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Intervista

Russell: come la star del futuro ha stregato la Mercedes

Il prossimo anno George Russell avrà finalmente la possibilità di correre con la Mercedes, ma il team di Brackley aveva già capito di avere tra le mani un talento cristallino. Stewart Bell ripercorre i suoi passi nelle categorie minori.

Podio: George Russell HitechGP Dallara F312 - Mercedes-Benz

Foto di: Mario Bartkowiak

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Proprio come un supereroe dei fumetti, quasi ogni pilota di Formula 1 ha una storia d'origine degna di un blockbuster hollywoodiano. Servono un incredibile impegno, talento, fondi, risultati, fortuna e pura e semplice mentalità aggressiva e vincente solo per ottenere un posto in griglia. Per non parlare poi di riuscire a salire sulla macchina giusta al momento giusto.

Così è stato per George Russell. Il pilota del vivaio ha sempre dato il massimo sin dagli esordi ed è stato sapientemente guidato dalle migliori menti del settore.

George, inoltre, non è mai stato timido riguardo alla missione che ha intrapreso: "L'obiettivo chiaro è quello di diventare un campione del mondo di Formula 1. Voglio assicurarmi di essere al top fisicamente, come pilota, ma anche fuori dal circuito e nella metodologia di lavoro con la squadra".

"È così importante che tutti questi elementi siano allineati per eccellere in pista e sono consapevole di avere bisogno della squadra. Il pilota è solo un altro ingranaggio di questa enorme catena che porta al successo ".

Chi conosce bene George Russell è Gwen Lagrue, responsabile del programma sviluppo piloti AMG, che ha incontrato il britannico nel 2010 quando, dopo appena 4 anni di kart, aveva già conquistato il titolo inglese MSA e Open.

Dorian Boccolacci, George Russell, Martin Kodric

Dorian Boccolacci, George Russell, Martin Kodric

Photo by: CIK/KSP

"Era estremamente maturo, e la sua fiducia sicuramente lo distingueva da tutti gli altri coetanei" dice Lagrue.

"Quando hai 13 o 14 anni non sei sempre sicuro di te stesso. George era differente ed il modo in cui correva mostrava sicuramente qualcosa di diverso. Non aveva sempre la miglior auto, ma era sempre abbastanza intelligente da ottenere qualcosa di speciale ed estrarre il massimo da ciò che aveva tra le mani. Questo approccio penso che si sia visto anche in Williams negli ultimi due anni."

Russell ha continuato nel kart fino alla fine del 2013 diventando campione europeo per poi passare in monoposto e ottenere il titolo BRDC F4 nel 2014 e il McLaren Autosport BRDC Award battendo, tra gli altri, anche Albon.

L’accordo con la Mercedes non era ancora arrivato, ma un primo avvicinamento c’è stato nel 2016 quando George ha iniziato a mettersi in luce nel campionato Europeo di Formula 3.

"Abbiamo sviluppato un buon rapporto e siamo sempre rimasti in contatto", dice Lagrue. "Volevo metterlo sotto contratto già nel 2013 o 2014, ma non era possibile in quel momento. Quando mi sono trasferito alla Mercedes è stata la prima cosa che ho fatto ".

Naturalmente Russell aveva già conosciuto il capo del motorsport della Mercedes, Toto Wolff, che ricorda bene il loro primo incontro nel 2013.

"È venuto nel mio ufficio, tutto solo in un abito nero e una cravatta nera. Credo fosse il suo vestito della comunione perché gli stava un po' stretto. Inoltre ha anche portato una presentazione in PowerPoint".

Il primo campionato affrontato da Russell come junior Mercedes è stato la GP3 Series nel 2017, ma quella stagione non è stata una passeggiata nonostante sia riuscito ad ottenere il titolo a Monza contro i compagni di squadra in ART Grand Prix Jack Aitken e il defunto Anthoine Hubert.

"Penso che questa stagione non sia stata così facile, così come quella in F2 l'anno dopo ", afferma Lagrue. "Entrambe sono state stagioni difficili, il che è stato un bene in un certo senso perché abbiamo dovuto affrontare alcuni momenti complicati".

George Russell, ART Grand Prix

George Russell, ART Grand Prix

Photo by: GP3 Series Media Service

"In quegli anni è migliorato fisicamente ed è diventato un vero atleta, ma è anche cresciuto mentalmente. È riuscito ad essere anche un po' più calmo nell'affrontare i momenti più difficili".

"Abbiamo lavorato molto sulla gestione dello stress. Si trattava di piccoli dettagli, ma limandoli nel corso delle stagioni in GP3 e F2 è arrivato pronto per la F1".

Probabilmente la gara che ha rappresentato al meglio la stagione di Russell non è stata quella di Monza, ma a Jerez, penultimo round del campionato.

"Non so se qualcuno lo sa, ma George era malato la settimana di Jerez", afferma Lagrue. "Aveva un'infezione all'orecchio e abbiamo dovuto portarlo in pista con un aereo medico perché non era in grado di prendere un volo di linea poiché avrebbe rischiato un'infezione più grave. Il primo giorno non si sentiva ancora bene, ma è riuscito comunque a vincere il campionato GP3 nonostante queste condizioni".

Russell ha anche affrontato i suoi demoni in F2, nonostante abbia rivendicato la corona con un vantaggio di 68 punti alla fine della stagione sul secondo classificato Lando Norris. Monaco è stato il momento spartiacque con Russell deciso a rialzarsi dopo due ritiri nel Principato che hanno intaccato la sua fiducia.

George Russell, ART Grand Prix

George Russell, ART Grand Prix

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

"Dopo quell’appuntamento abbiamo dovuto fare un reset", dice Lagrue. "Avevamo una tripletta di gare in Francia, Austria ed a Silverstone e abbiamo detto, 'OK, abbiamo tre gare di fila. Se siamo in grado di vincerle, e di essere il leader dopo queste tre gare, allora possiamo metterci in una posizione molto buona per lottare per il titolo'. Abbiamo affrontato queste tre gare come un mini campionato, ed è stato bravissimo. È stato un momento chiave nella scalata al titolo di Formula 2".

Ma mentre lo staff di Russell, tra cui Lagrue della Mercedes e il fisioterapista Aleix Casanovas, ha mantenuto George calmo, concentrato e performante, a volte la sua ambizione ha avuto la meglio. Ed è qualcosa che il suo capo in GP3 alla ART, e ora team principal del team Alfa Romeo di Formula 1, Frederic Vasseur ricorda bene.

"George è un ragazzo molto esigente con la squadra, a volte troppo. E ho avuto dure discussioni con lui per questo", ha dichiarato Vasseur al podcast Beyond the Grid nel 2020. "Tuttavia è anche molto esigente con se stesso. Alla fine è l'unico modo per migliorare e con lui ha funzionato. Ha disputato una stagione fantastica in Formula 2 vincendo il titolo da rookie".

A questo punto Russell aveva accumulato diversi KM di test in Formula 1, soprattutto con la Mercedes, ma nel 2018 ha disputate anche 5 giorni di prove sia con la vettura del team anglo tedesco che con la Force India e con la Williams.

Russell ha anche frantumato il record della pista non ufficiale dell'Hungaroring testando la W09, e aveva già impressionato nelle FP1 del 2017 in Brasile e ad Abu Dhabi con la Force India. Restereste sorpresi nel sapere che la Mercedes ha valutato a malapena questi risultati.

George Russell, Mercedes AMG F1 W09

George Russell, Mercedes AMG F1 W09

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

"Si è trattato soltanto di un altro passo nella sua preparazione ed ha risposto alla nostra aspettativa di assicurarci che il ragazzo poteva essere qualcuno che avremmo potuto mettere sulla nostra vettura in futuro", evidenzia Lagrue.

"Da lì direi che la pressione è passato su di noi per trovargli un posto in F1 per la stagione 2019. Stava facendo tutto quello che doveva fare in F2. Ogni volta che ha avuto un'opportunità, qualsiasi cosa gli abbiamo chiesto, ha sempre svolto un lavoro perfetto. Così abbiamo iniziato a pensare che dovevamo trovare una soluzione per il 2019, perché se lo meritava e perché questo è il nostro lavoro ".

E la stella di Russell ha solo continuato a brillare durante le ultime tre stagioni con la Williams. Ha lavorato duramente per convincere il team a metterlo sotto contratto, e ancora di più per superare i limiti della vettura. Russell si è evoluto ad ogni passo, affinando le sue capacità di guida e diventando un leader della squadra.

"I grandi piloti sanno adattarsi rapidamente alla situazione e alle condizioni: questo è il livello di aderenza che ho, questo è l'assetto che ho, e in questo momento non posso cambiare nessuno dei due. Quindi, come posso adattare la mia guida per estrarre il tempo sul giro?" dice il suo ingegnere di gara Williams James Unwin.

"È anche molto attivo nell’uso dei manettini sul volante. Fa regolazioni costanti per mettere a punto il bilanciamento. Serve una capacità mentale di alto livello per fare ciò per 70 giri!"

Russell ha soprattutto vinto il duello interno con i suoi compagni di squadra in Williams, prima Robert Kubica e poi Nicholas Latifi. Naturalmente c'è stato il Gran Premio di Sakhir dello scorso anno, dove Russell ha sostituito Hamilton in Mercedes e ha sfiorato la vittoria.

George Russell, Mercedes F1 W11, Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

George Russell, Mercedes F1 W11, Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

"Conoscevamo le sue capacità, quindi non è stata una grande sorpresa", prosegue Unwin. "Era sotto i riflettori dei media quel fine settimana e gli è stata data una grande opportunità per mostrare il suo talento, ma forse l'incognita era quanto bene avrebbe affrontato la pressione extra. Sembrerebbe che l'abbia retta piuttosto bene e non credo che abbia avuto bisogno di una presentazione PowerPoint per vendersi dopo quel fine settimana".

Anche se il risultato è stato brutale per Russell, quella gara ha rappresentato una buona lezione per quanto riguarda la  Mercedes. Non importa quanto sia stata dura in quel momento.

"Ha fatto tutto quello che poteva per vincere quella gara, ma non ci è riuscito", afferma Lagrue. "Quello che sto per dire potrebbe sembrare stupido per molte persone, ma penso che sia stato un bene che non l'abbia vinta. Ha fatto tante cose egregie quel fine settimana, ma non ha vinto la gara. Ai miei occhi è stato un bene perché fa parte del percorso di crescita per fare di George un futuro campione del mondo ".

Russell ha ora conquistato un successo più grande: ottenere il posto accanto al pilota di F1 di maggior successo di sempre e la possibilità di lottare nella parte nobile della griglia gara dopo gara. Russell ha già visto cosa ci vuole per prosperare in questo ambiente: un lavoro incessante.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e George Russell, Williams Racing, durante la conferenza stampa

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e George Russell, Williams Racing, durante la conferenza stampa

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

"Penso che si sia reso conto della quantità di lavoro che svolgono Lewis e Valtteri", spiega Lagrue. "Forse pensava che guidando una Mercedes hai la vita più facile degli altri dato che il livello di prestazioni in quel momento era superiore agli altri".

"Ha imparato così tanto in quella occasione e credo che abbia assorbito tutte le informazioni possibili, prestando attenzione ad ogni singolo dettaglio. Avrà pensato  'OK, questa sarà probabilmente la mia squadra in futuro, quindi ho bisogno di conoscere tutti i ragazzi. Ho bisogno di capire come lavorano. Tutti amano Lewis e Valtteri, quindi ho bisogno di questo per me stesso e per essere sicuro che la squadra sarà mi asseconderà".

Senza dubbio Russell trascorrerà ogni momento utile presso la sede di Brackley durante l'inverno mettendo in pratica quelle lezioni,  cercando di essere subito pronto nel 2022 e continuare la sua incontenibile ascesa verso la cima della Formula 1.

 

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