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Analisi

Concomitanza FE-WEC: motivi e scenari di un conflitto non risolto

La scorsa settimana è stata respinta la decisione di consentire ai piloti di Formula E che hanno un impegno anche nel WEC di partecipare all'ePrix di Berlino, pur saltando un giorno di gara. Scopriamo le motivazioni che hanno portato a questa decisione, così come i possibile scenari in merito a come si organizzeranno i team per il weekend tedesco.

Nico Müller, ABT Cupra Racing, M9Electro

Nel panorama del motorsport, i mondi del WEC e della Formula E sono connessi da un legame vivo sin dall’alba della categoria elettrica. Non è un mistero che spesso le scuderie di Formula E si rivolgano a piloti impegnati anche in altri campionati o in altre attività, dovendo però fare i conti con il discorso delle concomitanze tra differenti serie.

Ben complesso è il discorso degli scontri con il WEC, perché tendenzialmente parte dei piloti impegnati nel campionato elettrico corrono anche nell’Endurance. In passato si sono verificate delle sovrapposizioni tra i due calendari, come nel 2017 o nel 2023, le quali hanno portato a delle esclusioni anche eccellenti, come José Maria Lopez e Sebastien Buemi, con quest’ultimo che fu sostituito da una conoscenza della F1, ovvero Pierre Gasly.

Non si tratta di un problema nuovo, tanto che anche nel 2019 vi furono continui confronti per modificare il calendario della stagione 2020 ed evitare delle concomitanze, anche se poi in realtà venne stravolto dalla pandemia. Tuttavia, nonostante i vari tentativi, quest’anno le parti coinvolte non sono riuscite ad arrivare a un punto di incontro, con le due serie che si scontreranno a metà maggio.

Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3

Pascal Wehrlein, Porsche, Porsche 99X Electric Gen3

Foto di: Alexander Trienitz

Perché la votazione ha portato a un nulla di fatto

A seconda dei contratti, vi saranno quindi piloti che dovranno dare priorità al WEC per la 6h di Spa, mentre altri che continueranno a correre in Formula E per il round a Berlino, saltando di conseguenza la tappa del campionato Endurance. Non essendo arrivati a un punto di incontro, si è quantomeno cercato di mitigare la situazione, dando l’opportunità a quei piloti impegnati il sabato nel WEC in Belgio di poter poi volare in Germania per la seconda gara del weekend della serie elettrica, cosa teoricamente proibita dal regolamento.

Pertanto era quindi necessario concedere ai piloti un’autorizzazione speciale, per cui a sua volta serviva il consenso unanime dei concorrenti, come una sorta di ultima spiaggia. Una compattezza di pensiero che, tuttavia, non ha trovato riscontro, perché la votazione si è conclusa negativamente, il che significa che i piloti che correranno a Spa non saranno autorizzati a scendere in pista anche a Berlino il giorno successivo.

Ma perché si è creata questa situazione di stallo che si è poi conclusa con un nulla di fatto? Diversi team nel mondo della Formula E sono consapevoli della possibilità che si venga a creare una situazione del genere, specie tenendo a mente che i calendari stanno continuando ad espandersi in termini di numero di gare.

Mitch Evans, Jaguar Racing, Jaguar I-TYPE 6

Mitch Evans, Jaguar Racing, Jaguar I-TYPE 6

Foto di: Alexander Trienitz

Proprio per questo anche le squadre tendono a fare qualche ragionamento, cautelandosi con contratti appositi oppure andando a pescare piloti che non hanno situazioni di contrasto improrogabili, come nel caso di Andretti. Dopo l’addio di André Lotterer, che proprio lo scorso anno aveva dovuto saltare la tappa a Jakarta per lavorare con Porsche in vista della 24h di Le Mans, il team americano ha tentato di trovare un pilota di esperienza che non avesse impegni in altre serie, per questo la scelta è ricaduta su Norman Nato. Per quanto poi il francese abbia firmato anche un contratto per correre nel WEC, l’accordo sulla Formula E è prioritario, motivo per il quale Nato sarà regolarmente al via di entrambi gli ePrix di Berlino.

Lo stesso discorso vale anche per altre scuderie, che hanno ragionato proprio in questa ottica, come Jaguar o Porsche, con quest’ultima che ha deciso di tagliare Antonio Felix da Costa fuori dal programma Endurance proprio per concentrarsi esclusivamente sulla Formula E, dato che la casa tedesca punta a vincere il titolo.

Per questo non sorprende che alcuni team che si sono mossi verso questa direzione si siano poi detti contrari nel momento della votazione. Che i calendari possano arrivare a un punto di scontro è qualcosa noto ormai da diverse stagioni dati i precedenti e, tra l’altro, la possibile concomitanza tra Spa e Berlino era già stata discussa la scorsa stagione, tanto che i piloti ne avevano già parlato lo scorso ottobre. I due campionati si sono parlati assieme alla FIA e la speranza era quella di giungere a una soluzione, che però poi non è arrivata.

Per quanto riguarda il WEC, il problema di fondo è che, data la complessità organizzativa della 24h di Le Mans, negli ultimi anni si è sempre cercato di lasciare un periodo di pausa di circa un mese tra la gara di durata per eccellenza e la 6h di Spa. Dall’altra parte, anche la FE ha però le sue difficoltà: correndo in città, alcuni appuntamenti devono essere pianificati con largo anticipo. Monaco è l’esempio principe di questo discorso e la distribuzione delle gare in calendario è in parte dipesa anche da questa tappa.

La tappa di Berlino

La tappa di Berlino

Foto di: Sam Bagnall / Motorsport Images

La soluzione sarebbe stata quella di anticipare la gara di Berlino, ma a quel punto si sarebbero posti altri due problemi. Questa opzione non solo avrebbe richiesto ai piloti impegnati in entrambi i campionati di correre per ben cinque weekend consecutivi, dato anche l’impegno del WEC a Imola verso metà aprile, ma avrebbe anche creato un double header per la Formula E tra Monaco e Berlino, con la conseguente necessità di dover velocizzare gli spostamenti. Non si tratta di un lavoro insormontabile, ma per la serie elettrica rappresenta comunque un problema.

Di fatto, per la Formula E si sarebbe creata anche un’altra situazione spiacevole. Tra la tappa di Berlino e quella cinese di Shanghai, appuntamento successivo nel calendario, si sarebbe creato un buco di ben venti giorni, a cui tra l’altro ne seguirà un altro di un mese di attesa prima di viaggiare per Portland, anche per la questione 24h di Le Mans. Come se non bastasse, dopo l’appuntamento statunitense vi sarà un altro periodo a motori spenti di venti giorni prima dell’ePrix conclusivo a Londra, portando di fatto a soli 4 appuntamenti nel giro di tre mesi.

Allo stesso modo, posticipare la tappa in Germania sarebbe stato sostanzialmente impossibile, perché ciò avrebbe significato avere solo pochi giorni per spostare tutte le attrezzature in Cina, con un evidente sforzo logistico difficilmente giustificabile.

Gli scenari: come reagirà la FE?

Tra coloro che potrebbero rimanere colpiti da questa decisione ci sono Sébastien Buemi e Robin Frijns di Envision, Nyck De Vries di Mahindra e Nico Muller di ABT Cupra. Il problema si pone soprattutto per la squadra campione in carica, che dovrà ricorrere a una line-up completamente rivista per il weekend, con chiare ripercussioni sulla possibilità di giocarsi punti importanti: lo scorso anno nei test per i rookie ha fatto girare Jonny Edgar e Jack Aitken, ma sembrano soluzioni più sullo sfondo data l’inesperienza.

Una delle opzione sarebbe quella di far girare le riserve della Jaguar, che fornisce anche il Powertrain al team, ovvero Joel Eriksson e Tom Dillmann, riconfermati anche per questa stagione con il marchio del giaguaro. Inoltre, Dillman ha già una buona esperienza nel campionato elettrico, avendo corso per Venturi e NIO durante la Gen 2.

Tom Dillmann ha già corso in Formula E

Tom Dillmann ha già corso in Formula E

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Per quanto riguarda Mahindra, l’opzione più concreta sarebbe quella di mettere al volante Jordan King, attuale riserva del team che lo scorso anno ha partecipato ai test di Berlino, oppure Kush Maini, il quale però è entrato nella squadra solo da poco a seguito dell’addio di Jehan Daruvala in direzione Maserati. Ben più sullo sfondo le chance di Roberto Merhi, il quale lo scorso anno sostituì Oliver Rowland dopo il divorzio anticipato.

Ben più complicato è il discorso in casa ABT. Sulla carta la riserva sarebbe Kelvin Van der Linde, che lo scorso anno in effetti aveva sostituito Robin Frijns quando quest’ultimo si ruppe il polso nell’ePrix del Messico. Tuttavia, il sudafricano in quel fine settimana parteciperà proprio alla gara del WEC a Spa nella categoria GT3, andando sua volta a creare un problema per il team Akkodis, che dovrebbe così provare a trovare un sostituto.

Sia Jean-Eric Vergne che Stoffel Vandoorne hanno confermato di voler dare la priorità alla Formula E rispetto al WEC in caso di concomitanza avendo un contratto prioritario con DS, che punta forte sulla categoria elettrica. Inoltre, anche Edoardo Mortara sarà libero di correre per la Mahindra a Berlino: Lamborghini, infatti, lascerà libero lo svizzero, sostituendolo con uno tra Matteo Cairoli ed Andrea Caldarelli prendendoli dall'equipaggio della SC63 iscritta all'IMSA (non Romain Grosjean, già impegnato con la IndyCar in quel weekend) per affiancare Mirko Bortolotti e Daniil Kvyat.

Nessuno dei team interessati ha ancora annunciato formalmente quali saranno i piloti di riserva che prenderanno parte al doppio appuntamento dell'ePrix di Berlino, con delle conferme che probabilmente arriveranno solo ad aprile dopo la definizione di tutti i dettagli. Si tratta, però, di una situazione di contrasto che realisticamente in futuro si andrà a ripetere con un numero sempre maggiore di appuntamenti: sta alle parti coinvolte, tra cui la Federazione Internazionale, apprendere da questa situazione e trovare una soluzione che possa acconentare tutti.

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