Steiner: "Abbiamo quattro casi, ma niente risposte"
Il team principal della Haas mette al primo posto la sicurezza dei suoi uomini. Per il momento la squadra americana ha un ingegnere e tre meccanici con dei sintomi che sono stati sottoposti al tampone. Ma i riscontri dei test ritardano e la squadra è in agitazione.

Arriveranno nella tarda serata di Melbourne gli esiti dei test Coronavirus effettuati sui due tecnici Haas.
I meccanici della squadra statunitense avevano manifestato nella mattinata di ieri dei sintomi influenzali ed erano stati prontamente accompagnati ad un centro appositamente allestito nell’area del circuito di Albert Park, dove sono stati sottoposti al test con tampone.
Subito dopo sono stati accompagnati in Hotel e posti in isolamento, con la notizia poco rassicurante di un’attesa dai due ai cinque giorni per ottenere l’esito del test.
Gli organizzatori del Gran Premio ed il team Haas hanno cercato di accelerare i tempi per consentire alla squadra di pianificare il programma di lavoro tenendo conto della presenza o meno dei due tecnici, ottenendo un anticipo di qualche ora.
Nel frattempo, però, sempre in casa Haas ci sono stati altri due casi nella mattinata di oggi, con altri due tecnici che hanno lamentato sintomi simili a quelli dei colleghi. Altro test, ed esito programmato per domani, con il team nuovamente in emergenza.
“Abbiamo avuto quattro casi – ha spiegato Gunther Steiner – un ingegnere e tre meccanici. La priorità è che tutti stiano bene, una volta che avremo anche gli ultimi esiti penseremo al programma di lavoro".
"Non possiamo ovviamente pensare di far arrivare qui del personale in sostituzione, non c’è tempo sufficiente, ma nelle corse si trova sempre una soluzione alternativa. Ma ripeto, ora l’aspetto prioritario è che tutto si risolva con normali sintomi di un raffreddore".
"Stiamo affrontando questo momento nel modo più efficace possibile, abbiamo informato tutta la squadra di essere avvisati tempestivamente in caso di sintomi influenzali, vogliamo garantire le massime misure di sicurezza possibili a tutto il gruppo di lavoro”.
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