Bruni firma con Porsche, Ferrari lo ha liberato dal contratto
Gianmaria Bruni verrà ufficializzato domani pilota Porsche, ma non potrà correre nel WEC con la 911 RSR: si chiude la querelle con la Ferrari che libera il romano imponendogli un periodo di gardening nel mondiale Endurance.
Foto di: Vision Sport Agency
La… guerra è finita. Gimmi Bruni è stato autorizzato a parlare con Porsche: non è più un pilota Ferrari. E il romano ha già chiuso un accordo con la Casa tedesca e domani sono attese le comunicazioni ufficiali dei due marchi. Dovrà rispettare un periodo di gardening nel WEC, ma sarà libero di effettuare dei test con la nuova 911 RSR e di correre in altri Campionati che non siano il mondiale Endurance.
Si chiude, quindi, una querelle che permette di girare pagina su una questione che ha tenuto banco per tutto l’inverno. Bruni, quindi, dopo oltre dieci anni di militanza con il Cavallino ha scelto di cambiare bandiera per iniziare un nuovo ciclo della sua carriera alla Porsche.
Cosa ha portato Gianmaria a rompere con Antonello Coletta, il direttore di Ferrari Corse Clienti, che in tutti questi anni è stato il suo mentore insieme ad Amato Ferrari, titolare del team AF Corse?
Qualcuno ha parlato della prospettiva di andare a guidare la 919 Hybrid, ma basta guardare quale disponibilità di piloti ci sia nel Gruppo Vw dopo la chiusura del programma Audi per capire che non è stata certo quella la motivazione principale (anche se è umano coltivare l’ambizione di un salto di qualità a 36 anni).
In realtà Gimmi Bruni era ed è un “pallino” di Frank-Steffen Walliser, responsabile di Porsche Motorsport: il manager tedesco considera il pilota romano il miglior interprete al mondo delle vetture GT e per questo ha fatto tutto il possibile per portarlo in casa propria.
Bruni ha resistito alle lusinghe per un anno, firmando nella scorsa stagione un accordo di cinque anni per proseguire con la Ferrari, prima di diventare un testimonial del marchio del Cavallino. Eppure dopo solo un campionato disputato con la 488 GTE, Gianmaria è tornato a far rullare i tamburi, fino ad arrivare alla rescissione consensuale del contratto con Maranello, per approdare alla tanto agognata Porsche.
È lecito domandarsi, quindi, cosa abbia spinto il romano a cambiare casacca: viene da pensare che sia giunto alla consapevolezza che la Ferrari con la 488 GTE possa fare fatica a contrastare il passo alla Ford GT e alla neonata Porsche 911 RSR, due vetture da corsa, due “prototipi” che devono avere anche una declinazione stradale.
La Casa di Stoccarda ha deciso di spostare il motore, tradizionalmente a sbalzo posteriore, in una posizione centrale-posteriore, per ricavare lo spazio a un enorme diffusore utile a creare il necessario carico aerodinamico. È evidente che il mondo del Gran Turismo sta prendendo una deriva che tende a perdere di vista il concetto di far correre in pista le Supercar.
Ma se il miglior pilota del Cavallino decide di cambiare aria per scegliere quella che sulla carta sarà la macchina più competitiva dei prossimi anni nel GT, è chiaro che la Ferrari dovrà correre ai ripari per allestire quella che dovrà essere la sua “bomba” per Le Mans…
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