo

C’è chi ha preso seriamente la sparata di Horner, e chi invece crede che sia la solita strategia Red Bull che punta a mettere pressione sulla FIA.
“Non sarebbe una cattiva notizia – ha commentato sorridendo Otmar Szafnauer – perché avremmo delle possibilità di recuperare delle posizioni nella classifica Costruttori! Dobbiamo sperarci davvero o stava scherzando?”.

Il team principal dell’Alpine è nel gruppo (insieme ad Alfa Romeo, Haas e Williams) che ha votato contro la proposta di una concessione straordinaria di budget (nell’ordine dei 10 milioni) per compensare l’impennata dei costi.

“Abbiamo impostato i nostri budget in anticipo – ha chiarito Szafnauer – se andiamo a leggere i dati di inflazione di dicembre, in Inghilterra l’indice dell’aumento dei prezzi al dettaglio era già al 7%, e la maggior parte delle squadre approva il budger proprio a dicembre. Quindi per noi non è stata una sorpresa, l’avevamo messo in conto, ed infatti siamo ancora sotto il limite nonostante l’impennata dei costi di trasporto che stiamo subendo. E se possiamo farlo noi, di sicuro lo possono fare anche gli altri”.

Szafnauer va oltre: “Tutti quest’anno hanno messo in budget delle cifre importanti per lo sviluppo, avendo a che fare con progetti del tutto nuovi. È vero che i costi di trasporto sono cresciuti dai 2,5 ai 3,5 milioni di dollari, ma se il budget per lo sviluppo è 20 milioni, è possibile ridurlo a 17? Io credo di sì, ma probabilmente le squadre che possono permettersi un extra-budget preferiscono giocare le loro carte nella battaglia con la FIA e sperare di ottenere un bonus, in modo da non cambiare il programma di sviluppo”.

Otmar Szafnauer, Team Principal, Alpine F1 nel paddock

Otmar Szafnauer, Team Principal, Alpine F1 nel paddock

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Allo studio una concessione ‘mirata’

La FIA non si è ancora espressa ufficialmente sulla faccenda, anche perché qualora la proposta del budget extra trovasse l’approvazione di otto squadre, di fatto sarebbe scavalcata. La Federazione Internazionale è ancora molto prudente in merito, e se sarà chiamata in causa ci sarà da aspettarsi che possa provare a mediare tra le due fazioni presenti al momento nel paddock.

Come? Secondo alcune fonti la FIA potrebbe proporre concedere un budget straordinario per compensare quelle voci di bilancio (come il trasporto) cresciute in modo imprevedibile.

L’eventuale cifra aggiuntiva dovrebbe essere utilizzabile dai team solo ed esclusivamente sui fronti ritenuti critici, mentre finora le squadre che chiedono un extra-budget puntano ad avere una cifra senza vincoli che corrisponda all’esatto aumento del tasso d’inflazione. In realtà il “financial regulations” deliberato dalla FIA prevede già un indice di adattamento legato all’inflazione, ma solo se superiore al 3% nel mese di settembre, data scelta per deliberare il budget per la stagione successiva.

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Ma c’è chi è preoccupato anche da questa possibilità. “Prendiamo ad esempio che ci si ritrovi ad un certo punto con l’inflazione al 10% - ha spiegato Szafnauer – beh, vorrebbe dire che il prossimo anno al posto dei 135 milioni previsti dal regolamento ci si ritroverebbe con un tetto di spesa maggiore di 145. E cosa accadrebbe se nel settembre del 2022 ci trovassimo nella stessa situazione? Sarebbero deliberati altri 10 milioni, e di questo passo ci si tornerebbe velocemente al tetto di spesa che era utilizzato prima del budget cap".

Szafnauer, e non solo lui, teme che una volta concessa un’eccezione si possa perdere il controllo. Il vero obiettivo di chi al momento è restio ad accettare la proposta dei top-team non è tanto quello di impedire la concessione per la stagione 2022, quanto il timore che la situazione possa sfuggire di mano.

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