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GP d'Italia: se Monza tentenna, Imola ha già firmato un contratto!

Ecclestone ha inviato a Imola una copia del rinnovo del contratto del GP d'Italia. Il contratto è stato siglato con una postilla: sarà valido se l'Enzo e Dino Ferrari avrà gli stessi soldi che ACI Italia vuole tirare fuori per Monza. Tocca a Sticchi Damiani dipanare la matassa

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Foto di: XPB Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF15-T
Le Frecce Tricolore
Matteo Renzi, Primo Ministro Italiano con il figlio
Striscione per Bernie Ecclestone
Linea di partenza
Bernie Ecclestone
Simbolo Circuito di Monza
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W06
La bandiera italiana sugli schermi TV del Media Center
Dettaglio del circuito, un cordolo
Pasquale Lattuneddu della FOM con Dr Angelo Sticchi Damiani, Presidente Aci Csai e Matteo Renzi, Primo Ministro Italiano

Il Gran Premio d’Italia è ancora in alto mare. L’incontro fra Bernie Ecclestone e Angelo Sticchi Damiani nel paddock di Montecarlo non ha portato a una fumata bianca. Perché la partita si sta facendo terribilmente complicata e di non facile soluzione.

La ragione? Monza non ha ancora trovato i soldi, mentre Imola ha già firmato un contratto con Mister E ed ha una gestione senza debiti. Sì avete letto bene: questo è l’ultimo colpo di scena di una saga che non è ancora arrivata all’ultima puntata. Bernie Ecclestone si è stufato dei tentennamenti di Monza ed è passato all’azione alla sua maniera: ha cercato un altro organizzatore che non sia la SIAS, la società che controlla il “tempio della velocità”, che sia in grado di garantire la disputa del GP d’Italia.

Ha inviato una copia del contratto del GP d’Italia a Uberto Selvatico Estense: il presidente di Formula Imola, dopo aver riunito il consiglio, ha firmato l’accordo con una postilla. Il patto è valido se ACI Italia garantirà lo stesso contributo che verrebbe assicurato a Monza grazie ad un emendamento della Legge di Stabilità che “…autorizza l’ACI Italia a sostenere la spesa per i costi di organizzazione e gestione della gara di Formula 1 a Monza facendo affidamento su risorse derivanti anche dalla sua attività di concessionario del Pubblico registro automobilistico”.

Il Consiglio Generale dell’ACI ha dato mandato a Sticchi Damiani di poter firmare il rinnovo del contratto con Ecclestone portando in dote 12,5 milioni di euro all’anno. Il resto lo avrebbe dovuto mettere la SIAS, la società che oggi dispone di un capitale sociale di 550 mila euro, e di qualche milione di debito, a dispetto del bilancio che è stato approvato a seguito della gestione di Andrea Dell’Orto.

I soldi, insomma, non ci sono: la Regione Lombardia, che aveva promesso 70 milioni di euro in dieci anni per ristrutturare l’impianto e fare degli interventi di mantenimento del Parco, in un incontro di Roberto Maroni con Mister E a Milano (favorito da Flavio Briatore) aveva dato la sua disponibilità a fare la sua parte. Ma proprio Briatore a Monaco ha dovuto ammettere davanti a Bernie che quei soldi non sarebbero disponibili per il rinnovo del contratto.

Qualcuno, insomma, si era fatto bello per l’ennesima volta puntando al consenso elettorale. In realtà Roberto Maroni era disposto a far approvare un finanziamento attraverso Finlombarda Spa di 5 milioni all’anno, a patto che un rappresentante della società che supporta Regione Lombardia nella strutturazione di operazioni finanziarie in ambiti strategici per l’attrattività e la competitività del territorio, entrasse nella SIAS.

Ieri c’è stato un incontro fra Regione Lombardia e ACI per misurare quale sarà l’effettivo impegno dell’Ente regionale: ora si parla di 5/6 milioni di euro per uno solo anno dei quattro di contratto in discussione. Troppo pochi per prendere in mano la penna e firmare con Mister E. Anche perché il prezzo del rinnovo del contratto è sempre stato di 22 milioni di euro all’anno, sebbene Bernie abbia constatato che quella dell’Enzo e Dino Ferrari è un’alternativa valida.

Insomma, siamo alle solite: in Italia non si riesce a fare sistema nemmeno per salvare il GP d’Italia. Ciascuno cerca di lucrare il massimo vantaggio. E chi rischia di rimanere con il cerino in mano è proprio Angelo Sticchi Damiani. Che dovrà tornare al Consiglio Generale dell’ACI per rivedere la cifra al rialzo se l’effettivo supporto della Regione Lombardia non sarà quello adeguato, mentre Imola avrebbe pronto il malloppo per chiudere la partita.

E qui si apre un altro fronte di divisione. Sticchi Damiani sostiene che nell’emendamento della Legge di Stabilità si parla solo di gara di Formula 1 a Monza. All’Enzo e Dino Ferrari ritengono, invece, che se davvero si vuole salvare il GP d’Italia sia possibile dare a Imola gli stessi soldi che erano disponibili per il “tempio della velocità”, visto che in Brianza non sono state trovare le risorse che erano state promesse.

Il passo fatto da Imola aveva indispettito molto il numero uno di ACI Italia che lo ha preso come uno sgarbo: Sticchi Damiani nei giorni scorsi aveva fatto inopportune dichiarazioni contro l’azione di Uberto Selvatico Estense e del sindaco di Imola, Daniele Manca, dimenticando, forse, che lui è anche presidente della Federazione dell’auto italiana e che i due circuiti meritano uguale stima e considerazione. Tanto più che non sarà facile fare digerire al Consiglio Generale dell’ACI un aumento di budget, in un momento in cui si comincia a parlare del rinnovo dell’incarico al vertice dell’Ente. Insomma, più passano i giorni e più la questione GP d’Italia si fa spinosa.

Un fatto è certo: Bernie Ecclestone non vuole perdere la gara italiana nel calendario della Formula 1, ma la sua pazienza è arrivata al limite, visto che il rinnovo di Monza è ormai in ballo da anni…

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