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MotoGP Test a Portimao

MotoGP | Marquez: “Non siamo dove dovremmo essere, ma è inutile arrabbiarsi”

Marc Marquez, che ha concluso la pre-stagione a otto decimi dal miglior crono, si mostra rassegnato di fronte al fatto che Honda non sia riuscita a migliorare la moto dal test dello scorso novembre a Valencia.

Marc Marquez, Squadra Repsol Honda

I test di Portimao si sono chiusi nel segno di Ducati, ma se qualcuno che non può essere soddisfatto, è Honda. Marc Marquez ha concluso il Day 2 a otto decimi dal tempo record di Pecco Bagnaia, leader di entrambi i giorni, e si mostra rassegnato di fronte alla mancanza di miglioramenti della moto a distanza di quattro mesi, dopo il test di novembre a Valencia.

Proprio al Ricardo Tormo, nel test che ha fatto seguito all’ultima gara della scorsa stagione, lo spagnolo aveva sottolineato la necessità di fare non un passo in avanti sul prototipo del 2023, ma due. Sfortunatamente per Marc, Honda è rimasta esattamente dove si trovava allora nonostante i pezzi portati ai test di Sepang di un mese fa e quelli portati in Portogallo questo fine settimana.

La stagione 2023 inizia sempre in Algarve fra due settimane e Marquez sa che la sua RC213V non sarà pronta. Consapevole di ciò ha due opzioni: o lamentarsi e sprofondare o cercare il limite con il materiale di cui dispone. Lui, come sempre, opta per la seconda alternativa.

Dopo un inverno in cui si è messo totalmente a disposizione di Honda e delle direttiva degli ingegneri, capitanati da Ken Kawauchi, Marquez ha chiesto che lasciassero quest’ultima giornata a lui e al suo team per potersi concentrare nel sistemare la moto con cui dovrà schierarsi in griglia di partenza nella prima gara dell’anno. Nonostante abbia mostrato un tono tranquillo di fronte ai giornalisti, la sensazione è che Honda abbia compiuto dei passi minuscoli in questo mese e mezzo, mentre Ducati ha trovato il modo di mettere una marcia in più alla Desmosedici con cui ha già conquistato il titolo.

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Marc Marquez, Repsol Honda Team

Photo by: Gold and Goose / Motorsport Images

“Non siamo dove vogliamo essere, è evidente. Le Honda vanno dal 12° al 14° posto. Ma ora non ci guadagno nulla a farmi il sangue amaro. Se cominci la stagione con una mentalità negativa, poi diventa molto lunga. Certo, se vai come Pecco è molto più facile che succedano cose belle. Se la gara fosse domani lotteremmo per chiudere tra la quinta e la decima posizione”, ha riassunto Marquez, che ha chiuso 14° subito dietro a Joan Mir, nuovo compagno di squadra nel box HRC. Il pluricampione del mondo non ha avuto alcuna esitazione nel riconoscere la mancanza di sviluppo della Honda da quando ha provato la moto a Valencia.

“Sfortunatamente, alcuni dei pezzi che Honda ha portato non hanno funzionato come speravano. Oggi abbiamo girato con la stessa moto con cui abbiamo finito in Malesia. Parliamo dello stesso concetto dell’anno scorso, e con questo sappiamo che ci confrontiamo con circuiti migliori e con altri su cui non andremo bene”, ha proseguito il catalano, che però ha potuto compiere una simulazione di Sprint Race.

“Siamo ancora lontani da quello che possono fare i piloti davanti, ma ho potuto essere costante e capire come andare veloce e dove fare il tempo. Ma una cosa è capire di cosa si ha bisogno, un’altra è che prendi diversi decimi a giro”, ha concluso il pilota di Cervera.

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