Newey: "Verstappen ha una grinta che sembra Mansell"
Il direttore tecnico della Red Bull Racing, Adrian Newey, accosta il giovane Max a Nigel Mansell, il campione del mondo del 1992: l'inglese apprezza di Verstappen l'audacia nei sorpassi che è molto simile a quella dell'inglese.
Foto di: Red Bull Content Pool
Adrian Newey carica le… batterie del mondiale 2017: secondo il responsabile tecnico della Red Bull Racing, lo stile di guida di Max Verstappen ricorda quello di Nigel Mansell, l’inglese campione del mondo in Formula 1 nel 1992.
L’olandese nel 2016 ha certamente stupito il paddock meritandosi molti applausi per le gare condotte sempre all’attacco, tanto che Christian Horner, team principal della Red Bull Racing ha sostenuto che Max con la guida sul bagnato mostrata durante il GP del Brasile si merita di diritto di essere considerato fra i grandi specialisti nella guida sull’acqua, al fianco di campionissimi come Ayrton Senna e Michael Schumacher.
Il giovane Verstappen ha detto di non essere condizionato dai paragoni importanti, ma ora ci pensa Adrian Newey ad aggiungere un altro nome alla lista…
"Max ha guidato subito la sua monoposto in um modo che mi ha fatto ricordare lo stile di guida di Nigel. Mansell era facilmente riconoscibile quando era al volante. Era un tipo che aveva quasi i gomiti fuori dall’abitacolo per la grinta che ci metteva”.
"E Verstappen si comporta allo stesso modo: da vedere in televisione è davvero eccitante, perché non sai mai cosa sia in grado di fare…”.
In realtà la guida di Verstappen è stata molto criticata dagli altri piloti nel corso della scorsa stagione, ma Max ha detto ripetutamente di non avere alcuna intenzione di cambiare il suo stile.
Adrian Newey è convinto che ci sia un altro tratto che rende Verstappen simile a Mansell: si sta conquistando legioni di sostenitori con i suoi sorpassi audaci.
"Anche in questo ricorda molto Nigel – prosegue Adrian – Max è proprio il tipo che non si fa condizionare da niente e nessuno, per cui continua a comportarsi in pista come sempre ha fatto, sostenendo che i problemi sono degli altri”.
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