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Ducati regina del mercato: prende sia VR46 che Gresini?

Nelle ultime ore si è parlato tanto di accordo raggiunto con VR46, ma ci sono ancora dei dettagli da sistemare, anche se molto probabilmente si farà. La novità interessante però è che la Casa di Borgo Panigale potrebbe legarsi anche a Gresini e schierare ben otto moto.

Ducati Team, dettaglio della moto

Ducati Team, dettaglio della moto

Gold and Goose / Motorsport Images

La Ducati sta vivendo un momento magico. E' reduce da due doppiette consecutive, ma le Desmosedici GP sono state capaci di salire sul podio in ognuno dei cinque Gran Premi disputati fino ad oggi. Un rendimento in pista che ha reso la Casa di Borgo Panigale la vera e propria regina del mercato in questo momento.

La maggior parte dei contratti delle squadre satellite va in scadenza al termine di questa stagione e questo rendeva già particolarmente interessante lo scenario, anche se alle porte di Bologna un primo tassello lo hanno già messo da questo punto di vista: il rinnovo con Pramac, ormai a tutti effetti junior team Rosso, dovrebbe essere annunciato al Mugello o addirittura prima del GP d'Italia.

A mettere ancora più pepe è stata l'irruzione sulla scena della classe regina del Team VR46, che il prossimo anno farà il suo esordio con alle spalle una sponsorizzazione pesante come quella di Aramco, compagnia petrolifera di stato saudita, prendendo il posto che attualmente è occupato da Avintia, che non rinnoverà il suo accordo con Dorna.

Lo scorso weekend, in occasione del Gran Premio di Francia, Valentino Rossi aveva parlato di un ballottaggio tra Yamaha e Ducati per la scelta delle moto della sua squadra, con la Casa giapponese che offriva probabilmente condizioni economiche più vantaggiose e quella bolognese invece un pacchetto tecnico più sfizioso.

Nelle ultime ore si è parlato con insistenza di un accordo raggiunto con la Ducati, anche se la posizione di Borgo Panigale sembra essere un pochino diversa: le due parti si stanno parlando intensamente perché l'interesse è reciproco e molto probabilmente l'operazione si farà, ma al momento ci sono ancora troppi aspetti da definire per parlare di un accordo già siglato.

Sicuramente ci sono aspetti economici da approfondire (anche il merchandising), ma poi c'è la questione legata ai piloti: da una parte c'è la VR46 che da quando ha fondato il suo team in Moto3 e poi è approdata in Moto2 ha sempre schierato ragazzi che fanno parte dell'Academy di Tavullia. Dall'altra la Rossa, che recentemente si è legata direttamente anche ai piloti schierati dai suoi team satellite e quindi vuole avere un peso nella loro scelta.

Sicuramente c'è un nome che mette tutti d'accordo ed è quello di Luca Marini, visto che si tratta di un membro dell'Academy ed anche di un pilota che dispone di un contratto Ducati. Potrebbe esserci però contesa sull'altro lato del box, con la VR46 che spinge per far esordire in MotoGP Marco Bezzecchi, attualmente terzo in Moto2, e il marchio che invece vorrebbe evitare di interrompere il suo legame con il campione del mondo in carica della classe di mezzo, Enea Bastianini.

Ed è proprio qui che la situazione si fa interessante, perché la Ducati non ha escluso la possibilità di schierare addirittura otto Desmosedici GP nel 2022. Il direttore sportivo Paolo Ciabatti non ha mai fatto mistero del fatto che sul tavolo ci fosse una trattativa aperta anche con il Gresini Racing, che il prossimo anno tornerà ad essere una struttura indipendente, dato che Aprilia diventerà a tutti gli effetti un factory team.

Se inizialmente si pensava che le due opzioni fossero alternative, ora sembra che entrambe le trattative possano andare in porto. La Ducati in passato ha già schierato otto moto e non bisogna dimenticare che il direttore generale Gigi Dall'Igna qualche settimana fa aveva sottolineato che Ducati ha le capacità per fare sei moto ufficiali, a patto di pianificare il tutto con le tempistiche corrette.

In questo modo potrebbero essere contenti tutti, con una Desmosedici GP ufficiale per Marini in VR46 ed un'altra per Bastianini nel box Gresini. Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio (che ha già firmato con la squadra di Faenza) dovrebbero invece "accontentarsi" di una GP21, moto che comunque quest'anno ha già dimostrato di avere un potenziale molto elevato.

E' chiaro che siamo ancora nel campo delle ipotesi, ma questo è uno scenario che sembra sempre più probabile e che purtroppo finirebbe per lasciare con il cerino in mano l'Aprilia, che è alla ricerca di un team satellite da affiancare alla squadra factory. Per la Casa di Noale sarebbe davvero un peccato non avere l'opportunità di raddoppiare il suo impegno, perché la RS-GP inizia ad essere davvero competitiva, quindi avere quattro moto in pista potrebbe velocizzare lo sviluppo.

Bisognerà capire se magari non proverà a metterci lo zampino anche Carmelo Ezpeleta. L'idea dichiarata del CEO di Dorna Sports era quella di avere una griglia di 24 moto, con un team ufficiale ed un team satellite per ogni marchio. Con l'uscita di scena di Davide Brivio, che ha fatto il salto verso la Formula 1 con Alpine, la Suzuki per il momento sembra aver accantonato ancora una volta la creazione della sua struttura satellite, che ormai sta diventando quasi una figura mitologica: se ne parla da anni, ma alla fine non si concretizza mai.

Se anche Aprilia non dovesse averne una (per quanto l'offerta di Noale sia economicamente più vantaggiosa di quella Ducati), la griglia sarebbe piuttosto "sbilanciata", con ben un terzo occupato dalle Ducati. Cosa che si potrebbe tramutare in un vantaggio non indifferente in una stagione in cui dovrebbero venire meno i congelamenti relativi alla pandemia del COVID-19 e si dovrebbe tornare a sviluppare i prototipi con più intensità.

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