La FIA indaga sulla scocca della Renault che si è aperta a Monaco
Jolyon Palmer è uscito indenne dal brutto botto al settimo giro del GP di Monaco, ma la Federazione Internazionale vuole capire come mai abbiano ceduto la centina anteriore e il piantone dello sterzo.
Foto di: XPB Images
La FIA ha aperto una indagine per capire come mai il telaio della Renault R.S.16 di Jolyon Palmer si sia rotto a seguito dell'impatto nel corso del settimo giro del GP di Monaco. Il pilota inglese ha perso il controllo della monoposto di Enstone sul rettilineo di partenza, poco dopo che la corsa era effettivamente iniaziata con il rientro della Safety car che aveva dettato il passo al gruppo di monoposto fino a quel momento.
Jolyon ha perso la vettura su una riga bianca mentre stava inserendo la quinta marcia in piena accelerazione. Prima ha sbattuto sul lato sinistro del dritto, scivolando poi lungo le barriere fino a schiancarsi in fondo alla via di fuga della curva Sainte Devote.
Il pilota è uscito incolume dal brutto botto, ma i commissari della Federazione Internazionale vogliono capire cosa sia successo quando nell'impatto contro gli air fence si è staccato il muso (che si era già rotto nel primo impatto) e ha ceduto la scocca rompendo la centina di sicurezza e tranciando di netto il piantone dello sterzo.
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Nell'immagine che pubblichiamo è possibile osservare che manca tutta la parte anteriore della monoscocca: i moderni air fence sono in grado di assorbire l'impatto contro le barriere, ma nel "rimbalzo" restituiscono una forte energia che può determinare una torsione distruttiva come è accaduto a Jolyon Palmer.
Il britannico è stato bravo a ritrarre i piedi e a salvare le caviglie visto che il telaio si è sventrato. Va detto che la scocca della Renault R.S.16 è stata regolarmente omologata dalla FIA con un crash test distruttivo. Dato che la struttura deformabile del muso ha svolto perfettamente il suo compito nel primo impatto, i commissari della FIA vogliono vederci chiaro su cosa è successo quando la parte anteriore della Renault si è infilata nelle barriere prima di rimbalzare indietro.
Il dubbio è che gli attacchi del muso alla scocca siano diventati uno degli elementi più deboli della struttura e potrebbero essere rivisti in futuro, così come potrebbe essere ridiscussa la forza da applicare lateralmente al telaio in una delle prove statiche che fanno parte del processo di omologazione di un telaio. Insomma la Federazione Internazionale analizza ogni crash di una certa entità per trarre utili informazioni a migliorare la sicurezza delle monoposto.
C'è da chiedersi quale sia l'efficacia delle barriere in materiale plastico riempite d'aria che coprono i tradizionali rail: quando queste protezioni vengono colpite con un certo angolo l'effetto che generano è quello di una "pinza" che morde il telaio, rilasciando una forte energia.
L'anno scorso Max Verstappen con la Toro Rosso e in questa edizione, Jolyon Palmer con la Renault, hanno avuto modo di uscire del tutto indenni da crash che potevano avere bel altre conseguenze...
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