F1 | Brown durissimo: attacco frontale a Horner
Zak Brown, durante la conferenza stampa dei team principal di Sakhir, ha attaccato frontalmente Horner riguardo il caso che lo riguarda e per cui il Gruppo Red Bull ha avviato un'indagine interna che potrebbe anche costringerlo a dire addio a Milton Keynes a breve.
La conferenza stampa dei team principal andata in scena oggi a Sakhir, sede del secondo giorno di test pre-stagionali di Formula 1, era forse quella più attesa di questo inizio di stagione perché, tra i presenti, c'era anche Christian Horner.
Il team principal della Red Bull continua a essere sotto indagine interna da parte del gruppo Red Bull per condotta inappropriata e diverse indiscrezioni vorrebbero Horner fuori dal team prima dell'avvio della stagione, dunque entro la fine del mese di febbraio.
Prima che prendesse la parola Horner, lo ha fatto Zak Brown. L'amministratore delegato di McLaren non si è certo trattenuto dall'utilizzare concetti molto forti e diretti nei confronti del collega di Red Bull Racing che era a pochi passi da lui. Un attacco frontale, con parole misurate, ma dai concetti chiari, duri e limpidi.
"Le accuse sono estremamente gravi", ha subito detto Brown. "La McLaren e tutti gli uomini e le donne della McLaren si attengono agli standard più elevati. Ovviamente, la diversità, l'uguaglianza e l'inclusione sono estremamente importanti per noi, per i nostri partner e per tutti coloro che operano in Formula Uno".
Zak Brown, CEO, McLaren Racing alla conferenza stampa
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
"Sembra che la Red Bull Corporation abbia avviato un'indagine. E tutto ciò che speriamo e supponiamo è che venga gestita in modo molto trasparente, come hanno detto la FIA e la Formula Uno, e che debba essere gestita rapidamente, perché non credo che questi siano i titoli dei giornali che la Formula Uno vuole o di cui ha bisogno in questo momento".
"Credo che sia importante che sia gestita in modo trasparente e che non ci siano dubbi sul fatto che sia stata gestita in modo appropriato. E qualunque sia la conclusione, che sia gestita in modo appropriato e trasparente".
Dopo le bordate, è arrivato il turno di Horner. Il team principal della Red Bull ha cercato in tutti i modi di evitare il discorso, sia per l'indagine che sembra essere ancora in atto che per difendere se stesso e il team in un momento così delicato come l'avvio della nuova stagione.
"Come ben sapete, è in corso un processo in cui sono coinvolto. E poiché vi faccio parte, temo di non poterlo commentare. Mi dispiace molto, ma non posso davvero commentare il processo o la tempistica. Penso che ovviamente tutti vorrebbero una conclusione il prima possibile, ma non sono davvero in grado di fare commenti sul processo", ha detto Horner.
Ciò che è chiaro, è che se Red Bull dovesse decidere di privarsi di Horner per quanto accaduto - e i segnali lasciano intendere che la possibilità ha percentuali abbastanza elevate - sarebbe costretta a ripartire i ruoli nelle mani dell'attuale team principal a più figure. Nel corso degli ultimi 20 anni Horner ha acquisito sempre più importanza e potere a Milton Keynes, dunque non sarà così scontato, né facile trovare una soluzione rapida all'ipotetico addio della persona che ha contribuito in modo importante a fare la storia del team e quella recente della Formula 1.
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